Articolo scritto dalla Dr.ssa Marta Zaro
Ciascuno di noi sperimenta l’appartenenza a diversi gruppi legati a lavoro, studio, passioni o semplicemente a caratteristiche fisiche o provenienze etniche: si potrebbe dire che i gruppi sono una parte integrante della nostra identità e caratterizzano profondamente la nostra vita in termini di sviluppo del concetto di sé, di relazioni, emozioni, scelte e comportamenti. Per questa ragione conoscere le caratteristiche dei gruppi e le loro dinamiche ci può aiutare a vivere i gruppi come occasione di crescita per noi stessi e per gli altri e anche a capire perché, a volte, può diventare faticoso lavorare insieme.
1. Che cos’è un gruppo e quali sono le caratteristiche principali
Un gruppo esiste quando due o più persone definiscono se stessi come membri e quando la sua esistenza è riconosciuta da almeno una terza persona (Brown, Turner).
Le caratteristiche che si possono individuare in un gruppo e che lo definiscono sono:
- Il destino comune
- L’esistenza di una struttura sociale (status e ruoli)
- L’interazione faccia a faccia
- L’autocategorizzazione delle persone.
Un gruppo ha dinamiche e caratteristiche peculiari per cui gli studiosi affermano che “il gruppo è qualcosa di più e di diverso della somma delle sue parti” (Lewin, Sherif, Asch, Mead).
Il comportamento che abbiamo in gruppo è diverso da quello che abbiamo come individui: alle nostre caratteristiche personali, infatti, si aggiunge il nostro ruolo all’interno del gruppo, il nostro essere membri del gruppo che crea una serie di attese e di cambiamenti rispetto al nostro comportamento.
L’appartenenza a un gruppo cambia, quindi, la nostra identità e il nostro comportamento; è per questo che occorre porre molta attenzione alle dinamiche del gruppo e al nostro stare in gruppo che ha delle peculiarità e delle specificità rispetto al nostro essere individui.
2. Alcuni aspetti a cui fare attenzione
- Interdipendenza tra i membri del gruppo: per lavorare in gruppo occorre riconoscere e sperimentare anche emotivamente l’interdipendenza tra le persone che compongono il gruppo,
- Norme implicite o esplicite del gruppo: tutti i gruppi hanno delle regole più o meno esplicite che indicano cosa è concesso e cosa no all’interno del gruppo, una riflessione su questa tematica aiuta a conoscere se stessi e il gruppo, permette di leggerne le dinamiche e di aprirsi al cambiamento.
- La struttura sociale (quali ruoli? Quale gerarchia?): in ciascun gruppo ci sono differenze di ruoli e di status, questi possono essere più o meno elastici e ci possono dire molto sul funzionamento del gruppo.
- La leadership: chi ha una posizione di leadership nel gruppo come esercita il suo ruolo è riconosciuto? La leadership non appartiene necessariamente ad una sola persona e può cambiare a seconda della situazione, inoltre ci sono diverse modalità di esercitarla (autoritaria vs democratica/orientata al compito o alla relazione)
- Comportamento inter-gruppi: come ci poniamo rispetto agli altri gruppi?
- Coesione: quanto il nostro gruppo è coeso, quanto ci identifichiamo con esso, quanto le persone sperimentano al suo interno un senso di “appartenenza”.
- Il contesto; le caratteristiche di un gruppo dipendono fortemente dalla tipologia di compito che si affronta, dalla situazione in cui si opera e dal contesto più ampio; è importante che il gruppo riconosca questi fattori per adattarsi al meglio in quanto non esiste “un gruppo ideale”, ma occorre essere flessibili per adeguarsi alla realtà in cui si opera. Quanto il nostro gruppo legge e si interroga sulla realtà in cui si trova?
3. Perché è così difficile lavorare insieme?
Ecco ora alcune dinamiche su cui riflettere per provare a comprendere alcune difficoltà e problematiche che ci possono incontrare in gruppo.
- Polarizzazione di gruppo: il confronto all’interno del gruppo ci può portare ad assumere posizioni più estreme rispetto a quelle che abbiamo singolarmente.
- Diffusione della responsabilità: in gruppo spesso si tende a delegare senza sentirsi chiamati in causa in prima persona (siamo in tanti ci penserà qualcun altro). Questo accade anche quando ci sono errori o comportamenti sbagliati “nessuno si sente personalmente responsabile o interviene per cambiare le cose”.
- Deindividuazione: tendiamo a rappresentare e identificare noi stessi e gli altri non in quanto persone con caratteristiche proprie ma solo come membri di un gruppo.(ad esempio gli stranieri, i giovani, i malati etc….).
- Conformismo: tendiamo spesso ad uniformarci alla maggioranza senza riflettere sulle nostre scelte e senza lasciarci la libertà per accogliere le differenze all’interno del gruppo.
- Bias a favore del nostro gruppo: quando abbiamo a che fare con altri gruppi tendiamo a credere che il nostro gruppo sia il migliore talvolta anche compiendo delle vere e proprie distorsioni delle realtà (bias a favore del nostro gruppo)
- Pregiudizio e stereotipo: gli stereotipi sono normali “scorciatoie” che utilizza la nostra mente per conoscere la realtà, i pregiudizi sono valutazioni negative date a persone o gruppi del tutto arbitrarie. I pregiudizi possono essere manifesti o latenti; occorre fare molta attenzione alle scelte che facciamo come singoli e come gruppi… possono avere alla base un pregiudizio.
4. Il Conflitto
Il conflitto è un processo che si può verificare sia all’interno dello stesso gruppo sia tra gruppi diversi, merita una menzione particolare in quanto spesso viene vissuto come un’ esperienza negativa da evitare assolutamente.
Il conflitto, tuttavia, è una dinamica assolutamente normale all’interno dei gruppi e nelle relazioni e il fatto che ci sia spazio per il conflitto può anche essere un indicatore positivo per il benessere di un gruppo: il conflitto permette l’espressione della differenza e il confronto, consente di far emergere le criticità e di aprirsi al cambiamento. La crisi, anche in senso etimologico, può essere vista come un’occasione; in sintesi … “il problema non è se litighiamo, ma come litighiamo”.
Stare in gruppo è un’esperienza fondamentale e inevitabile nelle nostre vite e, come abbiamo visto, a volte può essere difficoltosa. Provare a comprendere cosa accade è il primo passo per migliorare il nostro stare insieme.
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