Disturbo ossessivo compulsivo di personalità: sintomi, cause e cura

Disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Articolo scritto dalla Dr.ssa Marina Cavallero

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità è uno dei disturbi di personalità più diffusi e più resistenti al cambiamento. Questo articolo si pone l’obiettivo di illustrare le caratteristiche del disturbo, le sue cause e gli interventi psicologici che si possono attuare per migliorare la qualità di vita delle persone che ricevono questa diagnosi.

1. Che cos’è il disturbo ossessivo compulsivo di personalità 

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali definisce i disturbi di personalità come pattern costanti di esperienza interiore e di comportamento che deviano marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo. Questi pattern sono pervasivi, in quanto influenzano il modo di percepire ed interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti, l’affettività, il funzionamento interpersonale e il controllo degli impulsi. Inoltre sono inflessibili, stabili nel tempo e nelle diverse situazioni e determinano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita. 

Alcuni disturbi di personalità tendono ad andare incontro a remissione con l’età, mentre il disturbo ossessivo compulsivo di personalità, che emerge generalmente nella prima età adulta, se non trattato tende a permanere nel tempo. Questa condizione non deve essere confusa con il disturbo ossessivo-compulsivo, che è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni; è possibile tuttavia che le due diagnosi si presentino in comorbilità. 

2. Disturbo ossessivo compulsivo di personalità: i sintomi 

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità è caratterizzato da perfezionismo, controllo mentale e un’eccessiva preoccupazione per l’ordine. La rigidità e l’intransigenza morale fanno parte del modo di pensare e di comportarsi di queste persone. 

2.1 Perfezionismo e rendimento lavorativo

Il loro perfezionismo può interferire con l’efficienza in ambito lavorativo: queste persone non sono mai soddisfatte, ricontrollano più volte il proprio operato e spesso non riescono a rispettare le scadenze. L’eccessiva dedizione al lavoro li porta a mettere in secondo piano le relazioni sociali e il tempo libero. Nel lavoro spesso emerge la difficoltà a delegare alcuni compiti ai loro colleghi o collaboratori, a meno che non si attengano scrupolosamente alle proprie indicazioni. La necessità di mantenere un controllo su ogni aspetto è infatti un’altra caratteristica chiave del disturbo, insieme alla convinzione che esista un unico modo corretto di fare le cose.

2.2 Rigidità e controllo delle emozioni

Le persone con disturbo ossessivo compulsivo di personalità vivono in un mondo fatto di regole da rispettare, programmi, liste, e prestano attenzione ad ogni dettaglio con il rischio di perdere di vista il senso generale di ciò che stanno facendo. Questa vita così rigida e schematica permette di tenere sotto controllo le proprie emozioni, che vengono percepite come irrilevanti oppure fastidiose e pericolose. L’intellettualizzazione è uno dei meccanismi di difesa a cui ricorrono con maggiore frequenza e consiste nell’utilizzare in modo eccessivo il pensiero astratto per sopprimere i sentimenti negativi. Uno dei conflitti principali che muove queste persone è quello tra il sentire di doversi sottomettere agli altri e alle loro richieste o di doversi ribellare. Da questo conflitto emergono sentimenti di rabbia, vergogna e preoccupazione, da cui si distanziano facendo riferimento a teorie filosofiche e ragionamenti astratti.

2.3 Incapacità di rilassarsi e svagarsi

Anche i passatempi, se presenti, vengono vissuti con la stessa serietà con cui si approcciano al lavoro: ritengono che sia fondamentale ottenere sempre una prestazione perfetta. Considerando gli standard elevati che si pongono e quanto sia importante per loro essere sempre produttivi, si può comprendere come l’autocritica costituisca una seria minaccia per la loro autostima e come per queste persone sia impossibile rilassarsi.

2.4 Avarizia e gestione del denaro

Un altro tratto che completa questo quadro è quello dell’avarizia: il denaro è considerato soltanto come qualcosa da accumulare per necessità future, senza la possibilità di poterne godere. Talvolta è presente anche la tendenza ad accumulare oggetti consumati o privi di valore affettivo. 

3. Disturbo ossessivo compulsivo di personalità: le cause

Sono molti i fattori che contribuiscono allo sviluppo di questo disturbo. Spesso nella storia di queste persone si riscontra un temperamento ansioso e/o un’educazione familiare rigida, con genitori controllanti o che hanno preteso troppo presto da loro un elevato livello di maturità. L’ambiente in cui sono cresciuti ha trasmesso loro l’idea che l’espressione delle emozioni sia una manifestazione di immaturità o debolezza, che i sentimenti negativi siano pericolosi e debbano essere tenuti sotto controllo, e che le altre persone siano meno precise e affidabili di loro. 

4. Come migliorare il disturbo ossessivo compulsivo di personalità con la terapia psicologica

E’ importante notare che non sempre la persona riconosce che le caratteristiche della propria personalità costituiscono un problema. Il primo passo di qualsiasi intervento consiste quindi nel rendere la persona più consapevole del fatto che la sofferenza o i problemi che l’hanno condotta a richiedere un aiuto psicologico dipendono da alcuni tratti della loro personalità. Secondo le evidenze scientifiche, oggi esistono diverse forme di psicoterapia efficaci nel trattare il disturbo ossessivo compulsivo di personalità.  

5. La terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale conduce le persone a mettere in discussione le proprie convinzioni di base su se stessi e sul mondo. La persona viene aiutata a riconoscere e accettare le proprie emozioni e i propri stati d’animo, a ridurre l’autocritica, ad alleviare il senso del dovere, dedicando del tempo anche ad attività piacevoli e rilassanti. 

6. La Schema therapy 

La Schema therapy integra diversi modelli teorici tra cui quelli di matrice psicodinamica, cognitivo-comportamentale, e la teoria dell’attaccamento. Secondo questo approccio il mancato soddisfacimento di alcuni bisogni fondamentali durante l’infanzia determina il consolidamento di alcuni schemi mentali che si riattivano in modo automatico in età adulta, influenzando comportamenti, pensieri, emozioni. E’ possibile associare il disturbo ossessivo compulsivo di personalità allo schema “standard severi o ipercriticismo”. Il lavoro clinico si concentra su questo schema e sulle strategie più efficaci per renderlo meno rigido, tra cui esercizi immaginativi, comportamentali, strategie cognitive.

7. Il trattamento basato sulla mentalizzazione 

La mentalizzazione è la capacità di riconoscere gli stati mentali propri ed altrui e comprendere i legami tra il comportamento manifesto e i desideri, le credenze, le aspettative, gli obiettivi, e le emozioni. La psicoterapia basata sulla mentalizzazione, che deriva principalmente dalla tradizione psicodinamica, può rivelarsi molto utile per persone con disturbo ossessivo compulsivo di personalità perché si pone come obiettivo quello di aiutarle ad aumentare la propria consapevolezza emotiva, migliorare la propria gestione delle emozioni e promuovere una maggiore efficacia nelle relazioni interpersonali. 

Conclusioni

I tratti di personalità ossessivo-compulsivi, se moderati, possono essere utili in situazioni lavorative o sportive che richiedono prestazioni d’eccellenza. Tuttavia quando diventano eccessivamente rigidi e pervasivi possono determinare sofferenza, isolamento sociale o compromissione del funzionamento lavorativo. In questi casi può essere utile rivolgersi ad un professionista per migliorare il modo di vivere le proprie emozioni e aumentare il proprio livello di benessere.

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