Articolo Scritto dal Dr. Giorgio Ferrara
L’essere maschio contiene in sé molti significati che vanno oltre la sola definizione biologica; doveri, responsabilità e aspettative che danno luogo a una serie di problematiche anche emotive trascurati il più delle volte anche e soprattutto dalla stessa popolazione maschile. Vediamo insieme di cosa si tratta
1. Quali sono le difficoltà a cui è collegato il genere maschile?
Cultura patriarcale. Tutti più o meno una volta avranno sentito questo termine, il più delle volte associato a correnti di pensiero femministe, solitamente in una visione in cui l’uomo prende per sé tutti i vantaggi relegando la donna in un ruolo di secondo piano nella nostra società. Per una volta, però, soffermiamoci su quello che la cultura patriarcale porta come eredità (negativa) al maschio.
Farcela da solo, non piangere, portare avanti la famiglia, timore di non farcela, essere sempre un perfetto amante, non mostrare mai alcun cedimento e poi… la realtà!
Vincente nella sua carriera lavorativa, da sempre il modello di uomo che ci è stato proposto è quello di un uomo d’acciaio, impenetrabile, pronto a superare da solo qualsiasi ostacolo la vita gli ponga davanti, senza mai alcun dubbio, mostrandosi agli occhi degli altri sempre fermo nelle sue decisioni. Sulle sue spalle in questo immaginario ci sono sempre le sorti della sua famiglia sia economiche che di protezione.
Ma questo maschio è veramente così? Ce la fa? E farcela, che costi ha?
Ansia, depressione, scoppi di rabbia, difficoltà nello stabilire relazioni intime, isolamento, conflitti nei ruoli familiari, difficoltà in ambito scolastico o lavorativo, ansia da prestazione, insoddisfazione… reggere il peso e vedere ogni giorno quanto si è distanti da questo superuomo che dovrebbe essere mette sempre di più di fronte ad un’amara verità e sensazione: quella del fallimento.
2. Come superare le difficoltà legate al genere maschile… rimanendo maschi?
Le difficoltà legate al genere maschile viste fin ora, per quanto sembrino insormontabili, ci fanno capire qualcosa: non siamo soli in questa barca, non siamo gli unici a portare questo peso sulle spalle.
Ma cosa è in nostro potere per cambiare la situazione che stiamo vivendo? Bisognerebbe poter iniziare a ripensare cosa può veramente essere collegato all’essere maschio e cosa no. Abbiamo visto, ad esempio, che una delle maggiori difficoltà è quella legata all’isolamento, al farcela da soli, al tenere tutto dentro di noi. Questo potrebbe essere un primo passo da cui iniziare a muoversi. Non isolarsi quando si ha fronte una difficoltà è già una scelta che ci permette di non rimanere bloccati nella situazione in cui siamo.
Parlarne, aprirsi significa automaticamente non riuscire a farcela da soli? Mostrarsi deboli? Se per te mostrarti debole è una qualcosa che ti crea difficoltà allora sarà proprio farlo che significherà un atto di “forza”, iniziare a dare una svolta alla tua vita; possibilmente cercando una persona che reputi aperta e comprensiva. Riuscire a trovare persone con cui confrontarsi e condividere quello che stiamo vivendo può darci lo spunto, il punto di vista alternativo che ci aiuta ad affrontare quella situazione diversamente a come fatto sino a quel momento.
3. Terapia psicologica per affrontare le difficoltà del genere maschile
Il primo passo è riuscire a riconoscere che non chiedere aiuto non sia tanto sintomo di un essere forti, di farcela da solo, quanto di una difficoltà legata al rischio di sembrare debole. Una volta fatto come può uno psicologo aiutarti nel combattere le tue difficoltà legate al maschile? Riuscire a parlarne è, come già detto, il primo passo. In secondo luogo uno psicologo può lavorare insieme a te a identificare quali siano e quanto possano essere radicate questo tipo di difficoltà, in modo tale da iniziare a non esserne più sopraffatto. Capirne le cause, scoprire insieme cosa nella tua vita ha contribuito a consolidarle e quali sono i meccanismi che, ad oggi, non ti permettono di liberartene. La terapia è un “gioco” di squadra, in cui tu stesso avrai un ruolo fondamentale per la buona riuscita della stessa. Quale sarà il risultato finale? Sentire quelle spalle più leggere, lo stomaco finalmente libero e riuscire finalmente a rialzare la testa diventando più resiliente alle difficoltà che la vita ti porrà davanti.
Conclusione
Abbiamo visto quante sono le problematiche a cui un maschio deve far fronte ogni giorno per potersi descrivere tale secondo una visione patriarcale. Quante sono le conseguenze pesanti per la propria salute psicologica: ansie, cali dell’umore, rabbia… Ma soprattutto abbiamo visto in che modo il condividere, l’aprirsi può giocare un ruolo importante, un punto di svolta rispetto a tutti i pesi e le responsabilità che deve ogni giorno portare con sé, anche se a un primo sguardo queste cose possano non sembrare direttamente collegate! Nella possibilità di aprirsi e confrontarsi per riuscire a far fronte a questo tipo di difficoltà legate al genere maschile la terapia gioca un ruolo di svolta fondamentale che permette di rendere coscienti queste difficoltà, rielaborarle e non esserne più sopraffatti.
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