Credenze di Base in CBT – Identificazione e Analisi delle Proprie Convinzioni

Credenze di base in CBT - Identificazione e analisi delle proprie convinzioni

Articolo scritto dalla Dr.ssa Camilla Serena

Introduzione

Le credenze sono l’insieme di pensieri e di supposizioni che abbiamo e che sviluppiamo fin da quando siamo piccoli e, nel corso delle nostre esperienze di vita. Esse influenzano il nostro modo di comportarci e le nostre scelte. Spesso non siamo consapevoli di esse e incidono sul nostro modo di valutare noi stessi, gli altri e ciò che ci sta attorno. Capita a volte che le nostre convinzioni interiori siano sbagliate. Ci diamo dei giudizi o diamo dei giudizi sulla base di esse, senza mettere in conto che ci possono allontanare da una visione più obiettiva della nostra vita. Le convinzioni negative riducono drasticamente le possibilità di essere felici e di realizzarci nella vita. Le credenze su sé o sugli altri,  possono anche portare ad assunzioni irrealistiche che a sua volta generano pensieri disfunzionali, dando avvio a intense emozioni negative con comportamento controproducenti e anche auto-distruttivi (Poerio, 2011). 

Quali sono queste credenze?

Per iniziare a individuare le proprie credenze è importante cominciare a chiederci quali sono le opinioni che abbiamo di noi stessi e degli altri, ad esempio: sono una persona che merita amore e felicità? Sono una persona intelligente? Sono una persona capace? Gli altri sono più bravi di me? Gli altri sono più fortunati di me? Etc…

Chiediti se ti poni in modo critico con te stesso o no, se tendi a evidenziare maggiormente i fallimenti rispetto ai tuoi successi. Queste tue convinzioni sono veramente accurate? O provengono da un genitore o partner o da un’altra persona?

Albert Ellis (uno degli psicologi fondatori del cognitivismo) individuò diverse convinzioni irrazionali. Quest’ultime  possono essere raggruppate nelle seguenti categorie fondamentali di pensiero irrazionale (Ellis, 1962) :

  1. “doverizzazioni” oppure “bisogni assoluti”;
  2. bassa tolleranza alla frustrazione o insopportabilità ;
  3. catastrofismo , tendenza a vedere tutto nero, 
  4. giudizi globali su di sé o sugli altri o generalizzazioni (trarre giudizi basandosi su stereotipi).

Alcuni esempi:

“Per valere, devo ottenere tutto quello che mi ripropongo” o “Per essere una persona valida, devo essere sempre competente, sufficiente e capace di ottenere tutto quello che mi ripropongo”

“Devo agire bene e devo ottenere l’approvazione per il mio modo di agire”

“Non mi è andato bene questo esame, non sono capace di studiare”

“Devo sempre occuparmi dei problemi degli altri “ 

Come si lavora nella CBT?

La terapia cognitivo-comportamentale mira ad identificare i pensieri  negativi e le credenze di base   che interferiscono sul benessere dell’individuo, cercando di capire come l’individuo si sente e come reagisce in funzione delle proprie convinzioni. Da ciò si cerca di mettere in discussione questi pensieri cercando di capire quanto possono essere obiettivi o meno. Dopo di che è importante individuare pensieri e credenze più funzionali e realistiche su sé stessi, verso gli altri e verso l’ambiente.

Attraverso la ristrutturazione dei pensieri la CBT risulta efficace per vari tipi di problematiche tra cui quelle legati all’ansia, all’umore, all’alimentazione dove il lavoro sui pensieri e sulle credenze di base è cruciale.    

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