Articolo scritto dalla Dr.ssa Grazia Munciguerra
Se non hai mai avuto esperienza di un attacco di panico, scoprirai qui le sue differenze con l’ansia.
Per i non addetti ai lavori, è difficile poter distinguere l’attacco di panico dall’ansia intensa, soprattutto quando non si conoscono fino in fondo le manifestazioni di uno o dell’altra. Possiamo già dire che nei disturbi d’ansia rientrano sia i disturbi da ansia generalizzata che il disturbo da panico, per cui si può evidenziare come abbiano entrambi una matrice comune, ma che si differenziano per alcuni elementi molto importanti. Tuttavia, il panico e l’ansia non possono essere utilizzati come sinonimi, perché è importante comprendere ciò che accade in entrambi i casi, così da avere una maggiore coscienza delle proprie difficoltà, dare un nome ai propri sintomi e poter quindi agire con un intervento opportuno.
1. Le definizioni classiche
L’attacco di panico è definibile come una comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti e in cui si verificano alcuni sintomi fisiologici come palpitazione, fastidio al petto, sudorazione ecc. e da alcune modalità di pensiero persistenti come preoccupazione per l’insorgere di altri attacchi e messa in atto di comportamenti di evitamento.
L’ansia, dal canto suo si manifesta con sintomi fisiologici e comportamentali, in seguito alla percezione reale o fantastica di una minaccia e di fronte cui ci si sente sprovvisti di risorse per reagire.
Scopriamo insieme ora le differenze principali
1.1 La presenza di una minaccia
Ciò che innanzitutto distingue l’attacco di panico dall’ansia, è che quest’ultima si definisce sempre come una risposta di fronte ad una minaccia reale o potenziale, mentre nell’attacco di panico, in cui non c’è un evento critico scatenante, è presente una situazione imminente che scatena nell’individuo tutte le reazioni fisiologiche e fisiche.
1.2 La durata, il tempo
Se gli attacchi di panico sono improvvisi, denominati “fulmini a ciel sereno” e scompaiono dopo pochi minuti, l’ansia è come una goccia che scava la roccia, a poco a poco diventa sempre più intensa e i sintomi fisiologici, comportamentali e cognitivi non regrediscono nel giro di poco tempo.
Mentre l’attacco di panico ha la caratteristica di avere dei picchi verso l’alto, l’ansia è una sensazione costante, che seguo l’individuo in ogni momento della sua giornata.
1.3 L’intensità
Anche l’intensità risulta diversa: negli attacchi di panico, l’evento è molto intenso, mentre nell’ansia, essendo un’esperienza costante, risulta meno potente. Secondo l’equazione dell’ansia di Salkovskis (1996) un evento più o meno minaccioso può generare una quantità di ansia che è proporzionale alla gravità del pericolo e alla probabilità che effettivamente si verifichi ed è inversamente proporzionale alla capacità dell’individuo di sopportare e di accedere alle sue risorse.
Conclusioni
Ciò che però condividono è il bisogno di controllo, la tendenza a evitare situazioni e comportamenti per non farsi sovrastare dalle difficoltà e alcuni sintomi fisici e fisiologici che li accomunano, come tachicardia, sudore eccessivo, tremore. Entrambi i termini non possono essere usati in maniera intercambiabile, perché individuano esperienze, eventi e situazioni, come abbiamo visto, molto diversi tra loro.
Ora che le differenze possono esserti più chiare e ciò ha permesso di far luce sulle tue difficoltà, un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a comprenderti di più e a metterti al centro del tuo mondo, divenendo maggiormente consapevole di ciò che provi e affidarti a me in qualità di professionista di fiducia.