Disturbo schizoide di personalità: sintomi, cause e cura

Disturbo schizoide di personalità sintomi, cause e cura

Articolo scritto dalla Dr.ssa Alice Rabai

Il disturbo schizoide di personalità, poco conosciuto in quanto raro (si parla di una prevalenza del 3,1%), è una condizione caratterizzata dal distacco dagli altri, dalla mancanza di interesse per la maggior parte delle attività socializzanti e da un’espressività limitata delle emozioni.

Raramente, un soggetto con questo disturbo si rivolge a un professionista, se non per alcune problematiche collaterali, poiché tale condizione non è considerata problematica dalla persona che ne soffre.  

1. Che cos’è il disturbo schizoide di personalità

Si tratta di un disturbo di personalità caratterizzato principalmente dalla mancanza del desiderio di relazioni strette con gli altri e dal “distacco” emotivo dell’individuo.

I pazienti con questo disturbo non sembrano essere infastiditi da ciò che gli altri pensano di loro, né in positivo né in negativo e, poiché non si accorgono dei normali indizi di interazione sociale, possono sembrare socialmente inetti o egocentrici. Hanno difficoltà ad esprimere le emozioni, per esempio, la rabbia, anche quando sono provocati.

Inoltre, non reagiscono in modo adeguato agli eventi della vita e possono sembrare passivi in risposta ai cambiamenti, anche i più importanti.

2. Disturbo schizoide di personalità: i sintomi

I sintomi principali del disturbo schizoide di personalità comprendono disinteresse e distacco nei rapporti sociali, espressione limitata di emozioni, una forte preferenza per le attività solitarie, poco o mancato interesse ad avere un’intimità sessuale, piacere per una gamma ristretta di attività e mancanza di amici o confidenti, esclusi i familiari di primo grado.

3. Disturbo schizoide di personalità: le cause

Alla base del disturbo possono essere presenti più fattori; per esempio, un modello familiare improntato sulla mancanza di affettività, sulle critiche e sul rifiuto potrebbe dare vita ai principali sintomi del disturbo. Inoltre, può essere presente una vera e propria predisposizione e vulnerabilità sulle quali possono innestarsi fattori stressanti come isolamento scolastico, trasferimenti e allontanamenti dal contesto sociale d’origine.

4. Come superare il disturbo schizoide di personalità

Per lavorare sul disturbo schizoide di personalità è necessario iniziare con il paziente la psicoeducazione emotiva, in quanto la persona che ne soffre, non solo non sa gestire le emozioni, ma spesso non riesce a riconoscerle.

È importante sottolineare che le emozioni umane rappresentano un fenomeno complesso che può essere definito come un processo multicomponenziale che coinvolge sia il corpo che la mente.

Pertanto, potrebbe essere opportuno discutere assieme al paziente sulle funzioni e caratteristiche delle sei emozioni di base universalmente riconosciute: felicità, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e disgusto.

Rispetto ad altre strategie, si è visto che il trattamento farmacologico non risulta molto utile sul lungo periodo in quanto è strettamente necessario soltanto in quelle situazioni in cui l’ansia è difficile da gestire per il paziente.

A questo proposito, soprattutto se l’eccessiva ansia rischia di compromettere i rapporti interpersonali, potrebbe essere utile allenare il soggetto con alcune tecniche di fronteggiamento come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare.

La respirazione diaframmatica è un’importante tecnica usata per la gestione dell’ansia. Essa parte dal presupposto che la maggior parte di noi non respiri correttamente soprattutto a causa dello stile di vita moderno fatto di stress lavorativo e ritmi eccessivamente veloci. Questo porta gli individui a respirare con la porzione superiore dell’addome che causa un blocco del diaframma.

L’esercizio principale consiste nel chiedere al paziente di mettere una mano sulla pancia e una sul petto, cercando di inspirare con il naso gonfiando la pancia e lasciando fermo il torace, per poi, espirare con la bocca, sgonfiando la pancia.

L’uso delle mani serve per avere maggiore consapevolezza del corretto movimento.

Infine, attraverso la tecnica del rilassamento muscolare, si allena l’individuo a contrarre e rilassare diverse parti del corpo e, di conseguenza, diversi muscoli.

Per ogni gruppo muscolare si chiede di tendere i muscoli per circa dieci secondi per poi rilassarli per altri dieci, con l’obiettivo di comprendere e riconoscere la differenza tra muscolo contratto e muscolo rilassato.

5. Come curare il disturbo schizoide di personalità

La terapia d’elezione per i disturbi di personalità incluso il disturbo schizoide, è stata riscontrata nella Schema Therapy e nella DBT (Dialectical Behavior Therapy).

5.1 Schema Therapy per il disturbo schizoide di personalità

La Schema Therapy è un modello psicoterapeutico, sviluppato da Jeffrey Young, che integra vari approcci come la Teoria Cognitivo-Comportamentale, il Costruttivismo, la  Psicanalisi, la Terapia della Gestalt, la Terapia Focalizzata sulle Emozioni e la Teoria dell’Attaccamento, per aiutare i pazienti a superare le loro difficoltà personali e relazionali.

Essa si concentra sull’identificazione e la modifica degli schemi maladattivi precoci disfunzionali di pensiero e comportamento che, solitamente, si sviluppano durante l’infanzia e, in parte anche durante l’adolescenza, che possono contribuire a originare disturbi come la depressione, le dipendenze e i disturbi di personalità.

5.2 DBT per il disturbo schizoide di personalità

La DBT ha come scopo quello di migliorare la qualità della vita attraverso l’identificazione degli aspetti problematici del funzionamento, ma anche delle risorse presenti.

Essa ha un approccio comportamentale, poiché aiuta il paziente a riconoscere i comportamenti problematici e a sostituirli con quelli maggiormente funzionali; ha anche elementi di psicologia cognitiva in quanto aiuta la persona a prendere consapevolezza e a cambiare le credenze apprese nel corso della vita che si rivelano disfunzionali.

I primi comportamenti a essere affrontati sono quelli che mettono a rischio la vita e l’incolumità del paziente, per esempio i comportamenti suicidari, a cui seguono quelli che possono inficiare la terapia (saltuarietà delle sedute) e infine, i comportamenti che interferiscono o diminuiscono la qualità della vita del paziente.

Fondamentali nella DBT sono i gruppi di skills training in cui la persona impara a mettere in atto comportamenti efficaci per conseguire i propri obiettivi, mantenere le relazioni e preservare il rispetto di sé, riconoscere le proprie emozioni e le loro funzioni e tollerare la sofferenza.

Conclusioni

In conclusione, sebbene il disturbo schizoide di personalità sia raro e, difficilmente un paziente schizoide si rivolga a un esperto della salute mentale, è importante conoscere alcune strategie utili ed efficaci che possano aiutare la persona a vivere più serenamente i rapporti interpersonali e a gestire in modo efficace le proprie emozioni e il proprio mondo interno.

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