Articolo scritto dalla Dr.ssa Angela Virgallita
“ Non lo riconosco!”
“ Fa quello che gli pare e non ascolta i miei consigli!”
“ Ci accusa di essere pesanti ed invadenti!”
“ Non mi racconta più niente.. sparisce e si chiude nella sua stanza!
Ti sembra di riconoscere tuo figlio e quanto accade tra le mura domestiche?
L’adolescenza è un periodo ricco di trasformazioni dal punto di vista fisico e psicologico. Una fase complessa e faticosa per figli e genitori che appaiono spiazzati da questo travolgente cambiamento.
1. Che cosa sta succedendo al mio bambino?
Tono di voce, peluria, forme.. tutto diverso. Tutti appaiono spiazzati da un cambiamento che s’impone nella sua evidenza!
I ragazzini stessi fanno fatica a riconoscersi e vagano alla ricerca di un Sé che brama sicurezze.
I vostri figli crescono e con loro cresce anche la consapevolezza che mamma e papà non sono dei super eroi ma persone comuni i cui difetti si evidenziano a cospetto dei pregi.
Tutto sembra essere messo in discussione, dagli ideali all’abbigliamento. Una vera e propria zona di passaggio nel comprendere che direzione intraprendere.
2. Non prendetevela se non siete la prima scelta
La voglia di sperimentarsi e il bisogno di appartenenza spingono ad interagire quasi esclusivamente tra pari e a cercare occasioni accattivanti in cui mettersi alla prova.
Gli amici sono il primo appiglio; sono giovani e fighi a differenza degli adulti “vecchi”, pesanti e giudicanti.
Le regole stanno strette e l’adolescente con la sua sete di vita, percepisce assolutamente eccessiva la preoccupazione dei genitori; egli desidera solo avere un alleato che non metta in discussione le sue scelte.
I vostri ragazzi hanno la necessità di allontanarsi dalla loro fortezza alla ricerca di altro e di possibili rifugi alternativi.
È giusto che quell’alleato non siate voi; perché al di là di ogni tentativo nel comprenderli ed aiutarli sarà sempre vostro compito come genitori rappresentare la Regola ferma di cui hanno altrettanto bisogno anche se non lo ammetterebbero mai!
3. La paura la vera nemica
Incomprensioni, assenza di dialogo, limitazioni da un lato e ribellione dall’altro sovvertono ruoli e valori spesso inclinando la fiducia degli uni verso gli altri.
La paura di incontrare un divieto induce il ragazzo a non credere possibile possa esserci comprensione e complicità da parte dell’adulto spingendo spesso alla menzogna.
D’altra parte la paura che oltre quella porta possa accadere qualcosa di tremendo a tuo figlio, ti spinge ad immaginare esclusivamente scenari drammatici, portandoti a proporre modalità di controllo e restrizione spesso eccessive.
4. Ragazzi e genitori in crisi
Tanti dubbi, ansie ed emozioni caratterizzano il passaggio dall’infanzia al mondo adulto. I ragazzi spesso non sanno come gestire tutto questo ed esprimono il loro smarrimento attraverso parole e gesti violenti o chiudendosi in se stessi.
I genitori appaiono confusi e disorientati, tentano un avvicinamento, ma spesso hanno la sensazione che qualsiasi cosa propongano sembri inutile. Tutto quello che aveva funzionato fino a quel momento sembra cadere nel vuoto. Sensazioni di delusione e fallimento prendono il sopravvento.
Tutti hanno a che fare con la costruzione di un Se che brama sicurezza, tanta è la paura e il fascino di diventare grandi!
Ragazzi a disagio incapaci di comunicare le loro difficoltà e genitori che appaiono spiazzati dal comportamento dei propri figli. Così disorientati da rassegnarsi o disperarsi alla ricerca di strategie per affrontare quella che appare una vera e propria tempesta in famiglia.
5. Come superare allora la tempesta?
La parolina magica è “restare”!
Qualunque adolescente, per quanto appaia ostile, mentre vaga tra le mille incertezze legate al costituirsi della sua identità, deve sapere che può contare sulla propria famiglia.
È vero sembra che qualsiasi tentativo per andargli incontro non funzioni, sembra quasi che vi identifichi come il nemico. Eppure potrete accorgervi che in determinate occasioni vi cercherà proprio come fosse un bambino. Si perché a cavallo tra l’infanzia e il mondo adulto oscillerà spesso tra il pretendere l’indipendenza e cercare una carezza “materna”.
Restare vuol dire che in quel momento ci sarete nonostante tutto!
Certo sarà Difficile re
6. Il loro “Porto sicuro”
sistere quando ogni giorno la saracinesca si abbasserà e vivere nell’attesa che si riapra. Ma quando avverrà, sappiate che quello sarà il momento più opportuno per aprire una finestra di dialogo con i vostri figli, ritrovare quel canale comunicativo che permetterà loro di confidarvi i timori più intimi. Voi ci sarete e loro si sentiranno compresi e accolti.
Possiamo immaginare la propria “casa” come un porto sicuro, una metafora che ci da l’idea che per quanto si allontanino alla ricerca di nuove esperienze e luoghi inesplorati, potranno sempre tornare e trovare ristoro presso i propri affetti più cari; lì dove senza troppe spiegazioni ci sarà sempre la possibilità di trovare un pasto in tavola e un caldo abbraccio .
Il contenimento di cui ognuno di noi ha bisogno laddove si sente spaventato, solo ed insicuro.
7. Le preoccupazioni ti sembrano insostenibili?
So che Tu, genitore hai molta paura.. ma se non sei tu il primo a credere che tuo figlio abbia le risorse per farcela, per lui sarà ancora più dura capire che senza dubbio sopravvivrà in quella giungla e fino a che punto sia il caso di spingersi!
È necessario quindi preoccuparsi, attendere, guardare da lontano per lasciare loro lo spazio che meritano per “provare” e per “riuscire“!
Siate fiduciosi e tenete ben a mente che l’impossibilità di uscire da quel caos scomparirà nel tempo.. ci saranno momenti in cui sarete tutti meno spaventati e sarà più semplice comunicare con i vostri figli.
Quanto emerso dall’articolo può aiutarti a gestire la tua difficoltà attuale ma in alcuni casi può essere d’aiuto confrontarsi con un professionista. Sono un Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e lavoro con gli adolescenti e le loro famiglie.