Articolo scritto dalla Dr.ssa Ilaria Biasion
Quante volte ci siamo preoccupati o ci preoccupiamo della salute del nostro cervello a causa della molteplicità di informazioni che sentiamo e che ci vengono fornite sulle patologie dementigene?
Andando avanti con l’età le situazioni in cui il cervello si trova a sentirsi “affaticato” aumentano notevolmente, il cervello, infatti, come ogni organo del nostro corpo va inevitabilmente incontro ad un invecchiamento normale, tuttavia, così come ci prendiamo cura del nostro corpo, risulta fondamentale prenderci cura anche di questo meraviglioso ed affascinante organo che io definisco “il nostro centro operativo”, e che come tale abbiamo il dovere di aiutare, trattare con rispetto e accudire nel miglior modo possibile. Cosa fare?
Se ti poni questa domanda ti consiglio di continuare a leggere questo articolo, scoprirai: come funziona il cervello, cosa succede andando avanti con l’età, oppure cosa possono causare alcuni fattori come stress ed emozioni negative, come intervenire nella tua quotidianità per cercare di proteggere e rendere il cervello agile e flessibile il più a lungo possibile. Buona lettura!
1. Come funziona il nostro cervello?
L’essere umano è programmato per vivere 100 anni, le ricerche scientifiche e le nuove tecnologie sono in grado di garantire una discreta forma fisica anche in tarda età, mentre sul versante dell’efficienza delle abilità mentali (attenzione, concentrazione, memoria, velocità di elaborazione delle informazioni, fluenza verbale etc.) c’è ancora molto lavoro da fare.
Il nostro cervello, questo meraviglioso e complesso organo dalle potenzialità enormi, lavora ad una velocità incredibile e le funzioni cognitive come attenzione, concentrazione, memoria, linguaggio ragionamento ecc. ci permettono di ricevere, selezionare, memorizzare, elaborare e recuperare le informazioni, mettendoci in relazione con il mondo esterno. Il cervello è costituito da miliardi di neuroni, astrociti e cellule gliali che formano una fitta rete di connessioni nervose ed è proprio grazie a questa rete che esso è in grado di funzionare. Più questa rete, che gli scienziati chiamano foresta neuronale, è fitta, densa, articolata, più siamo in grado di elaborare informazioni e pensare in maniera rapida ed efficiente.
Resta chiaro come con il passare degli anni, il cervello vada inevitabilmente incontro ad un peggioramento delle prestazioni cognitive e le funzioni mentali più elevate, come la memoria, il linguaggio, l’attenzione e la concentrazione, iniziano a declinare in modo percepibile e misurabile. Oggi, tuttavia, è stato dimostrato come il cervello sia in grado di compensare questo calo, con alcune strategie, e imparando a sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione. Grazie alle scoperte delle neuroscienze, sappiamo ora come le persone che si mantengono mentalmente attive e stimolate godano a lungo di una buona salute cerebrale. Tenere allenata la mente, quindi, riduce l’invecchiamento e potenzia la memoria.
Il premio nobel Rita Levi Montalcini affermava che “il cervello: se lo coltivi funziona, se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce”, quindi la domanda che sorge spontanea è: come posso fare nel concreto, nella mia quotidianità, per aiutare il mio cervello a funzionare al meglio? Fortunatamente a questa domanda sembra esserci una risposta, come già detto infatti, numerose ricerche, negli anni, hanno dimostrato come alcuni accorgimenti quotidiani possano migliorarne il funzionamento.
Scopriamo insieme che cosa fare quindi per aiutare al meglio il nostro “centro operativo”.
2. La nostra quotidianità mirata alla prevenzione e al rafforzamento delle funzioni cognitive
Ecco qui alcune buone regole anti invecchiamento, le ricerche più recenti ci suggeriscono, infatti, come adottare uno stile di vita sano possa essere utile nella prevenzione dell’invecchiamento mentale, sono necessari quindi alcuni accorgimenti quotidiani al fine di mantenerci in salute e con una buona qualità di vita il più a lungo possibile.
