Articolo scritto dalla Dr.ssa Maria Iannibelli
L’attacco di panico si caratterizza per la presenza improvvisa di paura e disagio spesso in assenza di un reale pericolo, la sua comparsa infatti può manifestarsi a partire da uno stato di quiete o da uno stato ansioso.
Esso raggiunge il picco in pochi minuti e in questo arco di tempo si manifestano 4 o più dei 13 sintomi caratteristici, sia fisici che cognitivi. L’attacco di panico può verificarsi nel contesto di qualsiasi disturbo e di alcune condizioni mediche.
1. Sintomi
I sintomi caratteristici dell’attacco di panico si suddividono in fisici e cognitivi, tali sintomi per quanto intensi siano, non presentano un rischio reale per il soggetto.
I sintomi fisici più comuni sono:
- Tachicardia
- Tremori
- Sensazione di soffocamento
- Dolori o fastidio al petto
- Sensazione di asfissia
- Nausea
- Sensazione di svenimento o vertigini
- Brividi o vampate di calore
- Sudorazione
- Formicolio
- Sensazione di irrealtà (derealizzazione) o sensazione di essere distaccati da se stessi (depersonalizzazione)
A questi si aggiungono i sintomi cognitivi che sono la paura di perdere il controllo spesso definita come “paura di impazzire” e la paura di morire.
La presenza di attacco di panico viene confermata dal presentarsi di 4 o più dei sintomi sopracitati.
2. Quando e come si manifesta un attacco di panico?
Un attacco di panico dura generalmente dai 5 ai 30 minuti, il picco sintomatologico si raggiunge verso i 10 minuti cosa che distingue l’attacco di panico dall’ansia continua; l’inizio di un attacco di panico è rappresentato da quel momento in cui improvvisamente c’è un aumento del disagio.
La paura e l’ansia vissute sono accompagnate dalla sensazione di perdita di controllo, di morte o pazzia di fronte ad un pericolo imminente.
L’insorgenza, generalmente, è nella tarda adolescenza o prima età adulta soprattutto tra le donne. Molto spesso, data la presenza di sintomi fisici importanti, le prime manifestazioni non vengono riconosciute come tali e vengono scambiate per patologie di natura fisica.
I comportamenti associati all’attacco di panico prevedono l’ansia anticipatoria per un eventuale e successivo attacco di panico e l’evitamento delle situazioni identificate come ansiogene; la conseguenza è una grossa limitazione nella vita quotidiana della persona.
3. Attacchi di panico inaspettati VS attacchi di panico attesi
Esistono due diversi tipi di attacchi di panico:
- Attacchi di panico attesi, sono detti anche situazionali perché si verificano solo in situazioni specifiche, vale a dire che c’è un elemento specifico che determina la comparsa dell’attacco di panico come ad esempio guidare, fare acquisti in un negozio affollato, guidare sui ponti in caso di forte pioggia, ecc.
- Attacchi di panico inaspettati, sono quelli per cui non è presente un chiaro elemento scatenante quando l’attacco si verifica. Tra questi rientrano gli attacchi di panico notturni cioè quando il soggetto si sveglia dal sonno in uno stato di panico.
Conclusioni
È importante tenere presente che per quanto un attacco di panico possa spaventare ed angosciare la persona può essere compreso, gestito e superato.
La psicoterapia è fondamentale per individuare le cause sottostanti all’insorgenza degli attacchi di panico, di conseguenza se sei in difficoltà è bene evitare le autodiagnosi e rivolgersi a un professionista.