Articolo Scritto dalla Dr.ssa Paola Alicandro
«Non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai», (Cayla Mills).
Una diagnosi di cancro rappresenta un evento che sconvolge la vita di chi ne è colpito, non solo a livello fisico ma anche psicologico. Ansia, paura, depressione, rabbia, sono solo alcuni dei vissuti che si possono sperimentare, e dar loro un nome è fondamentale per poter chiedere aiuto.
In questo articolo proverò a spiegarti come la psiconcologia può aiutare per gestire i vissuti associati alla diagnosi della malattia.
1. Cancro: difficoltà emotive associate
Come spiegano Biondi, Costantini e Grassi, a causa delle conseguenze che comporta, il cancro minaccia e compromette, almeno transitoriamente, tutte le dimensioni su cui si fonda l’unicità dell’essere umano: la dimensione fisica, la dimensione psicologica, e la dimensione relazionale, provocando una vera e propria crisi esistenziale: cambia la percezione che si ha della vita e di sé stessi, cambia il rapporto con il proprio corpo, cambia il modo in cui ci si relaziona agli altri.
Il cancro è una malattia che entra violentemente nella vita di una persona inducendo, sul piano psicologico, un profondo senso di incertezza e di impotenza. Incertezza perché il domani ora è rappresentato dall’incognita, con la paura di soffrire e di non farcela, impotenza in quanto gli eventi sembrano essere fuori da ogni possibile controllo e niente sembra essere affrontabile come lo era prima. Comporta sfiducia nel futuro e nella progettualità, insieme a rabbia, frustrazione e paura. Inoltre la malattia e gli effetti collaterali determinano modificazioni importanti nell’immagine corporea, basti pensare alla perdita dei capelli o alle mutilazioni fisiche.
Sapere di essere affetti dal cancro non è cosa facile da accettare: una ricerca condotta nel 2011 da Mitchell e colleghi dimostra che la maggior parte dei pazienti oncologici soffre di disturbi psicologici legati all’ansia (tensione, labilità emotiva, paura della morte e della sofferenza fisica, insonnia, incubi, irrequietezza, sensazione di perdita del controllo), alla depressione (vissuti soggettivi di tristezza, pessimismo, disperazione, trascuratezza nella cura di sé, perdita della speranza, sensazione di impotenza, sentimenti di autosvalutazione e di colpa) e al PSTD (disturbo post-traumatico da stress) nel corso delle terapie oncologiche.
È da sottolineare però che non esiste un modo giusto o sbagliato di reagire. I vissuti che ciascuno può sperimentare e le risposte emotive conseguenti sono soggettive, e sono legittime perché fanno parte del processo di adattamento alla nuova condizione.
2. Cancro: gestire le difficoltà emotive
Quando arriva una diagnosi di tumore il rischio è quello di essere completamente travolti dalle emozioni negative che inevitabilmente accompagnano questo evento traumatico. Bisogna allacciare le cinture e affrontare le difficoltà: dopo aver superato la rabbia, la delusione e lo sconforto, è importante cominciare un percorso di graduale accettazione della propria malattia attribuendole un nuovo significato, imparare a convivere con il cancro, non vergognarsi e continuare a progettare la quotidianità; elaborare il lutto (quando la chirurgia ha tolto parti di sé) e accettare i cambiamenti fisici, pian piano sentirsi di nuovo a proprio agio nel proprio corpo cambiato, recuperando l’immagine corporea e l’autostima.
È fondamentale non soffocare le proprie emozioni e non colpevolizzarsi, piuttosto bisogna imparare a parlare, a esternare e gestire i propri vissuti prima che si trasformino in angoscia e disperazione.
Se da una parte il dolore induce uno stato di malessere psichico, dall’altra, come in un circolo vizioso, il dolore aumenta in presenza di paura, ansia e depressione. Affrontare la componente emotiva è dunque importante in quanto questa può incidere sul decorso della malattia.
Le conseguenze della scoperta della malattia e le difficoltà psicologiche possono essere affrontate con la psiconcologia.
3. Che cos’è e come la psiconcologia può aiutare
La psiconcologia si è sviluppata intorno al 1950 negli Stati Uniti e si diffonde in Italia a partire dagli anni ’80 portando alla nascita della SIPO – Società Italiana di Psiconcologia.
Come descritto dalla SIPO, il trattamento del paziente oncologico deve avere come obiettivo principale migliorare la qualità di vita e limitare il rischio di conseguenze psicopatologiche che condizionino la vita futura del malato
La psiconcologia si occupa delle conseguenze psicologiche causate da un cancro, intervenendo in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi all’intero percorso di cura.
Come la psiconcologia può aiutare?
Lo psicologo può aiutarti a gestire questo importante momento di cambiamento della tua vita, accompagnandoti nell’elaborazione del trauma e nel percorso di accettazione della malattia, permettendoti di individuare strategie funzionali di adattamento e di scoprire la tua resilienza.
La psiconcologia non si rivolge esclusivamente a chi vive in prima persona la diagnosi ma anche alla rete familiare più stretta, chiamata anch’essa a fare i conti con il cambiamento e la sofferenza. Il cancro viene definito una malattia multisistemica in quanto si verifica non solo nel corpo, ma nella vita, nel tempo, in un contesto, nella famiglia, nel mondo sociale, nella storia.
Ecco in breve come la psiconcologia può aiutare:
- può aiutarti a diminuire i sentimenti di isolamento e impotenza;
- può contenere e accogliere le emozioni negative come ansia, paura, rabbia o tristezza e aiutarti a gestirle;
- può guidarti verso una graduale accettazione della malattia e a dare un senso a quanto accaduto;
- può prevenire l’insorgenza di disturbi psicopatologici;
- può facilitare l’elaborazione del trauma permettendoti di accettare i cambiamenti fisici e sentirti di nuovo a tuo agio nel tuo corpo cambiato;
- può accompagnarti a pensare il futuro in modo nuovo e recuperare la progettualità.
Conclusione
In una ricerca condotta da alcuni studiosi su pressappoco 1000 soggetti emerge che circa il 30 per cento dei pazienti oncologici soffre di stress psicologico a livelli significativi ma solo il 10 per cento si rivolge a uno specialista per questo tipo di disturbo. Abbiamo visto come la psiconcologia può aiutare chi sta affrontando la malattia: rivolgersi ad un professionista per un sostegno psicologico è un gesto importante per prendersi cura di sé ed affrontare un momento delicato come quello della diagnosi di un cancro.
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