A Prescindere Dal Principe Azzurro: Un Viaggio Alla Scoperta e All’ Accettazione di Sé

A prescindere dal principe azzurro un viaggio alla scoperta e all’accettazione di sé

Articolo scritto dalla Dr.ssa Grazia Munciguerra

Le favole ci hanno insegnato che un principe azzurro sul cavallo bianco in un momento di difficoltà verrà a salvarci e sarà il custode e il detentore della nostra felicità. Ma è davvero così nella vita reale? Perché un altro, e non noi, deve essere il depositario della nostra felicità? È ciò che Victoria ci mostra in questo libro. Victoria, la principessa protagonista di questo libro, crede nell’amore delle favole: quello che ti prende, ti travolge e ti sostiene in tutti i giorni della vita. Ma, dopo aver incontrato e conosciuto il suo principe azzurro, il principe Sorriso, si rende conto che questo principe non sia così “azzurro” come credeva. Infatti, il principe Sorriso, spesso si trasforma nel Signor Sbagliato. Victoria, quindi, per farla breve, comprende come una persona può amarne un’altra solo se ama prima se stessa. Comincia così il suo viaggio alla scoperta e all’accettazione di sé. 

1. Come inizia il viaggio

In un momento di solitudine e difficoltà, Victoria incontra Doc, un gufo con il quale parla dei suoi problemi e a cui chiede aiuto e consiglio. E Doc sembra quasi essere il professionista di turno che non dona consigli, né spinge la protagonista su uno o su un altro percorso: semplicemente l’accompagna nel viaggio alla scoperta di sé. Comincia così il lungo e complesso viaggio in cui Victoria comincerà ad amare se stessa a prescindere da tutti gli altri. Victoria è una giovane donna, ed è stata una bambina, che ha tenuto testa alle aspettative degli altri, rispetta le regole e asseconda i desideri degli altri, proprio come una brava e diligente principessa. Incontra però, dopo una lite con i suoi genitori, Vicky che altro non è che la sua interiorità, la parte che rappresenta il reprimere di Victoria, la sua libertà che la spinge a ribellarsi.

Ma nel momento del viaggio, Vicky è quella più titubante e più scoraggiata, spaventata da un vero e possibile cambiamento. La si potrebbe vedere nella parte di noi che più ha difficoltà a chiedere aiuto, ad affidarsi all’altro, ciò che ci trattiene dal vedere la realtà con altri occhi, da un’altra prospettiva.

2. Il percorso vero e proprio

Victoria, Vicky e Doc attraversano numerose tappe lungo il cammino, e ad ogni tappa, la giovane donna scopre sempre di più se stessa, lasciandosi alle spalle alcune parti di sé che non le stanno più bene. Attraversa infatti il Sentiero della Verità, dove, come si intende dal nome, si trova di fronte a numerose rivelazioni e verità; quasi annega nel Mare delle Emozioni, in cui grazie ad un delfino parlante impara che per non annegare nelle emozioni tristi, può imparare a nuotare, e che se non si è pronti, spaventati e dubbiosi nel cominciare il proprio cammino è difficile vedere il sentiero da percorrere. Nel continuare il suo viaggio, si imbatte nella “Terra delle Illusioni”, nel “Campeggio per viaggiatori smarriti”, e nella “Terra di Ciò che è”, in cui passa dal vedere solo ciò che sceglieva lei di vedere (nella Terra delle Illusioni) alla confusione e allo smarrimento, non riuscendo più a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Qui, si accorge che quel viaggio stava diventando intollerabile: non avrebbe mai imparato il segreto del vero amore e della felicità. Inizia un nuovo tratto della sua passeggiata che passa dal “Viale dei ricordi”: in questo luogo, davanti a lei viene inscenata la sua vita e lei può finalmente vedersi dal di fuori. Arriva dunque alla fine del suo viaggio: la “Valle della perfezione”. Qui si accorge che “la perfezione è negli occhi di colui che la guarda e […] ogni cosa è come dev’essere”. Così come lo è lei.

3. Le conquiste del viaggio

Una volta che ci si conosce e ci si accetta senza condizioni, cambiare le cose che non piacciono risulta più semplice. Alla fine, Victoria arriva alla sua rivelazione più importante:

«Vuoi forse dire che non devo continuare a cercare di essere diversa, e che vado bene così come sono?» […].
«Tu vai più che bene: a voler essere precisi, sei perfetta.» […].

Accoglie se stessa, fa pace con il passato e finalmente ha imparato che non è tanto la ricerca della favola l’obiettivo più importante e che il lieto fine non è che l’inizio e che avere una persona accanto è importante, ma non è necessario alla sua felicità. 

Se senti di essere come Victoria in difficoltà, ad arrancare verso aspettative e desideri altrui e hai perso la tua bussola, se desideri vedere la vita con occhi nuovi, chiedi aiuto ad un professionista. 

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