Articolo scritto dalla Dr.ssa Valentina Fico
Introduzione
È stato dimostrato scientificamente quanto praticare esercizi di mindfulness agisca in maniera significativa sui livelli di attenzione, sull’autocontrollo, sull’impulsività, sull’apprendimento, sull’intelligenza emotiva e in generale sul mantenimento di uno stato di equilibrio psicofisico.
Nel Libro “Calmo e attento come una ranocchia” Eline Snel accompagna i lettori in un percorso di 12 capitoli in cui illustra ai genitori, in maniera semplice e diretta, come aiutare i bimbi a rilassarsi e a stare bene con se stessi, come insegnare loro a concentrarsi e come accompagnarli in questo processo.
L’autrice è chiara, utilizza un linguaggio immediato e si ritrova spesso a parlare in prima persona dei suoi vissuti di mamma e di terapeuta.
Ma quali sono i messaggi centrali del libro?
1. Stare nel Qui e Ora ponendo attenzione al respiro
“La rana è un animale davvero straordinario. È capace di fare salti enormi ma anche di stare ferma, calma e immobile. Si accorge di tutto ciò che succede intorno a lei ma non reagisce subito ogni volta. Risparmia le energie e non si lascia trascinare da tutte le idee che gli passano per la testa. Resta calma e ferma, e intanto respira. La sua pancia si solleva e si abbassa, si gonfia un po’ e poi si sgonfia. […] Se può farlo una rana puoi farlo anche tu”.
È questo il tema centrale del libro, imparare a prestare attenzione momento per momento a ciò che succede dentro di sé a livello cognitivo, emotivo e corporeo per non agire impulsivamente nelle situazioni della vita quotidiana ma con piena consapevolezza. La distrazione incorrerà inevitabile ma l’importante sarà riportare l’attenzione al respiro, senza lasciarsi distrarre.
La pratica dell’attenzione consapevole insegna sia agli adulti che ai bambini a stare qui e ora, a concentrarsi sui particolari senza farsi trascinare dalla quotidianità frenetica e incessante, permette alle persone di guardare il mondo da un’altra prospettiva, consente di contemplare la bellezza di una farfalla che vola o del mare che con le onde si infrange ripetutamente sulla riva creando un rumore calmante che rilassa e rigenera il corpo e la mente.
I bambini sono curiosi per natura, ma spesso anche loro sono troppo impegnati e stanchi per cui, come gli adulti, si concentrano sul “fare” e non hanno il tempo di “essere”.
Ed è per questo che la lettura di questo libro diventa un’occasione di scoperta ed esplorazione, un’occasione gustare pienamente l’essenza della bellezza dentro e fuori di Sé.
2. Affrontare gli eventi avversi
“Non potete controllare il mare. Non potete impedire che ci siamo le onde, ma potete imparare a surfare sulle onde”.
Sebbene è impossibile controllare tutto ciò che succede esternamente, ci saranno inevitabilmente degli eventi positivi e negativi, ciò che è rilevante è come si reagisce ad essi. L’attenzione al respiro, la presenza e la comprensione, permettono di fermarsi, di sentire e di agire, lasciando spazio alla consapevolezza e non all’impulsività.
3. Evitare di giudicare
Quando si è in contatto con il mondo è bene porsi con la mente aperta, curiosa e libera da preconcetti (senza giudizio), se le cose si guardano per come sono, senza giudicare se sono belle o brutte, si noteranno molte più cose del mondo circostante.
A questo proposito nel libro viene proposto un esercizio interessante da poter suggerire in famiglia: ogni componente ha a disposizione due minuti per parlare della sua giornata o per raccontare un episodio particolare, mentre gli altri devono ascoltare senza esprimere giudizi. Questo permetterà di prestare attenzione davvero in maniera piena, autentica e interessata a ciò che l’altro vuole comunicare e sarà un’occasione per vivere un’esperienza unica.
4. Gestire le emozioni difficili
Elene affronta il delicato tema delle emozioni considerate difficili e di come spesso i bambini tendano ad indentificarsi con esse ed inevitabilmente a svalutarsi.
“Se faccio capire di essere triste, penseranno che sono un pappamolla”
Il segreto è far capire loro che “provano dei sentimenti ma non sono i loro sentimenti”
Essere tristi non vuol dire essere un piagnone, vuol dire semplicemente che un evento ha provocato dentro di loro delle ferite e quindi sofferenza.
I bambini andrebbero educati a sentire le emozioni, senza lasciarsi trascinare da esse ma a canalizzarle nel modo giusto senza reprimerle.
È necessario dare loro il permesso di sperimentarle senza sentirsi giudicati.
“Non appena i bambini capiscono di avere il permesso di sentirsi tristi, impauriti, arrabbiati e felici si sentono rassicurati. Imparano ad affrontare le perturbazioni metereologiche, anche più violente, e capiscono che le emozioni, proprio come un temporale, passano”.
5. Il potere della gentilezza
La chiave di svolta per una serenità sia interiore che esteriore, secondo l’autrice, è il potere nascosto della gentilezza una qualità che, quando è sincera, riesce ad arrivare giusto al cuore. La gentilezza aiuta i bambini a sentirsi meglio, meno giudicanti nei confronti di se stessi e degli altri, più equilibrati e maggiormente aperti alla riflessione nei momenti difficili della vita.
La Snel propone diversi esercizi per educare i piccoli alla compassione, ad essere gentili con i compagni e maggiormente consapevole nel momento in cui sono scortesi.
“I complimenti sinceri e le osservazioni gentili sono come gioielli preziosi, che custodiamo gelosamente nella camera del cuore”.
Conclusione
Questo libro insegna ai bambini a placare i pensieri che affollano la mente, a concentrarsi, a comprendere le proprie emozioni. Rappresenta un modo speciale per fortificare la fiducia in se stessi e l’autostima.
“Calmo e attento come una ranocchia” è un libro che come scrive l’autrice “permette di rinforzare non solo il muscolo dell’attenzione ma anche quello del cervello e del cuore”.