Come gestire la dipendenza da gioco d’azzardo: consigli pratici

Come gestire la dipendenza da gioco d'azzardo consigli pratici

Articolo scritto dalla Dr.ssa Bonamici Chiara

Si definisce gioco d’azzardo un’attività nella quale si gioca per vincere del denaro, ma in cui l’esito non dipende tanto dall’abilità del giocatore, ma dalla fortuna. Ne sono un esempio le slot machine, i gratta e vinci, il superenalotto, le scommesse sportive, il bingo, o i giochi online in cui si punta una somma di denaro. 

1. La dipendenza da gioco d’azzardo

Secondo la quinta edizione rivisitata del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (2023), la dipendenza da gioco d’azzardo è caratterizzata da un continuo e frequente comportamento di gioco, che include:

  1. necessità di scommettere somme di denaro sempre più elevate per poter raggiungere l’entusiasmo desiderato
  2. sentirsi irritabili o irrequieti quando si cerca di diminuire o smettere di giocare
  3. ripetuti insuccessi nel controllare il gioco
  4. continue preoccupazioni sul gioco (ad esempio rievocando l’ultima volta che si è giocato, o pianificando la prossima giocata)
  5. mentire agli altri in merito al comportamento di gioco
  6. mettere a rischio una relazione o il lavoro a causa del gioco
  7. ingannare gli altri per procurarsi del denaro
  8. giocare quando ci si sente in colpa, stressati, ansiosi, tristi
  9. dopo una perdita, ritentare la giocata per ottenere il risultato sperato

Come tutte le dipendenze, anche la dipendenza da gioco d’azzardo è caratterizzata da:

  1. craving, desiderio improvviso e incontrollabile di giocare
  2. astinenza,  cioè sensazione di irrequietezza se si è impossibilitati a giocare
  3. assuefazione, ossia necessità di aumentare progressivamente la quantità di tempo dedicato al gioco.

1.1. Come si sviluppa la dipendenza da gioco d’azzardo

Un oggetto/comportamento, per diventare soggetto all’abuso, deve possedere proprietà dopaminergiche, agendo quindi sulla parte del cervello destinata al sistema della gratificazione. La probabilità di mettere in atto un comportamento che procura piacere o gratificazione è molto elevata, così come lo è evitare di ripetere un comportamento che produce conseguenze negative. Infatti, tali comportamenti sono stati funzionali all’evoluzione e alla nostra sopravvivenza. Anche solo anticipare con la mente un comportamento gratificante, causa una scarica di dopamina che produce una sensazione personale di piacere. È proprio questo il meccanismo implicato anche nella dipendenza da gioco d’azzardo. Già il solo sapere di stare per giocare, causa un rilascio di quantità di dopamina paragonabile a quella rilasciata quando si sta effettivamente giocando. 

La dipendenza da gioco d’azzardo inizia quindi con una prima fase di sperimentazione volontaria, durante la quale si prova l’effetto gratificante ed eccitante, che può essere percepito anche come inibente pensieri negativi. Oltre a ciò, favorisce anche un aumento dell’autostima e della socializzazione. Questi effetti portano ad una continuazione del comportamento di gioco, passando da un gioco ricreativo ad un gioco problematico tipico della dipendenza da gioco d’azzardo. 

2. Come uscire dalla dipendenza da gioco d’azzardo: consigli pratici

In primis è necessario accettare di avere problemi con il gioco. Poi, è opportuno analizzare in che fase motivazionale ti trovi. Infatti, la motivazione non è dicotomica (voglio cambiare vs non voglio cambiare), ma è un processo dinamico che avviene secondo una sequenza ciclica di stadi. Il primo stadio è denominato pre-contemplazione; durante questa fase non si è ancora presa in considerazione l’ipotesi di modificare il proprio comportamento, non essendo informati rispetto ai rischi. Successivamente si ha la contemplazione, durante la quale si inizia a considerare l’idea di lavorare sulla propria dipendenza da gioco d’azzardo, essendo consapevoli sia dei pro che dei contro. Il terzo stadio è quello della determinazione, in cui si è decisi a cambiare e si pianificano quindi le modalità per farlo. Segue l’azione, nella quale si agisce in concreto per modificare il comportamento. Infine, abbiamo il mantenimento, nel quale il cambiamento viene stabilizzato. Perciò, dopo aver accettato il proprio comportamento problematico con il gioco e con la giusta motivazione a cambiare, possiamo provare a mettere in atto alcuni consigli pratici.

2.1. Programma le attività della giornata

Programmare le attività che dovrai svolgere nella giornata ti permette di avere una routine da seguire ed evitare di ritrovarti troppi momenti vuoti da riempire, probabilmente ripiegando sul gioco. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda il tempo libero, che spesso non si ha idea di come impiegare. Dedicati quindi ad uno sport, un hobby, un passatempo, chiedi a qualche amico di uscire, coltiva una passione. Tieni però sempre a mente che la noia fa parte della nostra vita, e non va evitata a tutti i costi. Ogni tanto, concediti anche dei momenti di noia!

