Come Comunicare in Modo Sano ed Efficace Con i Propri Figli

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Articolo scritto dalla Dr.ssa Valentina Marasso Brandone

1. Perché è importante comunicare bene con i figli

Il modo in cui parliamo con i nostri figli ha un enorme impatto sulla loro capacità di ascoltarci e sulla relazione che abbiamo con loro, oltre che sul clima che si respira in casa.

Se la comunicazione è efficace e sana, i genitori saranno in grado di dire di no e porre dei limiti, dialogare con i propri figli di qualsiasi argomento, insegnare loro come esprimere i propri sentimenti in modo adeguato.

Esistono tre modalità di comunicazione: aggressiva, passiva e assertiva.

Quando i genitori utilizzano una comunicazione aggressiva urlano molto e umiliano i loro figli utilizzando parole offensive. I figli possono essere aggressivi a loro volta oppure possono mostrarsi spaventati.

Quando i genitori utilizzano una comunicazione passiva, utilizzano toni dolci e parlano in modo cauto ai figli facendo, di fatto, gestire a loro la vita familiare. Quando vengono spinti al limite e iniziano a provare risentimento, tendono ad utilizzare una modalità aggressiva che, comunque, non sortisce alcun effetto duraturo sul comportamento dei figli.

Infine, il terzo modo in cui i genitori possono comunicare con i propri figli è la modalità assertiva. Un modo assertivo di comunicare è fermo, coerente, chiaro, positivo, pieno di calore e sicuro di sé. Questo è il modo più efficace per comunicare con i figli (e non solo!).

2. Che cos’è l’assertività

Secondo Lazarus la comunicazione assertiva può essere definita come  la capacità di dire di no, chiedere favori o fare richieste, esprimere sentimenti positivi e negativi e iniziare, portare avanti e concludere una conversazione.

Nessuno nasce assertivo, ma come ogni abilità, con la pratica, diventa più facile. 

La persona assertiva ha consapevolezza di sé, dei propri diritti e delle proprie capacità e sa farsi valere senza prevaricare gli altri comunicando in modo efficace. L’assertività, in un continuum tra i due poli aggressivo e passivo è il giusto equilibrio che permette di rispettare sia i propri diritti che i diritti altrui.

3. I vantaggi sui bambini di una comunicazione assertiva

Come dice la psicologa Margarita Tartakovsky, “L’assertività funziona in tutte le situazioni, fornendo ai bambini delle linee guida per affrontare tutto, dal parco giochi al pigiama party. Aiuta i bambini ad avere relazioni sane e una solida autostima”.

Inoltre, aiuta i bambini a comprendere ed affrontare le emozioni positive e negative, mostra ai bambini che i genitori tengono in considerazione le loro opinioni e i loro sentimenti aumentandone di conseguenza l’autostima.

In ultimo, permette una efficace trasmissione di informazioni tra i membri della famiglia, fissando paletti e regole in modo chiaro.

4. Come diventare un genitore assertivo

Ma come si può diventare genitori assertivi? Ecco alcuni consigli:

  1. Ogni cosa a suo tempo: discutere di regole quando si è nervosi è poco utile, meglio rimandare la conversazione a un momento in cui è possibile contribuire e far contribuire a soluzioni rispetto ai problemi. 
  2. Stare sulla situazione:  quando comunichi con tuo figlio riguardo un suo comportamento non adeguato, non utilizzare frasi come “Tu sei sempre” o “Tu non sei mai”, ma indica cosa vorresti che facesse in quella situazione. Supponiamo, ad esempio, che non abbia messo i vestiti a lavare nel cesto della biancheria. Invece che dire “Non riordini mai, la tua stanza è sempre un disastro”, è meglio dire “Sai che la regola è di portare i vestiti sporchi nel cesto della biancheria, ho visto che i tuoi panni sporchi sono sul pavimento, ti chiedo di metterli subito nel cesto della biancheria”. Questo permette una comunicazione chiara e precisa ed evita inutili escalation di rabbia tra genitore e figlio.
  3. Usare frasi “Io” invece di “Tu”: quando iniziamo una conversazione con “tu” può sembrare un attacco e mettere l’interlocutore sulla difensiva. Utilizzando frasi che cominciano con “Io” mostriamo come le azioni altrui ci stanno influenzando e questo apre a un dialogo. Ad esempio, invece che dire: “Tu non mi rispetti mai, non tieni mai in ordine la tua stanza”, prova a dire: “Quando vedo la tua stanza in disordine mi sento arrabbiato/irritato/ignorato.”
  4. Poche regole chiare con conseguenze chiare: Le regole devono essere condivise e i figli devono sapere cosa succede se dovessero violarle. Le regole si applicano sempre, senza eccezioni e devono sempre esserci conseguenze se vengono trasgredite. Ad esempio: “Se non finisci tutti i compiti entro le 19 non potrai guardare la tv stasera”.
  5. Usare il “No”: i figli hanno bisogno di regole e confini per crescere bene, dire di no è fondamentale. Sii chiaro nel dire di no e mantieni il divieto senza cedere, anche in presenza di capricci: per i figli non c’è nulla di più rassicurante dei confini messi dai genitori.
  6. Infine, non alzare il tono della voce e non offenderti se i figli non ubbidiscono, è il loro compito provare a spostare i paletti un po’ più in là! 

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