Articolo scritto dal Dr. Mandrillo Vincenzo
1. La salute del corpo
È risaputo ormai da tempo che l’attività fisica, intesa come pratica abitudinaria, ha degli effetti molto positivi per la salute del nostro corpo. Alcuni medici arrivano ad affermare che se la pratica sportiva potesse essere trasformata magicamente in una pillola, sicuramente sarebbe quella che andrebbe prescritta più in assoluto. Gli effetti, infatti, sarebbero estremamente salutari sia in ottica di prevenzione primaria e secondaria, sia in ottica di miglioramento del proprio benessere.
I benefici fisici dello sport sono dimostrati scientificamente e riguardano, ma non solo:
- Preservazione e miglioramento delle funzioni cardiocircolatorie;
- Ottimizzazione del metabolismo e controllo della glicemia;
- Riduzione del colesterolo, aumentando la presenza di HDL e riducendo LDL;
- Prevenzione della sarcopenia e miglioramento del tono muscolare;
- Miglioramento della capacità respiratoria;
- Rafforzamento delle articolazioni;
- Miglioramento dell’elasticità delle pareti vascolari;
- Miglioramento del tono dell’umore e riduzione di ansia e stress.
Recenti studi affermano che un regolare esercizio fisico, è in grado di ridurre del 33% il rischio morte per tutte le cause e del 35% il rischio di morte per cause vascolari. Insomma, muoversi fa sicuramente bene al nostro organismo e non c’è assolutamente bisogno di estenuanti ed intense sedute in sala pesi per mantenere il proprio corpo in salute, anche delle semplici camminate veloci, purché fatte con regolarità, aiutano a rimanere sani.
Soli 30-40 minuti di pedalata o di camminata fatte per 3-4 volte alla settimana, permettono di avere importanti benefici per la salute. Se poi decidiamo di frequentare un circolo sportivo o di dedicarci al padel (molto di moda in questo periodo), tanto di guadagnato, poiché assieme al nostro fisico ne beneficerà anche la nostra socialità.
2. Fattori ormonali
Lo sport però, fa anche molto bene al cervello e di conseguenza alla mente. Esistono, infatti, delle importanti implicazioni positive derivanti dalla pratica sportiva, che sollecitano tutta una serie di fattori ormonali e sostanze chimiche che hanno un impatto ottimale sul nostro benessere psichico.
Le endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello, che svolgono un’importante azione di coordinazione delle attività del sistema nervoso centrale, sono dotate di una forte attività analgesica ed eccitante, tant’è che la loro azione è simile a quelle di alcune sostanze oppiacee come la morfina.
Quella sensazione di benessere al termine di una qualsiasi attività fisica, naturalmente ben ponderata all’età ed alla costituzione, è correlata al rilascio prolungato di endorfine, in particolar modo delle β-endorfine. La liberazione di questo neurotrasmettitore produrrebbe, infatti, uno stato di sollievo e di leggerezza, che può protrarsi sino ad un’ora, già dopo dieci minuti di intenso movimento corporeo.
Con l’espressione Runner’s high, si fa riferimento alla sensazione di euforia riscontrata da molti atleti nella pratica sportiva prolungata, come ad esempio nelle maratone, generata dalla produzione di endorfine e endocannabinoidi.
Un altro fattore importante nella pratica sportiva riguarda la regolazione di una particolare neurotrofina (BNFD) prevalente nei nuclei del rafe, alla quale sarebbero associati importanti effetti antidepressivi. L’attività fisica continuativa renderebbe i livelli di questa neurotrofina ottimali nel proteggere l’individuo dalla sintomatologia depressiva.
Anche la dopamina, conosciutissimo neurotrasmettitore che regola alcune importantissime funzioni, tra le quali, il meccanismo del sonno, il controllo dell’umore, i meccanismi di ricompensa del piacere, entra in gioco nella pratica sportiva continuativa.
La soddisfazione che arriva nel momento in cui per la prima volta si è in grado di correre per 4 o 5 Km di fila, chiama in causa proprio la dopamina che producendo questa sensazione di benessere, induce il cervello a riprovare nuovamente questo piacere, suggerendo in un certo senso, la medesima esperienza, dando così vita ad un meccanismo che si auto rinforza.
L’esercizio fisico, inoltre, aumenta il rilascio postsinaptico di un altro importantissimo neurotrasmettitore, che gioca un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore, la serotonina. I più conosciuti antidepressivi (SSRI), sfruttano, infatti, l’inibizione della ricaptazione di questo neurotrasmettitore a livello sinaptico, sicché possa essere reso disponibile in maggiore quantità e più tempo.
3. Fattori psicologici
Praticare sport in maniera consapevole, fa sicuramente bene, poiché come abbiamo visto promuove tutta una serie di cambiamenti biochimici nel nostro corpo, favorendone il benessere fisico. Esiste però un’altra importantissima componente che rende utile l’attività sportiva, che riguarda la sfera sociale e psicologica.
Praticare un qualsiasi sport, permette, infatti, di incrementare i propri livelli di competenza e di senso di autoefficacia; inoltre, il raggiungimento degli obbiettivi, che possono essere i più disparati come, migliorare il proprio aspetto, diminuire il peso corporeo, superare le varie difficoltà e resistenze, sicuramente va a migliorare anche l’autostima.
Riuscire ad avere costanza negli allenamenti è già di per sé, un importantissimo stimolo all’incremento della propria autostima, che va ad ottimizzare la percezione di sé stessi e ad incrementare il senso di controllo su i tanti stimoli negativi quotidiani che a volte sembrano prevalere.
Riuscire a raggiungere degli obbiettivi prefissati, avere un aspetto più piacevole, una migliore tonicità muscolare o semplicemente recuperare una respirazione ottimale, permette di aver chiaro un potenziale spesso inespresso che può essere applicato anche in contesti diversi da quello sportivo (lavoro, famiglia, società). Praticare poi un’attività fisica di squadra, permetterebbe, di poter sentirsi parte di un gruppo favorendo una genuina socialità, troppo spesso rimandata alle tante reti virtuali.
La locuzione latina “Mens sana in corpore sano” porta in sé una verità incontrovertibile: la mente è nel corpo, ed il corpo è nella mente. Il benessere dell’uomo vede intrinsecamente legati questi due aspetti che non possono essere considerati scissi, ma concepiti come armoniosamente integrati.
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