2.2. Riconosci i tuoi errori cognitivi

Probabilmente metti in atto dei pensieri (errati), che continuano a farti giocare. Riconoscerli e ri-strutturarli, può essere un buon modo per evitare di dar loro retta, dato che non la hanno. Alcuni esempi di errori cognitivi sono: “se tiro con più forza il dado, ottengo un numero più alto”, “oggi è la volta buona”, indossare la maglia fortunata per vincere, giocare il numero ritardatario. Per ri-strutturarli, ricorda che non puoi esercitare un controllo sul caso, che le sensazioni o i segnali corporei non possono indicarti una probabile vincita imminente, di non far gestire la tua vita dalla superstizione e non pensare che una serie di perdite siano sinonimo di vincita, non è così!

2.3. Monitora il tuo craving

Resistere all’impulso di giocare non è semplice, ma sarai facilitato se riesci a capire quando si attiva. Monitora quindi il tuo craving, riconoscendo quali stimoli lo scatenano. Possono essere esterni (come situazioni o luoghi, ad esempio la sala slot lungo il tragitto lavorativo, l’amico con cui vai a fare scommesse sportive, il tabacchino dove compri spesso il gratta e vinci, ecc.) o interni (come emozioni e pensieri, tipo la noia, la tristezza, la rabbia o pensare che puoi concederti una giocata dato che sei stato a lungo astinente o che, vista la brutta giornata passata, ti meriti una ricompensa). Inoltre, il craving è comunque un’esperienza limitata nel tempo, quindi cerca di resistere, distraendoti e pensando alle conseguenze del comportamento. Potrebbe essere efficace immaginarti come un surfista, che sta cavalcando l’onda dell’impulso a giocare. Se cedi, cadi e vieni travolto, uscendone ammaccato. Se pensi invece che, in quanto onda, sale, ha un suo picco e poi decresce, puoi provare a resistere all’impulso di giocare, mettendo in atto le strategie che ti ho insegnato, cavalcando, appunto, l’onda. Dopo sarai sicuramente soddisfatto per come sei stato in grado di “ammaestrare” l’onda che ti ha raggiunto. 

2.4. Analizza i tuoi comportamenti di gioco

Sii consapevole di tutto ciò che succede quando giochi. Registra mentalmente (ma meglio ancora costruendo una scheda apposita) la situazione in cui ti trovavi, specificando il luogo, che momento della giornata fosse, chi c’era con te; quali erano le emozioni predominanti in quel momento, cosa hai pensato (cercando di segnalare tutti i pensieri che hai avuto), cosa hai fatto e, dopo aver giocato, le conseguenze negative e positive. 

2.5. Parla con i tuoi amici

Nascondere un comportamento problematico non è mai la soluzione migliore. Meno che mai, nascondere o evitare di accennare il fatto che si sta cercando di risolverlo, soprattutto con l’eventuale compagnia con cui ti concedevi qualche giocata. Se uscivi con amici con cui ti trovavi spesso rinchiuso in una sala slot, o con i quali facevi scommesse sportive, parla apertamente della tua decisione di uscire dalla dipendenza da gioco d’azzardo, e chiedi loro di rispettare questa tua decisione. Se deciderete di fare un’uscita insieme, organizza tu la giornata, prestando quindi attenzione alle situazioni che conosci come facilitanti il tuo craving. 

2.6. Gestisci in maniera efficace il tuo denaro

Un altro consiglio pratico riguarda la questione denaro: potresti affidare temporaneamente la gestione dei tuoi conti a qualcuno di fidato, non chiedere soldi in prestito a nessuno, non utilizzare carte, tenere poco saldo nella carta che di solito utilizzi per giocare, decidere di risparmiare e impegnarti in merito per riuscirci. Se poi non riesci proprio a non giocare, potrebbe essere utile stabilire in partenza una somma da destinare al gioco, ponendoti quindi un limite, sia in termini di denaro, che di tempo. 

2.7.  Ricerca un supporto per gli eventuali problemi interpersonali che stai affrontando e/o per sviluppare abilità sociali e di gestione dello stress

Infine, poiché la necessità di giocare d’azzardo potrebbe essere causata anche dai problemi che affronti nella vita di tutti i giorni, o dalla difficoltà a gestire situazioni stressanti o emozioni negative, o ancora, dalla difficoltà ad intrattenere relazioni e goderti delle uscite in compagnia, perché non prendere in considerazione l’idea di iniziare una terapia psicologica? Con l’aiuto di un professionista, oltre ad affrontare e imparare a gestire la tua dipendenza, potresti incentrare il lavoro anche su queste difficoltà.

2.8. E se giochi online?

Se i giochi d’azzardo che effettui sono online, puoi attivare delle restrizioni sui siti web che utilizzi. Mi raccomando, su tutti i dispositivi, non dimenticare il telefono, anche se di solito usi il PC.

2.9. E se nonostante tutto ricadi nel gioco?

La ricaduta è un processo, e non un singolo evento. Se non si mantiene l’astinenza, commettiamo quella che viene definita caduta, o passo falso. La vera e propria ricaduta nella dipendenza, non dipende tanto dal passo falso, ma dal sentimento di fallimento e impotenza che si verifica a seguito dell’idea di aver violato l’astinenza che ci eravamo prefissati. Quindi, se cadi, non pensare che ormai è tutto inutile. Rialzati e continua a camminare, stando attento la prossima volta a dove potresti inciampare. 

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