Disturbo istrionico di personalità: sintomi, cause e cura

Il Disturbo Istrionico di Personalità- sintomi, cause e cura

Articolo scritto dal Dr. Paolo Garzoli

Secondo il DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, i disturbi di personalità rappresentano modelli abituali di esperienza interiore e di comportamento che deviano marcatamente dalle aspettative culturali dell’individuo. Sono caratterizzati dalle cosiddette “tre P”, ovvero Precocità, Pervasività e Persistenza: i disturbi di personalità sono infatti precoci in quanto emergono solitamente nell’adolescenza o nella prima età adulta; sono pervasivi, dal momento che vanno a compromettere diversi ambiti di funzionamento degli individui che ne soffrono, come quello cognitivo, affettivo e del controllo degli impulsi, interpersonale e anche il funzionamento lavorativo e sociale; sono persistenti poiché sono più o meno stabili nel corso del tempo. I dieci disturbi di personalità clinicamente riconosciuti sono raggruppati in tre cluster per analogie sintomatologiche e descrittive. In questo articolo si parlerà del Disturbo Istrionico di Personalità, appartenente al Cluster B, caratterizzato da vissuti emotivi di tipo drammatico, dei sintomi e le difficoltà che lo contraddistinguono, delle possibili cause e di come provare a trattarlo e curarlo.

1. Cos’è il Disturbo Istrionico di Personalità

Secondo il DSM-5, il Disturbo Istrionico di Personalità è caratterizzato da un modello pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione che si manifesta entro la prima età adulta ed è presente in diversi contesti. Le persone con Disturbo Istrionico di personalità solitamente manifestano disagio in situazioni nelle quali non sono al centro dell’attenzione e nell’interazione con gli altri spesso tendono ad una ipersessualizzazione o a mettere in atto comportamenti eccessivamente seducenti o provocanti, utilizzando frequentemente il loro aspetto fisico per attirare su di loro l’attenzione. Queste persone tendono a manifestare le emozioni in maniera rapidamente mutevole e superficiale, emozioni spesso espresse con autodrammatizzazione, teatralità ed esagerazione, con uno stile di eloquio eccessivamente impressionistico e privo di dettagli. Molto spesso queste persone hanno la tendenza a considerare le relazioni più intime di quello che sono realmente e ad essere suggestionabili dalle circostanze o da ciò che dicono gli altri.

2. Sintomi e difficoltà del disturbo istrionico di personalità

Le caratteristiche sopra citate si manifestano in sintomi che spesso creano difficoltà alle persone con Disturbo Istrionico di Personalità, compromettendone il funzionamento in diversi ambiti di vita come quello interpersonale e lavorativo. La continua ricerca di attenzioni le porta al tentativo costante di affascinare le persone che le circondano, con entusiasmo, apertura, seduttività, e teatralità talvolta eccessivi e spesso decontestualizzati dalle situazioni; il non ottenimento di certe attenzioni comporta eccessi di rabbia e critica verso gli altri, facendoli sentire depressi e turbati. Queste persone investono molto sulla cura del loro aspetto fisico e delle loro capacità di intrattenere gli altri, concentrando tutte le loro attenzioni sulla cura di questo aspetto: questo le rende spesso intolleranti alle critiche altrui. L’immagine di sé e l’autostima di questi individui fortemente collegate all’aspetto fisico e alle capacità di intrattenere spesso comportano l’annullamento o la non considerazione delle loro altre capacità, come anche affermato da Lorna Smith Benjamin nel suo volume Diagnosi Interpersonale e trattamento dei Disturbi di personalità. Benjamin afferma anche che le persone con Disturbo Istrionico di Personalità hanno una concezione di sé basata sull’abilità coercitiva nel forzare gli altri a prendersi cura di loro, offrendo loro la fiducia ma risultando controllanti, seducenti e biasimanti nei confronti delle altre persone; questo spesso porta gli altri ad allontanarsi da chi soffre del disturbo, a volte non tollerando le costanti richieste di aiuto e attenzione. L’autodrammatizzazione, la teatralità e l’eccessiva espressione delle emozioni può a volte portare gli altri a considerarle come simulate o a risultare imbarazzanti. Anche le opinioni delle persone con Disturbo Istrionico di Personalità sono spesso vaghe e generiche, facilmente influenzabili da situazioni e dagli altri e attribuiscono eccessiva intimità a relazioni che non lo sono realmente, sempre in un’ottica di ricerca di cure e attenzioni. Il continuo bisogno di attenzioni e cure comporta un forte timore del rifiuto e dell’abbandono. Queste caratteristiche risultano spesso in una difficoltà a raggiungere intimità emotiva nelle relazioni sentimentali e sessuali, dove le persone con Disturbo Istrionico di Personalità agiscono involontariamente una manipolazione emotiva e seduttiva che le porta a dipendere dagli altri; tale manipolazione può a volta arrivare a tentativi e minacce di suicidio finalizzati a ottenere una maggior cura e attenzione. Le relazioni stabili vengono messe spesso alla prova da un costante desiderio di nuovi stimoli e dalla noia per la routine. Questi aspetti possono interessare anche le relazioni amicali. Anche sul lavoro possono provare entusiasmo inziale per i nuovi progetti, che però spesso tende a scemare se non provano una gratificazione immediata

