Articolo scritto dal Dr. Gianmarco Pulcini
Nel seguente articolo verrà trattato il Disturbo paranoide di personalità nelle sue diverse declinazioni, facendo ben attenzione a distinguere una naturale sospettosità dai sintomi paranoici, secondo un continuum di organizzazione della personalità che va da un livello maturo ad uno prettamente psicotico. Nel seguente articolo verrà spiegato cos’è, come si declina, la sua eziologia, la o le terapie di riferimento che hanno come finalità quella di integrare parti più vulnerabili e scisse di sé stessi, condizione imprescindibile per poter svolgere una vita serena e fiduciosa nei confronti di sé e dell’altro.
1. Cos’è il Disturbo paranoide di personalità
Si intende con esso un pattern di personalità caratterizzato da diffidenza e sospettosità durature e pervasive nei confronti degli altri, in un’ampia varietà di situazioni personali e sociali.
Questo pattern si presenta dalla prima età adulta, in svariati contesti.
2. Disturbo paranoide di personalità: i sintomi
Gli individui con disturbo paranoide di personalità sono caratterizzati da un’alta sospettosità, presumono che altri li sfruttino, danneggino o ingannino, tutto questo anche quando non vi sono prove che avvalorino tale ragionamento, inoltre persone con tale disturbo sentono di essere stati profondamente e irreversibilmente feriti da un’altra persona anche quando non vi sono prove oggettive di ciò.
Dubitano senza giustificazione della lealtà o affidabilità di amici o colleghi ed ancora più emblematico, esaminano in maniera minuziosa le loro azioni per controllare ed evidenziare possibili intenzioni ostili e così ogni deviazione percepita avvalora le loro supposizioni.
Anche messaggi benevoli e di vicinanza vengono letti con estrema sospettosità cercando dei possibili significati nascosti aventi a che fare con l’umiliazione e la minaccia, proprio per questo le persone con questo disturbo hanno molta difficoltà ad aprirsi e confidarsi.
Essendo molto attenti alle intenzioni minacciose degli altri possono reagire con grande ostilità di fronte a piccole divergenze, sono pronti a reagire con rabbia di fronte ad insulti solo percepiti.
Le persone con disturbo di personalità paranoide sono, come già detto, estremamente sospettose e questo le porta ad avere un controllo permanente nelle relazioni intime; una forte gelosia ed un terrore del possibile tradimento determinano una costante ricerca di prove che ciò non sia avvenuto e così una continua messa in discussione di quanto riferito dal partner a proposito di luoghi, intenzioni ed azioni svolte.
3. Disturbo Paranoide di personalità: cause
Possono esserci diverse cause alla base del disturbo paranoide di personalità, di tipo sia biologico che relazionale.
Si riscontrano infatti irritabilità e aggressività innata, alimentate da atteggiamenti minacciosi e rabbiosi subiti da piccoli, si suppone che il bambino abbia avuto difficoltà a gestire livelli troppo alti di energia aggressiva e ad integrarli in un senso positivo di sé; inoltre si riscontrano numerose esperienze di sopraffazione ed umiliazione da parte delle figure di accudimento, le quali rinforzano la percezione del bambino che il mondo esterno sia persecutorio. La condizione paranoide è un mix di paura e vergogna a cui fanno seguito in modo difensivo ed aggressivo rabbia e controllo/vigilanza: questa persona è cronicamente impegnata a evitare l’umiliazione, trasformando così ogni senso di colpevolezza e vergogna all’interno di sé in pericoli che lo minacciano dall’esterno.
4. Come superare il Disturbo paranoide di personalità
Come scritto in precedenza vi sono diversi livelli del Disturbo paranoide di personalità, passando da quello nevrotico (meno grave) a quello psicotico (più difficilmente trattabile anche perché poco consapevole di sé e spostato più su una ricerca di conferma della colpevolezza esterna); essenziale però con tutti è il lavoro sulla fiducia, solo costruendo ciò si può avere un miglioramento del disturbo.
Si consiglia in maniera decisa un percorso psicologico durante il quale si potrà fare luce sulle cause soggettive del disturbo e così co–costruire un percorso con il paziente, elemento essenziale per la formazione della fiducia. Si consiglia inoltre un raccordo con il medico per una terapia farmacologica adeguata, tesa ad abbassare i livelli di aggressività per raggiungere un migliore equilibrio umorale, aspetto fondamentale per la buona riuscita della terapia psicologica.
5. Come curare il Disturbo paranoide di personalità
La prima sfida che il terapeuta si trova ad affrontare con un paziente con disturbo paranoide di personalità è la creazione di una solida alleanza terapeutica e a tal proposito si può proporre il seguente trattamento:
5.1 Terapia ad orientamento psicodinamico
Questa terapia risulta essere maggiormente indicata in quanto aiuta il paziente a raggiungere livelli più profondi di comprensione di sé e dell’altro e promuoverne così la più ampia accettazione possibile, il tutto attraverso l’analisi delle emozioni che sottendono comportamenti più aggressivi e di sfiducia, cercando di sviluppare un senso di autoironia utile a sciogliere l’aggressività più o meno evidente.
Risulta molto importante per questi pazienti una ripetuta e corretta distinzione tra pensieri e azioni, troppo facilmente sovrapponibili per loro, la capacità di provare piacere e rabbia senza però metterli in atto aiuta il paziente a differire tra paure/piacere ed essere malvagio: si possono avere cattivi pensieri ma essere in grado di comportarsi bene, nonostante quei pensieri.
Conclusione
Il disturbo Paranoide di personalità può causare molto disagio alla persona ma nonostante ciò il suo sentirsi minacciato e perciò sospettoso lo rende particolarmente diffidente alla richiesta di aiuto e supporto terapeutico; è per tale motivo che risulta utile rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta esperto, che abbia come principi la lealtà e la coerenza, utili sempre ma fondamentali in questa situazione, affinché si possa costruire una relazione di fiducia, elemento chiave per una buona riuscita della psicoterapia e poter così raggiungere una serena accettazione di sé e dell’altro, tanto agognata dalla persona.
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