Si tratta di consigli alla portata di tutti, regole per uno stile di vita sano volto a guadagnarci, per quanto ci è possibile, un’agilità mentale e un’efficienza cognitiva duratura e prolungata negli anni. Vediamo quindi insieme i fattori che più influiscono sull’andamento della mente:
- l’allenamento mentale, fare una buona Ginnastica Mentale aumenta le nostre capacità di memorizzazione, di apprendimento, di attenzione, di linguaggio, di ragionamento, di logica, permettendoci di contrastare il declino cognitivo;
- mangiare sano, noi siamo quello che mangiamo e la salute parte dalla tavola;
- dormire bene in modo da consentire al cervello di svolgere la sua funzione notturna, ripulendosi dalle informazioni inutili e preparandosi allo sforzo cognitivo del giorno seguente;
- fare attività fisica, la quale riduce l’accumulo dell’ormone dello stress, ovvero del cortisolo, dannoso per il nostro benessere, inoltre aumenta il flusso sanguigno nel cervello, apportando ossigeno e nutrienti;
- controllare lo stress, quando si è sottoposti per tempi prolungati a eventi che richiedono risorse fisiche e psichiche superiori a quelle disponibili, il corpo reagisce alterando l’equilibrio ormonale. Queste sostanze interferiscono con le normali attività del sistema nervoso e possono portare a situazioni di ansia e affaticamento, disturbando l’alternanza sonno-veglia. È quindi importante adottare strategie per contrastare lo stress, come ad esempio concedersi tempi personali di svago, interrompere attività che richiedono lunghi tempi di concentrazione e grandi sforzi fisici con qualcosa di piacevole, almeno dieci minuti ogni due ore, utilizzare tecniche di rilassamento, coltivare il più possibile stati d’animo e pensieri positivi;
- gestire le emozioni, le emozioni fanno parte della nostra vita e come tali arricchiscono la nostra esistenza, sono fondamentali e parte integrante di essa, tuttavia nel momento in cui ci troviamo a sperimentare emozioni negative a volte fatichiamo ad accettarle, a gestirle come parte naturale e normale della nostra vita, tendiamo a volerle allontanare e liberarcene, non facendo altro che aumentarne l’intensità. Ovviamente livelli emotivi intensi possono causare difficoltà cognitive, è bene quindi per la nostra salute imparare ad accettare e gestire le emozioni in maniera funzionale;
- pensare positivo, abituare la mente a produrre pensieri positivi e utili, sviluppare un atteggiamento positivo verso se stessi, confidare nelle proprie capacità di raggiungere un risultato positivo, nonostante i possibili ostacoli;
- arricchire la rete di amicizie, circondarsi di persone e instaurare nuovi rapporti sociali consente di allenare le funzioni di memoria e linguaggio, stimolare il buon umore, mantenersi attivi e partecipi alla vita sociale, contrastare la routine e la sedentarietà.
3. Due punti cruciali per il benessere
Se dovessimo prendere in considerazione ciascun punto della lista precedente potremmo davvero scrivere pagine e pagine, articoli su articoli, poiché tutti gli aspetti citati sono di fondamentale importanza, rivestono un ruolo cruciale nella salute del nostro cervello e impattano pesantemente sul nostro benessere mentale. Tuttavia, per necessità prenderemo in considerazione solo due aspetti, due importanti punti, molto spesso interconnessi tra di loro, che è bene monitorare con attenzione, senza lasciarci travolgere dalla loro impetuosità. Si tratta della gestione dello stress e della nostra sfera emotiva. Iniziamo subito con il dire che entrambi questi aspetti fanno parte della nostra vita e che sia stress che emozioni negative vengono vissuti da ognuno di noi, attraversano le nostre esistenze, non possiamo farne a meno ed hanno inoltre un valore adattivo. Tuttavia a volte a causa di una scorretta visione o una scorretta gestione possono renderci le cose difficili. Vediamoli uno per volta e capiamo insieme come essi possono incidere negativamente sul benessere e sul funzionamento cognitivo e come fare per gestirli e regolarli al meglio.
4. La gestione dello stress
Parliamo ora dello stress, lo viviamo quotidianamente, chi più chi meno, ogni giorno dobbiamo gestire episodi che possono in qualche modo turbare l’equilibrio e il benessere fisico e mentale. Ma che cos’è lo stress? Si tratta di una risposta generica del nostro corpo ad un evento percepito come negativo, si attiva anche di fronte a stimoli positivi e che ricerchiamo nella vita, basti pensare ad un trasloco o all’organizzazione di una festa importante e tanto ambita.