3. Le possibili cause del Disturbo Istrionico di Personalità

I disturbi della personalità sono spesso dovuti all’interazione di fattori genetici e ambientali. Secondo Lorna Smith Benjamin, le cause di tali disturbi, tra cui il Disturbo Istrionico di Personalità andrebbero ricercate nella storia interpersonale degli individui e nelle loro relazioni primarie. Probabilmente le persone con Disturbo Istrionico di Personalità potrebbero aver fatto esperienza di figure genitoriali che le hanno amate per il loro aspetto e il loro essere divertenti, non riconoscendo o rinforzando altre competenze personali; chi si è preso maggiormente cura di loro, diventando il punto di riferimento affettivo probabilmente è stato il genitore dello stesso sesso, cure ottenute e controllate dall’individuo attraverso aspetto e fascino. Questo clima di affetto legato a qualità estetiche ed effimere potrebbe portare alla paura di essere rifiutato e ignorato se non si svolge il ruolo di “intrattenitore affascinante”, creando vissuti abbandonici che portano a una chiusura emotiva, che allontana gli altri ma anche se stessi e i propri bisogni. Probabilmente nelle relazioni primarie le persone con Disturbo Istrionico di Personalità sono state abituate a ricevere cure attraverso l’esibizione della sofferenza.

4. Possibili trattamenti e cure per il Disturbo Istrionico di Personalità

La psicoterapia è lo strumento principale per trattare il Disturbo Istrionico di Personalità, poiché attraverso di essa la persona approfondisce gli aspetti della sua condizione e può condividere i pensieri, le emozioni e i comportamenti che provocano disagio e sofferenza.
Gli approcci terapeutici più indicati sono la Schema Therapy, la Terapia Dialettico Comportamentale (DBT) e la Terapia basata sulla Mentalizzazione (MBT).

4.1 La Schema Therapy

La Schema Therapy ideata da Jeffrey Young cerca di cogliere le tematiche che si nascondono dietro i sintomi, i cosiddetti “schemi”: emozioni, pensieri, ricordi, sensazioni corporee dolenti che si sviluppano se bisogni universali d’amore, di protezione, autonomia, libertà, spontaneità-gioco e contenimento non sono stati soddisfatti nell’infanzia.

Questi schemi possono essere attivati da particolari situazioni che in qualche modo richiamano gli eventi dolorosi del passato e possono essere rivissute ripetutamente nel corso della vita causando una sofferenza intensa e portando a condotte disfunzionali. Queste condotte disfunzionali, i cosiddetti stili di coping che ognuno sviluppa per fronteggiare e evitare le emozioni intense possono loro stesse mantenere oppure aggravare la problematica. Le caratteristiche peculiari della Schema Therapy sono enfasi sulle emozioni e bisogni delle persone e una comprensione delle difficoltà attuali attraverso episodi e dinamiche dell’infanzia e dell’adolescenza. La Schema Therapy aiuta a rielaborare alcuni vissuti dolorosi del passato per favorire esperienze nuove e correttive nel presente.

4.2 La Terapia Dialettico Comportamentale (DBT)

Ideata da Marsha Linehan, la Terapia Dialettico Comportamentale consiste in una combinazione di psicoterapia individuale, skills training di gruppo, consultazione (coaching) telefonica e un team di consultazione tra terapeuti. Si fonda su un modello biosociale della personalità in cui le difficoltà a regolare le emozioni e il comportamento nei disturbi psicologici sono l’esito di fattori temperamentali, quindi biologici e ambientali invalidanti e prevede un approccio bilanciato tra strategie di cambiamento e strategie di accettazione volto a un incremento delle abilità psicosociali e di regolazione emotiva.

4.3 La Terapia basata sulla Mentalizzazione (MBT)

La Terapia basata sulla Mentalizzazione di Bateman e Fonagy pone l’accento sul concetto di mentalizzazione, ovvero la capacità di mentalizzare azioni, pensieri e stati d’animo altrui ponendosi all’interno di un punto di vista esterno che esula dal proprio punto di vista personale; quindi mettersi nei panni dell’altro sia a livello cognitivo che emotivo così da acquisire consapevolezza sul perché di alcuni comportamenti, pensieri e stati d’animo altrui che possono attivarsi in un altro individuo. Secondo gli autori questo processo di mentalizzazione si svilupperebbe fin dall’infanzia nella relazione con i genitori, nel sentirsi compresi dalla figura di attaccamento; qualsiasi comunicazione che implichi il riconoscimento dell’ascoltatore come agente intenzionale aumenterà in lui la fiducia e la possibilità che codifichi la comunicazione come rilevante, generalizzabile, degna di essere memorizzata. Secondo Bateman e Fonagy, nelle persone con disturbi di personalità questo apprendimento è stato fallimentare nel senso che la comunicazione genitoriale non ha favorito la fiducia nella conoscenza sociale. I principali scopi dell’MBT includono un miglior controllo comportamentale, aumento della regolazione affettiva, relazioni più intime e gratificanti e lo sviluppo della capacità di perseguire obiettivi significativi per la vita dell’individuo. Questo può essere raggiunto attraverso l’incremento della capacità di mentalizzare, ottenendo anche una stabilizzazione del senso di Sé e una maggior stabilità nelle emozioni e nelle relazioni. Lo scopo della terapia è il recupero di una valida mentalizzazione.

Conclusione

Come tutti i disturbi di personalità, il Disturbo Istrionico di Personalità può invalidare il funzionamento emotivo, interpersonale e lavorativo delle persone che ne soffrono, e avendo radici profonde, essendosi stabilizzato nel tempo ed essendo pervasivo su vari aspetti dell’individuo, può causare profonde sofferenze che richiedono un percorso terapeutico talvolta lungo e difficoltoso, ma in cui una buona relazione terapeutica che si ponga come base sicura da cui la persona può partire per comprendere meglio la propria esperienza, le proprie emozioni e i propri comportamenti, può rappresentare un’importante fonte di nuovi apprendimenti e di cambiamento.

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