Articolo scritto dalla Dr.ssa Maria Iannibelli
Le abbuffate notturne sono episodi che caratterizzano una particolare condizione che prende il nome di sindrome da alimentazione notturna che è un disturbo del comportamento alimentare conosciuto anche come NES (Night Eating Syndrome) di osservazione sempre più crescente. Tale condizione sembrerebbe coinvolgere tre diverse aree, quella dell’alimentazione, quella del sonno e infine quella dell’umore innescando un processo che si autoalimenta e che genera disagio e senso di colpa determinando un peggioramento della qualità di vita della persona che ne soffre. E’ possibile intervenire su tali comportamenti andando ad agire su ognuna delle tre aree coinvolte.
1. Che cosa sono le abbuffate notturne
Si definiscono abbuffate notturne quegli episodi in cui vengono consumate grosse quantità di cibo dopo il pasto serale e/o dopo il risveglio dal sonno durante le ore notturne. Si tratta di episodi caratterizzati da continui spuntini, in cui generalmente vengono consumati dei carboidrati semplici o complessi (pasta, pane, dolci), con la convinzione che si possa riprendere sonno solo dopo aver mangiato qualcosa. La presenza di tali comportamenti genera spesso, al mattino, disgusto e senso di nausea e di conseguenza durante il giorno si digiuna o vengono consumate piccole quantità di cibo. Non si parla di episodi sporadici ma di una situazione che continua nel tempo. Gli episodi di abbuffata si presentano almeno due volte a settimana e la persona è consapevole di consumare i pasti e di fare spuntini abbondanti solo in orari serali. Le abbuffate notturne non sono sempre seguite dalla preoccupazione relativa al corpo e alla forma fisica, così come non sempre si riscontra la paura di ingrassare o la presenza di particolari preoccupazioni per le conseguenze legate alla messa in atto di tali comportamenti che vengono accettati come un dato di fatto. Nei casi in cui le conseguenze di svariate abbuffate notturne diventano oggetto di preoccupazione, la persona prova al risveglio sentimenti negativi, il senso di colpa induce a mettere in atto comportamenti compensatori come la restrizione alimentare o il fare attività fisica passando diverse ore della giornata a fare esercizi. La persona spesso non sente la fame durante le ore diurne, si rifiuta di assumere cibo durante il giorno e questo non fa altro che alimentare la messa in atto di nuove abbuffate e quindi il mantenimento di tale comportamento. La restrizione alimentare nelle ore diurne infatti genera emozioni negative che predispongono maggiormente all’assunzione di cibo in maniera poco equilibrata.
2. Abbuffate notturne: le cause
Le abbuffate notturne sembrerebbero rientrare in un quadro più ampio che coinvolge non solo l’area dell’alimentazione ma anche quella del sonno e quella dell’umore. I sintomi di ognuna di queste sono tra di loro connessi e si rinforzano reciprocamente creando una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta. L’ ansia e il tono dell’umore basso sembrerebbero determinare la condizione di insonnia e di sonno disturbato. La condizione di insonnia, a sua volta, sembra favorire la ricerca di cibo nelle ore notturne, senza il quale la persona ha la convinzione di non riuscire ad addormentarsi. Le abbuffate notturne però, da un lato, facilitano momentaneamente l’addormentamento e quindi danno risposta positiva al bisogno di prendere sonno; dall’altro determinano in realtà un peggioramento della qualità e della quantità del sonno determinando successivi risvegli dati da difficoltà digestive. Questi riattivano il circolo vizioso che determina la presenza di nuove abbuffate.
3. Come superare le abbuffate notturne
Il rapporto poco sano con il cibo comporta problematiche importanti anche a livello fisico, nei casi in cui la preoccupazione per il corpo e la forma fisica non sono presenti, è maggiore la predisposizione ad obesità e malattie ad essa connesse. E’ importante ricordare che gli episodi di abbuffate notturne vengono messi in atto anche da persone normopeso quindi non sono tipici solo ed esclusivamente di persone con un peso superiore alla norma.Il trattamento prevede un approccio multidisciplinare in modo da agire sulle tre aree ( sonno, alimentazione e umore) che concorrono a mantenere gli episodi di abbuffate notturne. La psicoterapia è importante all’interno del trattamento per lavorare sugli stati emotivi negativi che determinano l’insonnia e che quindi scatenano le abbuffate. La CBT in particolare combina tecniche cognitive standard, interventi comportamentali ed elementi della CBT per il trattamento dell’insonnia (CBT-I) per lavorare sulla Sindrome da Alimentazione Notturna e quindi anche sulla riduzione degli episodi di abbuffate notturne.
Conclusioni
In conclusione le abbuffate notturne non sono da sottovalutare, se persistenti possono essere espressione di una difficoltà che coinvolge altre importanti aree e che quindi può generare conseguenze importanti sia a livello psicologico che fisico determinando un peggioramento della qualità di vita.Tali episodi generano un livello di disagio importante alla persona che rischia di essere in difficoltà nei diversi ambiti di vita. E’ importante, qualora siano presenti episodi di abbuffate notturne, rivolgersi ad uno specialista che sarà in grado di valutare la situazione e, di conseguenza, saprà fornire le indicazioni e il supporto necessario per intraprendere un percorso adatto alla risoluzione di tale condizione; questo favorirà un miglioramento della qualità di vita della persona.
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