Crollo nervoso: sintomi, cause e cura

Crollo nervoso_ sintomi, cause e cura

Articolo scritto dalla Dott.ssa Anna Marchesi

Il crollo nervoso è un momento di disagio psichico molto intenso, caratterizzato da una sintomatologia che si manifesta sia a livello fisico che psicologico. Può sopraggiungere in seguito a un momento di stress molto elevato, oppure può rappresentare la conseguenza di un accumulo di stress e tensione per un periodo prolungato, fino al completo esaurimento delle risorse individuali. Per questo motivo, il crollo nervoso viene anche comunemente chiamato esaurimento nervoso. 

In questo articolo prenderemo in esame i sintomi emotivi, fisici e cognitivi, che accompagnano il crollo nervoso. In seguito, andremo ad analizzare le cause che possono portare alla sua comparsa e le tecniche e strategie per superare e prevenire questa problematica. Infine, parleremo di come sia possibile trattare il crollo nervoso attraverso la terapia psicologica, che consente di cogliere il significato che un particolare disturbo assume all’interno della storia di vita di ogni singolo individuo.

1. Crollo nervoso: sintomatologia

Il crollo nervoso non rappresenta una patologia specifica, ma una condizione di disagio molto intenso a livello psicofisico, caratterizzato dalla sensazione di aver esaurito le energie fisiche e mentali a disposizione. All’interno della Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-10), in riferimento all’esaurimento nervoso viene utilizzato il termine “nevrastenia”. Esso venne introdotto per la prima volta nel 1884 da George Miller Beard, un neuropsichiatra americano, che descrisse la neuroastenia (nevrastenia) come una forma di debolezza nervosa. Come abbiamo detto, i sintomi interessano l’area emotiva, fisica e cognitiva. 

Tra i sintomi emotivi possiamo trovare: affaticamento mentale, preoccupazione, apatia, difficoltà a rilassarsi e irritabilità. 

Tra i sintomi fisici: debolezza e fatica croniche, dolori muscolari, cefalea, vertigini, disturbi del sonno e disturbi digestivi. 

A livello cognitivo, infine, è possibile riscontrare: fatica mentale, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e confusione del pensiero. 

Tutti questi sintomi incidono negativamente sul funzionamento dell’individuo, causando una compromissione lavorativa e della vita quotidiana. Spesso è difficile distinguere questa problematica dai disturbi d’ansia e i disturbi depressivi, in quanto la sintomatologia è in gran parte sovrapponibile. L’utilizzo di alcol, sostanze stupefacenti o alcuni farmaci può contribuire allo sviluppo di queste problematiche. 

Psiche e corpo possono essere visti come due facce della stessa medaglia, due sistemi strettamente interconnessi che si influenzano a vicenda. Lo stato emotivo influisce sul funzionamento del sistema nervoso, così come i disturbi sul piano organico hanno delle ripercussioni sull’umore e sul benessere psicologico. Per questo motivo, spesso chi soffre di un esaurimento nervoso si rivolge in prima battuta al medico di base, riportando una sintomatologia soprattutto sul piano fisico. È importante quindi che il medico, dopo aver effettuato le analisi necessarie, aiuti il paziente a riconoscere anche le implicazioni psicologiche del disturbo, per poter rivolgere l’intervento di cura all’individuo nella sua completezza. 

2. Cause del crollo nervoso

Il crollo nervoso sopravviene nel momento in cui si verifica un evento fortemente stressante, o in seguito a una serie di eventi o condizioni che mettono a dura prova le capacità di resilienza del soggetto. Con il termine resilienza, in psicologia, si intende la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento o un periodo di difficoltà. La legge di Yerkes e Dodson, rappresentata graficamente come la curva dello stress, descrive come ad un aumento dello stress corrisponda un aumento della performance, fino a quando non viene raggiunto un limite, oltre il quale l’aumento del livello di stress diviene nocivo, causando esaurimento, ansia, abbattimento e rinuncia. Tale limite è differente per ogni individuo, a seconda delle caratteristiche personali, e può variare in relazione ai diversi periodi di vita che si stanno attraversando. 

Le condizioni che possono essere causa di un affaticamento e un esaurimento nervoso nella nostra vita sono molteplici, dagli aspetti relazionali e familiari, a quelli economici, scolastici e lavorativi, fino alle cause sociali e ambientali. Inoltre, nella vita di ogni persona possono intervenire eventi come malattie, incidenti, separazioni o perdite, che comportano grande sofferenza e richiedono un tempo di elaborazione e adattamento più lungo. 

