Difficoltà nell’apprendimento: sintomi, cause e cura

Difficoltà nell'apprendimento. Sintomi, cause e cura

Articolo scritto dalla Dr.ssa Valeria Gemmiti

Per alcuni bambini svolgere le abituali attività scolastiche, come scrivere, leggere e fare calcoli, risulta un compito molto difficile, che richiede un’attenzione faticosissima. Molto spesso per loro si tratta di DSA, cioè Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Vediamo insieme cosa sono, le loro possibili cause e come intervenire per superarli.

1. Cosa sono le difficoltà nell’apprendimento

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) vengono definiti come l’insieme dei disordini neuroevolutivi caratterizzati da una specifica difficoltà nell’acquisizione di una o più abilità scolastiche, lettura, scrittura e calcolo, in bambini con normale sviluppo cognitivo e con Quoziente Intellettivo uguale o superiore alla media. Il prefisso -dis, che accomuna tutti i DSA, fa riferimento ad una disarmonica evoluzione dei processi di apprendimento. Si definiscono specifici perché non compromettono il funzionamento generale del bambino, ma esclusivamente l’apprendimento di specifiche abilità. In essi sono comprese la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia. La dislessia è un disturbo nella lettura dovuto a difficoltà di decodifica del testo, che consistente nel mancato riconoscimento della corrispondenza tra lettera/suono. La disgrafia si manifesta con una realizzazione grafica poco chiara della scrittura, che appare poco leggibile. La disortografia è il disturbo nella scrittura, con mancato riconoscimento della corrispondenza fra suono/lettera, causa di molti errori di ortografia. Infine, la discalculia, è un disturbo nelle abilità di calcolo. Queste difficoltà possono presentarsi isolate, ma nella maggior parte delle situazioni, coesistono.

2. I segnali predittivi delle difficoltà nell’apprendimento

I primi indicatori di un DSA possono manifestarsi nella fase prescolare. La Federazione Italiana di Neurologia evidenzia i seguenti: 

  • la persistenza di disturbi del linguaggio in età prescolare. Questo vuol dire che se per esempio un bambino mostra alterazioni della capacità espressiva dopo i 4 anni di età, esiste un rischio elevato che si manifesti poi un DSA; 
  • la familiarità: esiste una correlazione tra la presenza in famiglia di casi di DSA e la manifestazione del disturbo nel bambino;
  • i disturbi nelle prassie, nella programmazione e nell’organizzazione motoria: bambini con incertezza e goffaggine nella motricità globale e fine potrebbero in futuro incontrare difficoltà nel programmare i movimenti oculari e oculo /manuali richiesti nella lettura, nella scrittura e nel calcolo.

Un tempo anche i disturbi della condotta venivano interpretati come possibili indicatori di DSA, oggi invece si tende a considerarli come delle conseguenze dell’ansia da prestazione che accomuna i bambini con DSA.

Durante il primo anno di scuola primaria possono poi manifestarsi dei segnali più specifici. In generale, il bambino con DSA fa fatica nel leggere e può impiegare tanto tempo a farlo, commettendo degli sbagli; nella scrittura possono comparire tanti errori di ortografia e la grafia risultare disordinata. Infine, nella matematica si riscontrano difficoltà nei calcoli e nell’associazione di numeri a quantità, nella memorizzazione delle tabelline e nell’utilizzo e nella comprensione dei simboli matematici.

3. Le cause delle difficoltà nell’apprendimento

L’origine delle difficoltà nell’apprendimento è in parte di natura neurobiologica; tali difficoltà sono infatti presenti nel bambino sin dalla nascita. Tuttavia non dipendono da vere e proprie malattie neurologiche, benché siano stati classificati nel 2013 dall’American Psychiatric Association tra i cosiddetti disturbi del neurosviluppo. I DSA derivano da un diverso processo di specializzazione e differenziazione di alcune zone del cervello, dovuto ad un numero molto variabile di fattori: genetici, perinatali, prenatali o legati alle prime fasi di sviluppo. 

Ad oggi, quindi, non possiamo parlare di una singola specifica causa di DSA ma di origini multifattoriali, di tipo sia genetico, sia biologico, sia ambientale.

4. Come superare le difficoltà nell’apprendimento

Le difficoltà nell’apprendimento non scompaiono totalmente ma nel tempo possono compensarsi. 

E’ di importanza fondamentale che il trattamento sul DSA venga praticato quanto più precocemente possibile e che sia individualizzato attraverso una diagnosi specifica e attendibile. Va interrotto, o modificato, quando il suo effetto non apporta più alcun beneficio sul disturbo.

Per quanto riguarda la dislessia, gli interventi sono volti al miglioramento della correttezza e della fluidità della lettura; spesso consistono in esercizi strutturati per facilitare la lettura di parole singole o inserite in un contesto. Per la disortografia, il trattamento di solito riguarda il potenziamento di: memoria fonologica, associazione tra fonema/grafema, associazione tra fonologia e rappresentazione grafica e scrittura a mano. Per intervenire nella disgrafia, occorre lavorare sulle abilità di motricità fine della mano, in modo da raggiungere movimenti che permettano di formare le lettere. Per la discalculia, occorre prima un aiuto che insegni a saper leggere  e scrivere correttamente i numeri, e solo dopo si prosegue potenziando il calcolo mentale e scritto

5. Come intervenire sulle difficoltà nell’apprendimento con la terapia psicologica

Molto spesso il bambino con difficoltà nell’apprendimento si trova ad affrontare delle richieste da parte del proprio ambiente, familiare, scolastico e amicale, troppo enormi per lui, e può manifestare così dei problemi di natura emotivo-affettiva. Il DSA deve infatti essere considerato come una condizione complessa, dove la componente cognitiva e quella affettiva si incontrano ed influenzano reciprocamente. La terapia psicologica sul bambino con DSA diviene dunque molto utile per comprendere i rapporti tra le difficoltà nell’apprendimento e la difficoltà emotiva che essi generano nel bambino, e può prevenire alcuni disagi psicologici nell’ambiente scolastico e familiare dove lui è inserito. Gli interventi dello psicologo devono considerare e comprendere sia i trattamenti specifici sul potenziamento delle abilità visti sopra, sia interventi sull’organizzazione emotivo/relazionale che incidano sulla motivazione e sull’autostima del bambino. Essenziale diviene infine il supporto dello psicologo nel fornire sostegno ed indicazioni a genitori ed insegnanti affinché lavorino in sinergia, dando al bambino con DSA punti fermi e il più coerenti possibile.

Conclusione

Le persone che manifestano difficoltà nell’apprendimento costituiscono una percentuale significativa della popolazione generale. Nelle diverse fasi della vita queste persone possono essere esposte al rischio di non sviluppare pienamente le proprie potenzialità o di sperimentare difficoltà di adattamento rilevanti, che possono in alcuni casi anche condurre a esiti negativi: sfociare in ansie, in depressione, condurre a bassa autostima o ad un minore adattamento sociale e interpersonale. Per questo è molto importante sia una diagnosi corretta, sia un intervento, scolastico, familiare e psicologico, il più precoce possibile.

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