Articolo scritto dalla Dr.ssa Grazia Alecci
In questo articolo viene definito in cosa consiste la difficoltà di concentrazione e vengono descritti alcuni sintomi, cause e cura, con l’indicazione di alcuni accorgimenti e approcci di trattamento psicologico che possono migliorarla.
1. Cos’è la difficoltà di concentrazione
La capacità di concentrazione è il risultato del buon funzionamento dell’attenzione, l’attenzione è una funzione cognitiva che coinvolge diversi processi.
Nel caso della concentrazione i processi maggiormente coinvolti riguardano l’attenzione sostenuta e la selettività, per cui la difficoltà di concentrazione consiste nella difficoltà a mantenere l’attenzione su un compito o un’attività, a selezionare gli stimoli rilevanti e ad ignorare quelli non pertinenti per il raggiungimento di un obiettivo.
2. Difficoltà di concentrazione: sintomi
La difficoltà di concentrazione può essere temporanea quando è dovuta a specifici aspetti situazionali e si risolve automaticamente con l’estinzione delle condizioni che l’hanno generata, oppure essere persistente quando a prescindere da specifiche circostanze il soggetto sperimenta delle difficoltà di attenzione che possono esprimersi come segue:
- Non riuscire a focalizzare la propria attenzione su un’attività finalizzata al raggiungimento di un obiettivo;
- Provare difficoltà a mantenere l’attenzione su stimoli rilevanti come per esempio riuscire seguire il filo del discorso quando gli altri parlano;
- Difficoltà nell’elaborare un concetto e produrre verbalmente un discorso;
- Distrarsi facilmente a causa di stimoli esterni (per esempio un rumore improvviso) o interni (per esempio pensieri e preoccupazioni);
- Riscontrare difficoltà di memorizzazione;
- Provare sensazioni di irrequietezza e agitazione;
- Non riuscire a stare nel qui ed ora.
3. Difficoltà di concentrazione: le cause
Le cause della mancanza di concentrazione possono essere diverse e riguardare diversi fattori inerenti aspetti organici, psichici e contestuali.
Tra i fattori di natura organica possono rientrare: eccessiva stanchezza, carenze nutrizionali, varie patologie neurologiche, ma anche gli effetti di sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale come alcol e farmaci.
Relativamente ai fattori psichici ad incidere notevolmente sulla concentrazione possono essere elevati livelli di stress psicologico, i disturbi d’ansia e i disturbi depressivi. In questi casi ad interferire sulla concentrazione è la tendenza rigida ad attenzionare pensieri, preoccupazioni e i relativi vissuti emotivi senza riuscire a distaccarsene, manca, in tal senso, la capacità adattiva di spostare l’attenzione su altro.
Con riferimento ai fattori contestuali ad interferire con la concentrazione possono essere: ambienti rumorosi e in disordine, frequenti interruzioni da parte di altre persone, presenza di dispositivi elettronici.
Specificatamente al periodo dello sviluppo, marcate difficoltà di concentrazione si riscontrano in caso di ADHD, Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da inattenzione e impulsività, accompagnate o meno da iperattività motoria che interferiscono con l’adattamento del bambino determinando difficoltà di apprendimento e sociali.
4. Come superare la difficoltà di concentrazione
Per superare le difficoltà di concentrazione è quindi necessario comprendere quali sono le cause che le hanno originate.
Dal punto di vista organico possono migliorare la capacità di concentrazione: concedersi un riposo adeguato, l’integrazione delle sostanze nutrizionali carenti mediante l’alimentazione o appositi integratori, seguire le terapie farmacologiche e la riabilitazione in presenza di patologie neurologiche, ridurre o sospendere l’uso delle sostanze che interferiscono con tale funzione.
Sul piano psicologico è possibile avvalersi di alcuni accorgimenti che possono migliorare la capacità di concentrazione:
- Praticare la meditazione o degli esercizi di rilassamento può aiutare a ridurre i livelli di stress, a focalizzarsi su specifici stimoli e ad ignorarne altri fungendo, così, da allenamento per la concentrazione.
- Fare attività fisica contribuisce ad incrementare il benessere generale della persona incidendo notevolmente anche sull’umore, sulle prestazioni cognitive e anche sulla concentrazione.
- Suddividere i compiti in compiti più piccoli consente di allentare la pressione e l’ansia generata da compiti lunghi e difficili, infatti, i compiti di minore durata vengono vissuti come più facili da gestire aumentando, così, la motivazione; la durata limitata (circa venti minuti) di un compito, inoltre, consente di rispettare i tempi naturali dell’attenzione che può così essere mantenuta durante la sua esecuzione.
Relativamente agli aspetti ambientali, infine, può essere utile ridurre eventuali stimoli di distrazione scegliendo un luogo non affollato, mantenendo in ordine lo spazio in cui si lavora e tenendo lontano i dispositivi elettronici non necessari.
5. Come curare le difficoltà di concentrazione con la terapia psicologica:
La terapia psicologica può servire a migliorare le capacità di concentrazione della persona agendo sulle cause psicologiche che ne limitano la funzionalità, nel caso di disturbi di ansia e depressione, per esempio, si può ricorrere alla psicoterapia cognitivo-comportamentale e alla psicoterapia breve strategica.
5.1. Terapia cognitivo-comportamentale
L’approccio di terapia cognitivo-comportamentale è un approccio di comprovata efficacia terapeutica. Tale approccio combina tecniche di tipo cognitivo, finalizzate alla modifica dei pensieri disfunzionali, a tecniche di tipo comportamentale, che consentono di modificare le abituali modalità di reazione alle situazioni e agli stimoli, permettendo, così, alla persona di imparare modalità (cognitive e comportamentali) più funzionali al proprio adattamento e benessere.
5.2. Terapia breve strategica.
L’approccio di terapia breve strategica è un approccio di dimostrata efficacia per il trattamento di diversi disturbi tra cui anche i disturbi di ansia e la depressione. Tale modello di terapia prevede la scelta accurata di strategie comunicative e comportamentali finalizzate a modificare le modalità di percezione e reazione su cui si regge il disturbo per favorirne la risoluzione.
Conclusioni
La difficoltà di concentrazione dipende dal funzionamento dell’attenzione, essa può derivare da fattori ambientali, organici o psicologici per cui per poter scegliere degli strumenti o delle modalità di intervento occorre individuarne le cause, nel caso di disturbi psichici quali ansia e depressione che interferiscono con tale funzione la terapia cognitivo comportamentale e la terapia breve strategica possono essere tra le più indicate.
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