Articolo scritto dalla Dr.ssa Laura Bravi
Tutte le coppie sperimentano conflitti nella loro relazione, è normale ed inevitabile. Quello che fa la differenza è la modalità con cui queste difficoltà vengono affrontate: imparare a gestire i conflitti è la chiave per far funzionare le relazioni.
Lo psicologo americano John M. Gottman (Intelligenza emotiva per la coppia, 2013) ha studiato le dinamiche di coppia per circa quattro decadi cercando di comprendere quelli che sono gli indicatori di un matrimonio soddisfacente e i fattori che più facilmente possono predire un divorzio. Insieme alla moglie, ha valutato centinaia di coppie e ha stabilito dei fattori che sono alla chiave dei matrimoni infelici e di quelli felici. Le coppie che rimangono insieme non sono quelle che non hanno motivi di conflitto ma quelle che sono in grado di affrontare i litigi in modo costruttivo.
1. Quali aspetti possiamo riscontrare nei litigi di coppia?
Uno dei motivi per cui finiamo per avere le stesse discussioni più e più volte, è che spesso abbiamo l’abitudine di anticipare il peggio dal nostro partner, invece che il meglio. Non ci focalizziamo ne vediamo più le cose positive che lui fa per noi ma contestualizziamo solo su errori e mancanze, con il risultato di non considerare le cose giuste.
Inoltre, se litighiamo spesso per le stesse cose, molto probabilmente è perché non sono state prodotte soluzioni adeguate e costruttive: questo perché non abbiamo discusso nel modo giusto.
Secondo Gottman infatti, tra gli aspetti che mettono a dura prova gli scambi relazionali e inaspriscono i conflitti possiamo trovare:
- La critica: nello specifico quella che minimizza aspetti nucleari dell’altro, si manifesta in affermazioni come: “Non fai abbastanza”, “Pensi solo per te”, “Non ti curi dei tuoi figli”…Quando queste affermazioni diventano frequenti e i due partner non riescono ad utilizzare un linguaggio alternativo per esprimere la propria insoddisfazione, finendo per dare la colpa di ogni problema ai presunti difetti caratteriali dell’altro, la relazione di coppia risulta compromessa.
- Il disprezzo: il partner che disprezza manifesta il suo senso di superiorità, spesso usando il sarcasmo, o prendendo in giro, compromettendo così la relazione. Il disprezzo spesso ha origine dai pensieri negativi che si hanno verso il proprio partner che si custodiscono e alimentano nella propria mente.
- Stare sulla difensiva: non mostrando disponibilità al confronto, assumendo il ruolo della vittima come conseguenza delle critiche e del disprezzo subiti. In questo caso non c’è spazio all’autocritica, e alla propria messa in discussione.
- Ostruzionismo: quando ci si tira fuori dalla comunicazione interrompendo la possibilità di confronto sulla situazione e sulle emozioni provate. Si esclude l’altro, prendendone la distanza a livello fisico e diminuendo le risposte, diventando così inaccessibili.
- Qual è il modo per affrontare in maniera costruttiva una lite?
Durante un litigio si dovrebbero mettere in atto tutta una serie di azioni che permettano di avere scambi costruttivi e di trasformare il conflitto in una opportunità di crescita, come:
- Ascoltare: la responsabilità di chi ascolta è quella di riflettere il contenuto e la valenza affettiva che ha percepito nelle parole dell’altro. Diventa necessario comprendere davvero, accogliendo le motivazioni dell’altro e cercando di mettersi nei suoi panni;
- Dialogare: significa permettere che avvenga un vero scambio; per farlo bisogna mantenere i turni conversazionali senza farsi condizionare dalle emozioni negative che si sperimentano;
- Non giudicare: è importante mantenersi disponibili, aperti alle motivazioni del partner, senza criticarlo. In caso contrario, entrambi avranno l’impressione di stare duellando, quando, invece, deve trattarsi di un confronto di idee e aspettative.
- Essere consapevoli di cosa si sta provando in quel momento: avere chiare le emozioni che stiamo sperimentando, i bisogni e le necessità sottostanti è fondamentale per poi poterle comunicare al partner;
- Prendersi una pausa se cresce troppo la tensione: stabilire dei “time out” può essere utile, soprattutto se si sente che il battito cardiaco aumenta, cosa che porta alla produzione degli ormoni dello stress. Meglio fermarsi mezz’ora e poi ricominciare a parlare.
Secondo Gottman esiste una proporzione precisa per mantenere una relazione soddisfacente: per ogni interazione negativa ci devono essere almeno cinque interazioni positive: questo per fare in modo di rimediare al negativo. In questo modo, riparando le situazioni di crisi, la coppia ha la possibilità di chiarire ed evolvere, ed è proprio questo che rende la coppia stabile nel tempo.
2. Come può aiutare una terapia di coppia?
Se i litigi però mettono talmente a dura prova la stabilità di coppia tanto da non permettere più di confrontarsi in serenità, può essere di aiuto intraprendere una terapia di coppia. Il terapeuta è una terza persona neutrale, estranea e totalmente imparziale: questa figura può aiutare i due partner ad approcciarsi ai problemi in un ambiente protetto, evitando di coinvolgere altri membri della famiglia.
La terapia non ha come fine quello di eliminare il conflitto ma permette di porre attenzione a quegli aspetti che entrano in gioco in maniera automatica nella relazione e che non permettono più di comunicare in maniera significativa l’uno all’ altro. Questo è importante per aprire nuove opportunità di miglioramento e per dare spazio alle emozioni dolorose, rabbia e sofferenza che ristagnano nella coppia e si ripercuotono sull’intero nucleo familiare.
Stai attraversando un momento difficile? Prenota una sessione e inizia ora a risolvere i tuoi problemi, attraverso l’aiuto della Dr.ssa Laura Bravi.