Alzheimer: come la terapia psicologica può aiutare

Alzheimer come la terapia psicologica puo aiutare

Articolo scritto dalla Dr.ssa Marta Zaro 

L’Alzheimer è una patologia sempre più diffusa anche  a causa dell’invecchiamento della popolazione. Ha un grande impatto sulla vita di moltissime famiglie. Non esiste, ad oggi, una cura risolutiva, ma negli ultimi anni sono aumentati gli interventi sia a livello farmacologico che a livello di terapia psicologica e supporto alle famiglie. 

In questo articolo esporrò le caratteristiche principali della malattia di Alzheimer e le possibilità di intervento a livello di terapia psicologica; darò spazio, in particolare, a come la terapia psicologica possa aiutare. Mi concentrerò principalmente sulla tipologia di trattamento più attuabile nel setting online, ossia il supporto rivolto ai caregiver.

1. Alzheimer che cos’è

Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che colpisce prevalentemente le persone anziane dopo i 65 anni anche se sono possibili forme con esordi precoci.  Si tratta di una forma di demenza che causa il lento e progressivo declino delle funzioni mentali; a livello organico avviene una degenerazione del tessuto cerebrale con la perdita di cellule nervose e l’accumulo di una proteina chiamata beta amiloide.

I sintomi possono variare da persona a persona e a seconda dello stadio della malattia; i principali sono:

  1. perdita di memoria, in particolare, difficoltà a ricordare eventi recenti,
  2. difficoltà di linguaggio,
  3. disorientamento,
  4. disturbi della personalità,
  5. problemi comportamentali,
  6. difficoltà sempre maggiore a svolgere le attività quotidiane.

In una fase iniziale, la malattia si può manifestare con problemi di memoria e difficoltà a ricordare fatti recenti, episodi di disorientamento e cambiamenti nella personalità e nel comportamento come, ad esempio, maggiore apatia, ansia e reattività. 

Nelle fasi più avanzate i sintomi si aggravano sempre di più fino a causare la totale perdita di autonomia, l’incapacità di riconoscere persone e il deterioramento delle funzioni principali come camminare e deglutire.

2. Terapie per l’Alzheimer 

Come accennato sopra, non esiste una cura risolutiva per la malattia di Alzheimer, ma sono possibili diversi interventi che possono rallentare il decorso della malattia e migliorare il benessere delle persone malate e dei loro familiari.

Accanto alle cure farmacologiche vengono spesso proposte terapie non farmacologiche ecco alcuni esempi:

  1. terapia occupazionale: attraverso l’affiancamento nello svolgimento di azioni semplici della vita quotidiana si aiuta la persona a mantenere e a recuperare piccole autonomie che possono migliorare la qualità della vita e il benessere.
  2. stimolazione cognitiva: attraverso esercizi specifici si aiutano le persone, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, a mantenere le funzioni cognitive come memoria, attenzione, capacità logiche e di comprensione.
  3. musicoterapia e arteterapia: attraverso l’utilizzo della musica o di altri linguaggi artistici si stimolano le capacità fisiche, cognitive ed affettive dei pazienti, le attività possono essere svolte individualmente o in gruppo e favoriscono il benessere migliorando il tono dell’umore e riducendo l’aggressività e i problemi comportamentali.
  4. supporto psicologico rivolto a familiari e caregiver: come vedremo nel prossimo paragrafo anche i familiari e, in generale, coloro che si prendono cura di persone con Alzheimer possono necessitare di supporto psicologico e di un intervento mirato per affrontare le difficoltà connesse alla malattia di una persona cara.

Da ultimo anche interventi sull’ambiente fisico possono migliorare le condizioni dei pazienti: risulta fondamentale un ambiente familiare, stabile, rassicurante e privo di pericoli, come anche alcuni accorgimenti come orologi grandi, segnali specifici possono aiutare le persone a mantenere il più possibile le autonomie e a mantenere uno stato di benessere nel proprio ambiente di vita.

3. Come la terapia psicologica può aiutare con l’alzheimer

Come accennato sopra, uno spazio fondamentale è rivestito dalla terapia psicologica rivolta, in particolare, ai familiari delle persone con Alzheimer. Gli ambiti in cui la terapia può essere di aiuto sono molteplici, eccone alcuni:

  1. Interventi psicoeducativi sulla gestione quotidiana della cura: un familiare di una persona con Alzheimer può sentirsi spesso disorientato e in difficoltà nel reperire informazioni sulla malattia e, in particolare, sugli accorgimenti che possono aiutare a gestire le diverse problematiche che si presentano nella vita quotidiana; un intervento di supporto psicologico può essere di grande aiuto nell’aiutare il care giver ad acquisire informazioni utili e a trovare le strategie più adatte a gestire la situazione nel quotidiano.
  2. affrontare lo stress dovuto all’impegno di cura: prendersi cura di una persona con questa patologia può essere molto difficoltoso a causa delle necessità sempre crescenti che arrivano fino a richiedere un’assistenza h24; spesso per un familiare questo si somma ad altre incombenze come quelle del lavoro o della cura dei figli. Se non adeguatamente supportato il caregiver può essere esposto a stress costante che può sfociare in situazioni patologiche come, ad esempio, il burn out o altre sintomatologie che, oltre ad essere dannose per il caregiver, possono mettere a rischio anche la persona assistita che può non essere seguita adeguatamente.
  3. elaborare la perdita: la malattia grave di un familiare può configurarsi come un vero e proprio lutto in cui occorre rielaborare la perdita della persona per come la si conosceva. La malattia può, inoltre, mettere di fronte al timore della morte della persona cara e un familiare può arrivare a sperimentare un “lutto anticipatorio”, la terapia psicologica può essere di aiuto nell’elaborazione di questi vissuti e nella gestione delle emozioni conseguenti.
  4. rileggere la storia familiare: la grave malattia di un membro della famiglia è un passaggio critico del ciclo di vita familiare che può costituire un catalizzatore di vissuti e problematiche vissute durante la vita. Attraverso la cura e le scelte conseguenti riemergono problematiche trascorse e diversi aspetti delle relazioni familiari tornano alla luce. Per questo motivo una terapia psicologica rivolta al nucleo familiare può essere di aiuto nella rielaborazione di questi vissuti e può avere una ricaduta positiva anche sulle scelte di cura per la persona malata e per il benessere dell’intera famiglia.

Conclusioni

La malattia di Alzheimer fa parte dell’esperienza di un numero sempre crescente di famiglie e richiede una molteplicità di interventi che coinvolgono, oltre al paziente, anche i familiari, i care giver e l’intera rete di servizi e gli ambienti in cui le persone vivono. All’interno di questi interventi la terapia psicologica può svolgere un ruolo fondamentale nel prevenire e nel trattare situazioni di patologia, nel migliorare il benessere di tutte le persone coinvolte e può costituire un’occasione importante di crescita per tutto il nucleo familiare. È soprattutto in queste situazioni in cui non esiste una soluzione concreta risolutiva alla malattia che la cura dell’aspetto psicologico può migliorare significativamente la qualità della vita. 

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