Dieci Suggerimenti per Gestire la Rabbia e Ridurre i Conflitti nelle Relazioni

Dieci suggerimenti per Gestire Rabbia e ridurre Conflitti

Articolo scritto dalla Dr.ssa Anna Innocenzi

Le relazioni che abbiamo con gli altri scatenano in noi diverse emozioni e sentimenti, alcuni piacevoli (felicità, curiosità, adrenalina, eccitazione ecc) e altri spiacevoli (rabbia, paura, tristezza, vergogna ecc); generalmente gli stati d’animo piacevoli e positivi ci autorizziamo a condividerli e manifestarli, mentre per quanto riguarda quelli negativi e spiacevoli è sia difficile comunicarli che gestirli e ciò può creare malintesi, litigi e conflitti all’interno dei rapporti. 

E’ importante quindi partire dalla rabbia per capire cos’è e come gestirla di fronte a tensioni, problemi o conflitti nelle relazioni.

1. Cos’è la rabbia

La rabbia è il sentimento che ci mette in allarme, è breve e intensa, un segnale paragonabile al dolore, che ci avvisa di un potenziale problema da affrontare; fa parte dei nostri meccanismi primordiali di sopravvivenza e ci tutela. Nel momento in cui mi sento minacciato si attiva la rabbia; ad esempio quando ci sentiamo attaccati, o non apprezzati, oppure per difenderci quando qualcuno viola i nostri diritti, o ci fa un torto. Ma, nella vita di tutti i giorni, non sempre la rabbia è funzionale, quindi, capiamo le differenze.

Esistono differenti tipi di rabbia

  1. La rabbia primaria adattiva: è funzionale, biologica e si attiva per difendersi quando si è attaccati (mi attaccano verbalmente o fisicamente e parte la rabbia per indicare che c’è un pericolo/una minaccia)
  2. La rabbia secondaria: dura di più e nasconde in realtà altre emozioni (ad esempio accade qualcosa che mi fa paura e mi arrabbio)
  3. La rabbia strumentale: è quando viene utilizzata per ottenere altri scopi (es mi arrabbio con te, così fai quello che dico)
  4. La rabbia inespressa: Quando la rabbia non viene riconosciuta e usata nel momento in cui emerge, ma viene repressa, le conseguenze sono dannose non solo per noi stessi, ma anche per gli altri. Reprimendola è più probabile che la rabbia esplode in momenti inopportuni e soprattutto verso persone e situazioni che hanno poco a che fare con la causa originale della rabbia. La rabbia inespressa si manifesta spesso attraverso alcun malesseri e dolori del proprio corpo (mal di testa, mal di schiena, problemi gastrointestinali ecc)

Cosa fare quando siamo arrabbiati?

  1. Accettare l’evento o gli eventi scatenanti (ciò che è successo e che ci ha fatto arrabbiare);
  2. Essere consapevoli del proprio stato (sapere come mi sento, es quanta rabbia ho da 0 a 10);
  3. Cercare soluzioni efficaci per adattarsi alla situazione, evitando che gli eventi negativi ci distruggano.

10 Suggerimenti per gestire la Rabbia

  1. Aumentare la consapevolezza delle proprie emozioni e azioni.
  2. Assumersi la responsabilità delle proprie emozioni e reazioni.
  3. Essere consapevoli che il proprio modo di comportarsi influisce sul raggiungimento degli obiettivi.
  4. Ascoltare il proprio dialogo interiore: ciò che dici a te stesso inciderà sui tuoi pensieri e sulle tue emozioni.
  5. Non assumersi responsabilità per persone o situazioni che non dipendono da noi.
  6. Sviluppare risorse e un sistema di sostegno sociale per favorire i cambiamenti positivi.
  7. Aumentare la cura di sé: coloro che hanno cura di sé sono più soddisfatte di come sono, hanno maggior energia e più probabilità di essere felici.
  8. Sviluppare una buona autostima.
  9. Sviluppare risposte alternative positive per contrastare le precedenti reazioni di rabbia.
  10. Esercitarsi, provando nuove risposte. Ad esempio tenendo un diario per registrare e rinforzare i cambiamenti. 

2. Cos’è un conflitto

Le situazioni di conflitto si presentano spesso nelle relazioni, ad esempio in famiglia, con il partner, tra amici, al lavoro ecc. Nel conflitto due o più persone si trovano in posizioni discordanti rispetto a ciò di cui hanno bisogno o desiderano, non si riescono a capire ne a comunicare e spesso la rabbia vuole il suo spazio, ma agire in base a questo impulso solitamente crea tensione o una lotta a chi ha ragione o torto.

Conflitti interpersonali: chi ha ragione e chi no?

Nel conflitto, il problema non è stabilire chi abbia ragione o torto, ma il fatto di pensare che io ho ragione e l’altro torto.

Ognuna delle parti in conflitto considera i propri valori giusti, ma i valori hanno significato soltanto per chi li condivide.

Non vi sono regole universali per decidere chi “ha ragione” e chi “ha torto”, ogni parte in questione parla dal suo punto di vista.

In un conflitto, è meglio trovare una soluzione per risolverlo che focalizzarci sul cercare di avere ragione.

Conclusione

Queste sono solamente alcune strategie o utili consigli che possiamo applicare sul momento per allenarci a familiarizzare su come gestire la rabbia e risolvere i conflitti nelle relazioni; spesso però non basta ed è utile fare un lavoro di conoscenza e consapevolezza di sé più profondo attraverso un percorso di psicoterapia, per vivere meglio con se stessi ed in armonia con gli altri. 

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