Articolo scritto dal Dr. Massimo Natale
1. Dove nasce la comunicazione?
Una persona, nel momento esatto in cui incontra e stabilisce un contatto e una relazione con un altro individuo, dà vita a un micro sistema, qualcosa di unico, con caratteristiche, regole, qualità e modi di percepire se stessi e l’altro in maniera del tutto singolari e particolari per ogni interazione. Il modo di relazionarsi e costruire il proprio rapporto e la propria storia non dipende solamente dalle premesse, dai valori, dai principi, dai desideri e dai bisogni di ogni singolo individuo, ma anche dal modo di comunicare e dalle regole implicite ed esplicite che vengono costruite in maniera consapevole o inconsapevole da parte di tutte le parti in causa coinvolte nell’interazione.
2. In che modo è possibile comunicare in maniera efficace?
Per comprendere e avere più consapevolezza della nostra comunicazione, è possibile tenere a mente i 5 assiomi della comunicazione, che ben esemplificano i principi essenziali di essa.
3. Il primo assioma è: l’impossibilità di non comunicare
Quando comunichiamo dobbiamo stare attenti non solo a quello che facciamo, ma anche a quello che non facciamo. Quando siamo dentro a una interazione, è impossibile non comunicare qualcosa. Non è importante soltanto quello che pensiamo, diciamo o come ci comportiamo, ma anche ricordarsi che, ogni qualvolta ci sottraiamo ad una conversazione, a uno scambio, a un confronto, stiamo comunque comunicando qualcosa. In questo caso, la volontà di non comunicare. Non sempre le persone attuano questa modalità intenzionalmente, finendo talvolta per dimenticarsi che ogni nostro gesto è pieno di significato per l’altro.
4. Il secondo assioma è: ogni comunicazione ha 2 livelli, uno di contenuto e uno di relazione
Nella comunicazione con l’altro non è importante solo “cosa diciamo” o le informazioni che vogliamo trasmettere. Dentro ogni nostro messaggio c’è anche un altro aspetto, più difficile da riconoscere e definire, ma che ha un’importanza notevolmente superiore: questo aspetto riguarda il tipo di relazione dentro cui inviamo un messaggio e, pertanto, non diventa importante tanto il “cosa” diciamo ma il “come” lo diciamo. Non a caso, possiamo notare come uno stesso commento, una stessa frase, una stessa azione, possa assumere significati profondamente diversi in base a chi ci troviamo di fronte. Ad esempio, per alcuni una frase può essere uno scherzo, per altri un insulto e così via. Ogni comunicazione pertanto presenta un aspetto di metacomunicazione che diventa fondamentale per stabilire il tipo di rapporto dentro cui si muovono 2 o più persone.
5. Il terzo assioma è: la punteggiatura della sequenza degli eventi
Il flusso comunicativo di un’interazione dipende dal modo in cui un evento o un pensiero viene interpretato da almeno 2 persone. Nella vita di coppia, ad esempio, il rischio che si corre è quello di interpretare la realtà solo ed esclusivamente dal proprio punto di vista non riuscendo a cogliere quello dell’altro. Questo diventa motivo di conflitto portando a ritenere che il proprio partner abbia sempre torto, aumentando così il distacco tra i partner. Diventa pertanto fondamentale mettersi nei panni dell’altro per riuscire a dare un significato alle azioni di chi ci sta accanto.
6. Il quarto assioma della comunicazione è: la comunicazione numerica e analogica
Ogni essere umano utilizza diversi canali per comunicare, ma siamo erroneamente convinti che la maggior parte del significato dipenda da quello che trasmettiamo attraverso il canale verbale, ovvero il linguaggio. In realtà la maggior parte del significato che viene attribuito alle nostre comunicazioni dipende dal non verbale, e quindi dal linguaggio del corpo, dalle espressioni facciali, dal tono della voce, dalla distanza corporale e così via. I problemi maggiori sorgono nel momento in cui ad un livello trasmettiamo un messaggio e poi viene contraddetto da un altro canale. È importante, dunque, essere consapevoli del nostro modo di interagire al fine di essere coerenti con quanto vogliamo dire all’altro per evitare di creare malintesi o incomprensioni.
7. Il quinto assioma della comunicazione è: l’interazione complementare e simmetrica
È fondamentale avere ben chiara in mente la posizione che occupiamo all’interno della nostra relazione. Alcune relazioni sono basate sull’uguaglianza, altre sulle differenze. Nel primo caso i modelli tendono a rispecchiare il comportamento dell’altro (e quindi l’interazione è simmetrica). In questo caso debolezza o forza, bontà o cattiveria non sono qui pertinenti: ovviamente si può mantenere l’uguaglianza in ognuno di questi settori particolari. Nel secondo caso, il comportamento del partner completa quello dell’altro e costituisce un tipo diverso di Gestalt (visione della realtà) comportamentale (che definiamo complementare). Nelle relazioni complementari, un partner assume la posizione superiore, one-up, mentre l’altro tiene la posizione corrispondente ovvero inferiore, secondaria, one down.
8. La pragmatica della comunicazione umana
Per concludere, utilizzerei le parole descritte nel libro “La pragmatica della comunicazione umana”: l’impossibilità di non comunicare rende comunicative tutte le situazioni impersonali che coinvolgono due o più persone; l’aspetto di relazione di tale comunicazione specifica ulteriormente questo stesso punto. L’importanza pragmatica, interpersonale, dei moduli numerici e analogici non sta solo con l’isomorfismo (da noi ipotizzato) con il contenuto e la relazione, ma anche con l’ambiguità, inevitabile e significativa, che sia il trasmettitore che il ricevitore devono affrontare nei problemi di traduzione da un modulo all’altro. La descrizione dei problemi di punteggiatura si basa proprio sulla metamorfosi sottesa al modello classico di azione-reazione. Infine, il paradigma simmetria- complementarietà è quello che si avvicina forse di più al concetto matematico di funzione, poiché le posizioni individuali sono delle semplici variabili con infiniti valori possibili il cui significato non è assoluto ma piuttosto emerge nella reciprocità del rapporto.
Per finire, dunque, è sempre bene tenere a mente che ci sono modalità universalmente condivise di comunicare, ma che assumono specifiche caratteristiche e determinati significati per ogni individuo, coppia o gruppo. La capacità di mettersi in gioco e di provare a mettersi nei panni dell’altro diventa una condizione necessaria per riuscire a comunicare efficacemente con le altre persone.
Se ti sembra sia difficile comunicare con qualcuno o farti capire, potrebbe esserti utile implementare le tue risorse rivolgendoti a un professionista.
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