Un qualsiasi avvenimento, infatti, può essere vissuto da una persona in maniera diversa, attivando la risposta di stress, poiché ognuno di noi possiede modelli mentali, strutturati nel tempo, che guidano il modo in cui vengono interpretati gli eventi.
Lo stress rappresenta un fattore positivo nella misura in cui mette l’individuo di fronte a prove non schiaccianti e lo spinge a dare il massimo delle sue possibilità senza sopraffarlo, al contrario diventa nocivo nel momento in cui oltrepassa la soglia di attivazione e richiede più risorse di quante il soggetto ne possieda.
Nel 1963 Hans Selye ideò la teoria della “sindrome generale di adattamento” (GAS), avente lo scopo di modificare e rimettere in equilibrio l’organismo a seguito di un evento stressante.
Questa sindrome è costituita da tre fasi principali, la prima fase (allarme), caratterizzata da una reazione di stress acuto in cui l’organismo, accorgendosi dello stressor, reagisce con una risposta immediata di attacco, fuga o congelamento. La seconda fase (resistenza), in cui l’organismo cerca di reagire e fronteggiare l’agente stressante. Infine una terza fase (recupero) che prevede il ripristino delle condizioni iniziali se lo stressor è stato eliminato o l’organismo è riuscito a compensarne gli effetti. Se ciò non avviene si va incontro ad una quarta fase (esaurimento), in questo caso le energie si esauriscono e i danni potrebbero ripercuotersi per un lungo periodo con conseguenze sia a livello fisico che psichico.
In ogni caso il punto focale sono i diversi modi che il nostro organismo conosce per rispondere agli stimoli esterni e affrontare e trasformare le situazioni di stress “negativo” in situazioni di stress “buono” reagendo in maniera funzionale alle situazioni negative che ci si presentano nella vita.
Per reagire positivamente allo stress sono necessari alcuni fattori come ad esempio adeguate abilità di coping, come la rivalutazione positiva della situazione e la ricerca di tutte le possibili soluzioni idonee per il superamento delle difficoltà, è, inoltre, fondamentale la presenza di emozioni positive, che contribuiscono a ridurre stati di depressione, e fanno sentire più brillanti, stimolando creatività e flessibilità nel risolvere i problemi.
Concludendo possiamo affermare come alcune caratteristiche personali ci aiutino a superare le difficoltà della vita, ognuno di noi può accedere alle proprie forze interiori e individuare il percorso più adatto a costruirle e potenziarle.
5. Gestire le emozioni
Come accennato nel paragrafo precedente le emozioni giocano un ruolo cruciale, sono importanti nella nostra vita, tuttavia è fondamentale imparare ad accettarle, capire che ogni emozione è, per definizione e natura, sana e va vissuta. Dobbiamo imparare a conoscerle a dar loro un nome e ad acquisire la consapevolezza che in realtà non durano per sempre. Questo abbassa notevolmente i livelli di attivazione davanti ad un’emozione negativa, consentendoci di abbandonarci ad essa, in questo modo, un po’ alla volta, acquisire gli strumenti e le competenze per imparare a regolarla e rielaborarla in maniera efficace. Ciò che fa la differenza sul benessere mentale e cognitivo è la gestione e la reazione agli stati emotivi più intensi.
Le tecniche di gestione delle emozioni possono fare la differenza sul nostro benessere, ad esempio numerose ricerche hanno dimostrato come le tecniche di meditazione riescano ad inibire l’emergere automatico di pensieri intrusivi, rimanendo concentrati sul presente e imparando a lasciare andare pensieri e stati d’animo fastidiosi e intrusivi, arrivando all’essenza, ovvero l’accettazione del momento.
Per concludere, il nostro benessere cognitivo e mentale dipende da molti fattori, tutti ugualmente importanti e rilevanti, tuttavia risulta difficile nelle nostre vite, spesso frenetiche, potersi concentrare su tutti gli aspetti. Il mio consiglio è di iniziare da due o tre punti, ad esempio concentrarsi su una buona attività fisica e una sana alimentazione, oppure sulla gestione di stress ed emozioni negative, o ancora sull’importanza di una buona Ginnastica Mentale e una sana igiene del sonno.
Il nostro cervello è il nostro alleato per una vita in salute, efficiente e autonoma, non trascuriamolo, prendiamocene cura e rispettiamolo nella sua complessità.
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