Difficoltà scolastiche: sintomi, cause e cura

Difficoltá Scolastiche - sintomi,cause e cura

Articolo scritto dalla Dr.ssa Francesca Gabiati

Nei primi anni di scuola è sempre piú frequente che i bambini mostrino delle difficoltá a livello di apprendimento e che i genitori che si trovano di fronte a questo tipo di problematiche dei propri figli, spesso non sappiano come muoversi e quali strategie utilizzare per affrontare e comprendere il loro disagio.

In alcuni casi, sono semplicemente delle difficoltá che lentamente si riducono per un normale adattamento al processo di scolarizzazione; in altri casi, quando permangono e si intensificano, possono inficiare il percorso scolastico nonché il vissuto emotivo del bambino.

In altre occasioni, quella che si manifesta come una problematica scolastica, è l’espressione di qualcosa di diverso, che nasce da un disagio legato al vissuto emotivo di cui uno studente fa esperienza nel suo percorso di vita e di individuo che sta cambiando, evolvendo, sbocciando.

1. Quali sono le difficoltà scolastiche

Possiamo individuare tre macrocategorie all’interno delle quali racchiudere i tipi di problematiche legate al contesto scolastico:

  1. A livello comportamentale: Disturbo dell’Attenzione e Iperattivitá, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo del Comportamento;
  2. A livello emotivo: difficoltà di separazione dai genitori, difficoltà di socializzazione con i pari, difficoltà nella gestione delle emozioni, ansia, tendenza all’isolamento, ecc.;
  3. A livello cognitivo: Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

In generale, le difficoltá di apprendimento possono essere problematiche lievi come ad esempio nella lettura, nella scrittura o nel calcolo, che non presuppongono una diagnosi specifica, la quale invece è presente quando sentiamo parlare di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, meglio conosciuti come DSA (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia). 

Un bambino con disturbi di apprendimento sperimenta non solo difficoltà a livello scolastico ma anche nel contesto di vita: queste problematiche lo portano infatti a provare frustrazione e disagio nonché una scarsa autostima. L’impegno è tanto ma i risultati arrivano lentamente o a volte sembrano esserci dei limiti insuperabili.

E proprio questo continuo sperimentare “insuccessi”, mina la loro fiducia verso se stessi, favorendo comportamenti inadeguati, associabili a difficoltá comportamentali ed emotive; la motivazione si abbassa, la frustrazione aumenta, diventano oppositivi, l’ansia aumenta ed entrano in gioco delle vere e proprie difficoltá a livello relazionale sia nel gruppo dei pari che negli altri contesti di vita.

1.1 Si tratta davvero di una difficoltá scolastica?

Non sempre quella che ci appare come una difficoltá legata all’apprendimento è in realtá un problema scolastico. Talvolta gli studenti possono riversare in quel contesto un problema che nasce in un contesto diverso. 

Ad esempio possono essere una conseguenza di una richiesta troppo elevata da parte dei genitori: possono sentire di dover soddisfare l’aspettativa di essere “bravo/a” e performante a tutti i costi e tendono quindi a riversare questo peso sul piano della prestazione scolastica; ancora, puó accadere che il problema maturi all’interno della scuola stessa, nell’ansia da prestazione, in alti livelli di competizione e quindi sorge la necessitá costante di fare un confronto tra sé e gli altri che possono apparire come piú bravi; una difficolta nella gestione delle proprie emozioni che porta lo studente a ritirarsi, a non chiedere aiuto lí dove ne sente la necessitá, sfavorendo cosí la possibilitá di un cambiamento e della crescita della propria autostima.

Queste sono alcune delle dinamiche che possono creare un disagio nel bambino, o nello studente piú in generale, che si ripercuotono nel contesto scolastico ma che hanno fondamenti diversi, che si slegano completamente da una difficoltá nell’apprendimento e che hanno radici piú profonde.

2. Come gestire le difficoltà scolastiche

In queste circostanze l’obiettivo primario di chi si trova in relazione con chi sperimenta queste problematiche è quello di potenziare il senso di autostima e di autoefficacia, aiutandoli a comprendere che non sono “malati”, ma che hanno bisogno di ridefinirsi in maniera efficace rispetto alle difficoltá che sperimentano. 

Lo psicologo puó, quindi, sostenere lo studente nella valorizzazione delle sue competenze, aiutandolo a diminuire gli stati di ansia e favorendo in tal modo la sua motivazione e andando ad indagare lí dove la problematica scolastica puó essere associata a qualcosa di piú profondo, con lo scopo di promuoverne le potenzialitá. 

Allo stesso tempo anche i genitori possono essere uno strumento importante per i propri figli, rappresentando un supporto ed una guida per loro; hanno il potere di sostenerli nel fare i conti con le loro difficoltá e allo stesso tempo di aiutarli a comprendere che queste non devono necessariamente rappresentare un limite invalicabile.

Essere consapevoli dei propri limiti, può aiutare ad avere un punto di partenza nuovo, dal quale ricominciare, dando valore alle proprie capacità per sentirsi in linea con se stessi e gratificati per quello che si scopre essere capaci di fare.

“Cerco sempre di fare ció che non sono capace di fare, per imparare come farlo” (P.Picasso)

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