Oltre a tutte queste cause, che potremmo definire esterne, è importante ricordare che alla base di un crollo nervoso vi possono essere dei conflitti psicologici interni. Nella visione psicodinamica, la nostra psiche è composta da diverse parti in relazione tra loro. Tali relazioni sono “dinamiche”, ossia in costante cambiamento, e, a volte, possono determinare dei conflitti intrapsichici. Ciò accade quando, ad esempio, di fronte allo stesso evento proviamo emozioni contrastanti, o abbiamo delle reazioni che non vorremmo avere, o una parte di noi desidera intraprendere un percorso e una parte un altro. A volte siamo consapevoli di tali conflitti, altre volte, invece, ciò accade a livello inconscio. In questo senso, non sempre la via da seguire sarà quella di ricercare le cause del crollo emotivo, ma piuttosto sarà possibile interrogarsi sulla finalità di ciò che è successo: cosa ci vuole comunicare la nostra psiche attraverso quel sintomo? Di quale cambiamento abbiamo bisogno per stare meglio? Se riusciremo a comprenderlo, potremo ripristinare il fluire della nostra energia psichica e raggiungere un ampliamento della nostra personalità. 

Lo stesso Carl Gustav Jung, padre della psicologia analitica, attraversò un periodo della sua vita che molti hanno descritto come un crollo nervoso. Egli, nella sua autobiografia, lo descrisse come un momento di confronto con l’inconscio: Si scatenò un flusso incessante di fantasie, e feci del mio meglio per non perdere la testa e per trovare il modo di capirci qualcosa. Ero inerme di fronte a un mondo estraneo dove tutto appariva difficile e incomprensibile. Vivevo in uno stato di continua tensione, e spesso mi sentivo come se mi cadessero addosso enormi macigni. Le tempeste si susseguivano, e che potessi sopportarle, era solo questione di forza bruta. […] Ma in me c’era una forza demoniaca, e mi convinsi fin da principio di dover cercare a ogni costo il significato di ciò che sperimentavo in queste fantasie. 

Jung racconta di aver faticato a controllare le sue emozioni, e di essersi aiutato con degli esercizi di yoga. Ma ciò che lo aiutò maggiormente fu la decisione di annotare tutto ciò che gli accadeva e mettere per iscritto la sua esperienza interna. Questi scritti sono stati pubblicati nel 2009 nel volume Il Libro Rosso, ma quel periodo della sua vita fu fondamentale per la successiva elaborazione di tutte le sue teorie. 

Ciò ci porta ad affrontare l’ultimo tema di questo articolo: le indicazioni di trattamento.

3. Trattamento del crollo nervoso

Quando ci si rende conto di stare attraversando un momento di difficoltà come quelli descritti, per prima cosa è necessario prendere consapevolezza di ciò che ci sta accadendo e trovare delle tecniche e delle strategie per non esserne sopraffatti. Dopo aver escluso delle possibili cause organiche del disturbo, è possibile intervenire sulla sintomatologia attraverso delle pratiche che agiscono a livello psicofisico, come lo yoga e la meditazione Mindfulness, il rilassamento muscolare progressivo e l’ipnosi. Queste tecniche di rilassamento, se utilizzate con regolarità, consentono di ridurre gli effetti dello stress e migliorare la gestione e la modulazione delle emozioni. Il riposo, il rallentamento dei ritmi di vita, il contatto con la natura e l’attenzione al momento presente sono insegnamenti preziosi per prendersi cura di sé nei momenti di crisi e per prevenire un malessere che spesso è incrementato dalle condizioni di vita che caratterizzano la nostra società, come l’attività frenetica, la costante ricerca di raggiungere obiettivi, il bisogno di conoscere e controllare tutto e di conformarsi. 

È importante ricordare che momenti di debolezza e di crisi possono capitare a tutti e non si deve provare vergogna nel chiedere il sostegno di familiari e amici. Spesso, inoltre, l’aiuto più indicato per il trattamento di questi disturbi è quello di uno specialista della salute mentale. Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile recuperare il dialogo con il proprio mondo interno e comprendere il significato profondo di ciò che stiamo vivendo. Il malessere, infatti, può essere determinato anche dalla mancanza di introspezione, che ci porta a perdere il contatto con noi stessi, con le nostre origini e con la saggezza insita dentro di noi. La cura, quindi, consiste nel bilanciare l’adattamento alle richieste del mondo esterno con l’ascolto dei propri bisogni e delle espressioni della propria interiorità. 

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