Articolo scritto da Dr.ssa Manuela Avagliano
Non è mai stato facile farsi ascoltare dai figli e lo stress e la mancanza di tempo delle nostre vite ingigantiscono il problema. Molti genitori si trovano quindi ad alzare la voce con conseguenze di solito negative, che portano a minare l’equilibrio di tutto il nucleo familiare, generando frustrazione e rabbia.
Infatti, in ogni periodo della vita familiare, ci sono specifiche difficoltà da superare: si tratta di veri e propri compiti evolutivi. In particolare, in questo articolo, vorrei soffermarmi su una tappa evolutiva decisamente critica per ogni famiglia: la pre-adolescenza e l’adolescenza.
1. Le difficoltà del nucleo familiare con i figli: quali sono maggiormente nell’adolescenza?
Le difficoltà che gli adolescenti incontrano nel portare avanti i loro “compiti evolutivi” si manifestano attraverso stati d’animo molto altalenanti: a volte sono arrabbiati, altre volte euforici e altre ancora depressi.
L’adolescenza è una fase di transizione in cui si instaurano nuovi equilibri, basati su dubbi su di sé, nuovi modi di vivere le relazioni e cambiamenti del proprio corpo. Le sfide collegate a questi aspetti possono essere vissute serenamente, ma in altri casi possono assumere un peso eccessivo, provocando malessere.
I genitori possono essere preoccupati dal comportamento dei figli e faticare nel trovare il modo giusto per aiutarli. Si possono sentire divisi tra il bisogno di contenere e dare regole e quello di sostenere. Affrontare le difficoltà con i figli adolescenti può essere faticoso anche per i problemi comunicativi, le continue provocazioni o le chiusure che creano tensione .
La preadolescenza e l’adolescenza sono certamente età conflittuali in cui tutto il nucleo familiare (fratelli e sorelle comprese) si trova a dover gestire dei cambiamenti significativi. Sappiamo bene che è tipico dell’età adolescenziale e ormai anche dell’età preadolescenziale l’emergere dell’esigenze di distanziarsi dal genitore: l’insulto, ad esempio, può essere un’ espressione di questo desiderio del ragazzo di staccarsi dal suo nucleo familiare di origine.
I litigi con i genitori diventano all’ordine del giorno e iniziano ad aumentare di frequenza; insultare i genitori sembra far parte delle modalità comunicative più utilizzate. L’adolescente sta cercando la propria strada e la propria identità, e questo processo passa anche attraverso il conflitto tra figlio e genitore.
2. Le difficoltà del nucleo familiare in adolescenza: come superarle
Vediamo insieme quali possono essere delle strategie per provare a superare queste difficoltà nel rapporto tra adolescente e genitore.
Innanzitutto litigare con i propri figli non è sempre negativo e può presentare dei vantaggi perché aiuta questi ultimi a capire che il mondo presenta molte sfaccettature e può essere osservato da diversi punti di vista. Il riuscire a individuare e cogliere il punto di vista dell’altro può aiutare a trovare un accordo ( ad esempio, riguardo alla richiesta di poter uscire la sera con gli amici o di concordare l’orario di rientro a casa).
Ogni figlio ha bisogno di un genitore che sappia sia negoziare le regole e le richieste e dall’altra parte però sappia anche dare un limite ad eventuali trasgressioni. I genitori devono assicurare ai figli protezione ma aiutarli ad affrontare le fatiche e anche le conquiste (come ad esempio la scoperta del sesso, l’importanza del gruppo dei pari, l’uso dei soldi e delle tecnologie). Quindi diventa fondamentale che il genitore stabilisca un rapporto di fiducia e rispetto reciproco.
Pertanto è importante garantire sicurezza ma anche responsabilizzazione (se io genitore ti concedo una certa libertà di fare qualcosa, tu devi rispettare gli accordi con me) e il raggiungimento di quella autonomia tanto agognata dai ragazzi.
3. Terapia psicologica per le difficoltà del nucleo familiare con figli
Nei casi in cui le difficoltà di relazione tra genitori e figli siano particolarmente gravi e non si sappia proprio come superarle, la terapia cognitivo-comportamentale può essere di aiuto, lavorando con l’intero nucleo familiare.
In particolare questo tipo di intervento viene definito Parent Training: si tratta di un’attività di formazione (o di gruppo oppure solo di una coppia genitoriale), di solito condotta da psicologi esperti, destinata ai genitori di ragazzi che presentano un comportamento particolarmente problematico (ad esempio, sono eccessivamente aggressivi o mettono in atto comportamenti pericolosi come bere o fumare).
Il parent-training ha lo scopo di promuovere maggiore consapevolezza nella risoluzione di problematiche inerenti la gestione e l’educazione dei figli. L’applicazione di alcune tecniche educative, che vengono insegnate in tali training, producono un miglioramento del comportamento dei figli a casa e del rapporto genitori – figli.
Il primo passo del parent-training è, per i genitori, scoprire i loro limiti e porvi rimedio nel più breve tempo possibile; imparando a risolvere i problemi, a prendere le decisioni e a gestire le emozioni.
Questo tipo di terapia aiuta anche a far riscoprire le risorse educative già presenti nei genitori e a rafforzare la loro autoefficacia. A questi ultimi viene insegnato a dare istruzioni chiare, a rinforzare positivamente i comportamenti accettabili, a ignorare alcuni comportamenti problematici e a utilizzare in modo efficace le eventuali punizioni.
Conclusione
In conclusione per i ragazzi litigare è molto importante, i conflitti possono essere un’occasione di crescita e un modo per riorganizzare la relazione: l’ascolto del punto di vista dell’altro è fondamentale, evitando di cercare sempre il colpevole ( che spesso risulta essere il figlio).
Nel rapporto genitori-figli è estremamente importante riuscire a stare nella relazione educativa e non lasciarsi travolgere dalle reazioni emotive eccessive (urlare, umiliare ecc.): queste non sono segnali di forza ma al contrario denotano una fragilità dell’adulto.
Pertanto lo sforzo diventa quello di riuscire a dialogare con loro, spostando l’attenzione sulla costruzione di buone regole e sull’ ascolto, cercando così di superare insieme le difficoltà all’interno del nucleo familiare.
Imparare a litigare bene è possibile e se i genitori riescono a farlo, i loro figli impareranno a loro volta a gestire il conflitto non solo con loro, ma anche con gli amici o nella coppia.
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