Articolo scritto dal Dr. Roberto Marchetti
Introduzione
Il desiderio è stato definito come uno stato motivazionale legato ad una consapevolezza soggettiva e volto a raggiungere la soddisfazione di un bisogno percepito come mancante (Cherkassakaya e Rosario, 2017).
Il calo del desiderio sessuale può essere una problematica provocata da numerose condizioni fisiche e psicologiche che possono colpire sia gli uomini che le donne. Si manifesta come una riduzione della frequenza e dell’intensità del desiderio sessuale, sia spontaneo, sia in risposta a stimoli erotici per un determinato periodo di tempo indipendentemente dal contesto.
1. Bisogna preoccuparsene? La risposta è: dipende!
Se il calo del desiderio causa un malessere soggettivo od oggettivo (si pensi ad esempio a non avere desiderio nella coppia) protratto nel tempo, be allora ce ne dovremmo “pre-occupare”. Se invece c’è un calo della libido durante un periodo di forte stress ed è una condizione riconosciuta e quindi ce ne rendiamo conto, allora risolto il periodo impegnativo il livello di desiderio tornerà come prima.
Dobbiamo tener presente che la libido è una delle fasi del ciclo sessuale: è lo starter dell’eccitazione ed è naturalmente connessa al piacere erotico. Il calo del desiderio se non secondario a condizioni mediche è quasi sempre momentaneo, correlato a situazioni transitorie, si pensi ad un partner che non ci attrae, allo stile di vita sbagliato o a situazioni stressanti. Altre volte, invece, rappresenta un segno ed un sintomo di patologie vere e proprie.
Chiariamo subito che se per un paio di sere non ne “abbiamo voglia” non c’è nulla di cui preoccuparsi!
2. Le cause
Il calo del desiderio sessuale può dipendere anche da abitudini sbagliate come l’abuso di alcool e l’utilizzo di droghe, anche “leggere” oltre a cocaina ed eroina, e l’eventuale dipendenza da queste sostanze è deleteria per la libido. Inoltre il desiderio è influenzato dai farmaci, a volte anche “insospettabili”, quindi se iniziate una nuova terapia fate attenzione agli effetti collaterali e notate se ci sono differenze significative nella vostra sessualità. Ad esempio farmaci come gli antagonisti dei recettori androgeni (ad esempio lo spironolattone), antipertensivi, neurolettici, ipnotici, antiepilettici ed alcuni antidepressivi possono influenzare il desiderio, in qualche caso anche la terapia estrogenica orale ed i contraccettivi ormonali possono provocare una riduzione della risposta sessuale, quindi optate sempre per la terapia giusta quando ciò è possibile.
Ma c’è dell’altro. Una volta escluse le cause situazionali e comportamentali dobbiamo escludere le patologie associate al calo di desiderio sessuale. Come potete leggere di seguito molte sono in comune per donne e uomini mentre altre no. Inoltre ci sono quelle condizioni psicologiche che invece si possono presentare in entrambi i sessi e che causano o possono causare la diminuzione del desiderio. Come è vero che una delle condizioni descritte non necessariamente causi una diminuzione della libido bisogna considerare che la comorbidità con più patologie aumenta la percentuale di rischio per sviluppare un calo della libido.
3. Cause di calo del desiderio nell’uomo
Le condizioni associate al calo del desiderio negli uomini possono essere molte come ad esempio la carenza di androgeni, iperprolattinemia, disturbi alimentari, ictus, deterioramento cognitivo, tumori, patologie cardiache, prostatite, sindrome da dolore pelvico cronico, elevati livelli di dopamina, infertilità, depressione maggiore, terapia antidepressiva, disturbi d’ansia, diabete, infezione da HIV, obesità, farmaci.
4. Cause di calo del desiderio nella donna
Per le donne invece alcune condizioni associate al calo del desiderio sono l’incontinenza urinaria, disturbi neuromuscolari, utilizzo di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, puerperio post partum, ipertensione arteriosa, morbo di Parkinson, iperprolattinemia, menopausa, uso di contraccettivi orali, scompenso ormonale e naturalmente i farmaci.
5. I fattori psicologici come causa di scarsa libido
Ma non è finita. Dobbiamo sempre considerare i fattori psicologici individuali e relazionali per entrambi i generi come i disturbi psichiatrici, la distrazione, scarsa stima della propria immagine corporea, routine nella relazione, esperienze traumatiche dell’età puberale, fattori relazionali insoddisfacenti come la conflittualità, insoddisfazione nella relazione di coppia, esperienze stressanti, aspettative (anticipazione) di un’esperienza negativa (fobie), presenza di disfunzioni sessuali nel partner, sindrome da stress post-traumatico.
Uomini e donne sono anche in questo caso diversi ed il calo di desiderio nell’ uno può essere in alcune circostanze “contagioso” nell’ altra. Ad esempio, nella donna il calo di desiderio si può evidenziare anche con reazioni come dispareunie (rapporti dolorosi) e vaginismi (spasmi non volontari della parete vaginale che rendono impossibile la penetrazione). In questa situazione l’uomo potrebbe non essere in grado di raggiungere e/o mantenere un’erezione completa o perderla definitivamente.
Conclusioni
Il calo del desiderio se protratto nel tempo ha sicuramente effetti sulla coppia e può portare ansia ed altre condizioni psicologiche date dall’ instaurazione di un circolo vizioso come ad esempio “calo della libido – ansia da prestazione – calo del desiderio”.
Fondamentale nella valutazione psicologica del calo del desiderio è una anamnesi completa ed accurata. Come già detto le cause sono diverse per donne e uomini ed è importante che lo psicologo abbia un ampio background sessuologico per valutare, nell’ambito delle sue competenze, le cause secondarie, e se necessario richiedere una consulenza esterna che può essere ginecologica per le donne, andrologica per gli uomini o urologica per entrambi.
Concludendo, e rispondendo alla domanda che ci siamo posti con questo articolo, se il desiderio ritorna a livelli ottimali precedenti interrompendo quelle cause primarie sopra descritte allora possiamo stare tranquilli. Se ciò non avvenisse, o se oltre al calo della libido si assocerebbero altre patologie come, ad esempio, l’ansia da prestazione allora è opportuno rivolgersi al terapista sessuologo che saprà valutare e trattare il disturbo indirizzando il paziente verso la terapia più opportuna.