Articolo scritto da Dr.ssa Anna Innocenzi
Per capire meglio cos’è il dolore e la sua funzione principale possiamo immaginarlo come una “Spia” che si accende per informarci che qualcosa non funziona bene in qualche parte del nostro organismo, con lo scopo di conservare la nostra integrità psico-fisica.
Molte malattie sono infatti individuabili grazie alla localizzazione del dolore…ma i dolori non sono tutti uguali! Alcuni sono di tipo acuto, cioè compaiono all’improvviso, ma hanno una durata breve perché cessano con la cura di ciò che lo ha provocato. Altri sono invece di tipo cronico, in questo caso il dolore dura più del previsto, spesso ci fa soffrire, non ne capiamo la causa, o non lo vorremmo provare, ed arriva a compromettere la nostra vita; ma cerchiamo di scoprire insieme cos’è e come migliorarlo.
1. Che cos’è il Dolore cronico
Circa 12 milioni di persone in Italia e circa 32 milioni negli USA hanno avuto un dolore di durata superiore ad un anno. Si parla di dolore cronico se, dopo la fase di dolore acuta, il dolore persiste almeno per 3 mesi o rimane oltre il tempo di guarigione incidendo negativamente sulla qualità di vita (relazioni, lavoro ecc). Come descritto anche dall’Associazione Internazionale per lo studio del Dolore (IASP) “Il dolore viene vissuto come una sgradevole esperienza fisica ed emotiva, associata ad un danno effettivo o potenziale..ed è sempre un’esperienza soggettiva…” ciò vuol dire che ha una componente somatica ma è anche spiacevole e quindi ha una forte carica emotiva.
2. I sintomi del Dolore cronico
Le persone affette da dolore cronico soffrono spesso di debolezza, disturbi del sonno, diminuzione dell’appetito, riduzione della libido. I dolori cronici più diffusi sono: mal di testa, mal di schiena (dolore cervicale o lombare), dolore reumatico, mal di stomaco e dolori mestruali. Una gestione errata o assente del dolore cronico crea dannose conseguenze fisiche, psicologiche e sociali, per questo è importante rivolgersi al medico ed effettuare esami specifici per individuare la causa.
3. Le cause del Dolore cronico
L’eziologia del dolore cronico deve essere valutata in modo appropriato per arrivare a una diagnosi. Tuttavia, una volta effettuata una valutazione completa (medico ed esami specifici) non è utile ripetere esami diagnostici; il miglior approccio consiste nel puntare ad alleviare il dolore e a recuperare le funzioni perse.
Le cause principali del dolore cronico sono malattie come i tumori (dolore oncologico), le malattie reumatiche come la fibriomalgia, l’artrite reumatoide e le lesioni ai nervi e ai danni muscolari che non raggiungono una completa guarigione.
Solitamente si distinguono due tipi di dolore cronico a seconda della localizzazione del danno:
- Dolore nocicettivo, quando è legato ad un danno dei tessuti.
- Dolore neuroepatico, quando è associato a una disfunzione del sistema nervoso centrale.
Tale distinzione è importante per il trattamento del dolore cronico, cioè una terapia multimodale (farmaci, metodi fisici, sana alimentazione e trattamenti psicologici)
4. Come superare il Dolore Cronico
Ci sono diversi modi per superare il dolore cronico: il trattamento farmacologico, i metodi fisici e una sana alimentazione.
- Il Trattamento Farmacologico è utile una volta riscontrato il tipo di dolore cronico (ad es. i farmaci utilizzati per il dolore nocicettivo sono i FANS; mentre per il dolore neuropatico diventano più efficaci gli antidepressivi o antiepilettici)
- Con Metodi Fisici intendiamo dalla terapia fisioterapica/Osteopatica al movimento e allo sport, in quanto determinano una diminuzione della percezione del dolore
- Una Sana Alimentazione può avere effetti positivi sul dolore cronico perché migliora la funzionalità del sistema nervoso, immunitario ed endocrino riducendo l’esperienza del dolore (ISAL)
5. Come Migliorare il Dolore Cronico con la terapia psicologica
Oggi sappiamo con certezza che esiste uno stretto legame tra salute della mente e del corpo. Stress, ansia, tensioni e conflitti interiori hanno una profonda ripercussione sul benessere fisico; così molti disturbi e Dolori cronici hanno un’origine emozionale. Se pensiamo a che significato diamo al dolore che proviamo e che emozioni ci provoca, possiamo intuire che lavorando sul rapporto tra pensieri-emozioni-corpo è possibile andare a migliorare la percezione e l’intensità del dolore fisico. Alcuni tra gli approcci efficaci utilizzati oggi sono: la terapia cognitivo-comportamentale e l’Act.
5.1 Terapia Cognitivo-Comportamentale
Il soggetto, attraverso la terapia cognitiva, impara a notare “il negativo” nei propri “pensieri automatici”, spesso distorti, ma sempre connessi con l’esperienza del dolore cronico. Così il terapeuta insegna ai pazienti con dolore cronico, come modificare i pensieri negativi e come gestire i sintomi ansiosi-depressivi legati all’esperienza del dolore. Tutto questo anche attraverso tecniche come: le tecniche di rilassamento e quelle immaginative (visualizzazione di un posto sicuro)
5.2 ACT
L’acceptance and committment Therapy (ACT), una recente forma di terapia cognitivo-comportamentale, ha creato un protocollo per trattare il dolore cronico con la finalità di modificare il rapporto che le persone hanno con il proprio dolore. L’idea è quella di imparare a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; relazionarsi in modo più disponibile nei confronti del proprio dolore, accettandolo, senza lottarci per mandarlo via, significa eliminare gran parte della sofferenza psicologica causata da esso. Tutto questo attraverso un approccio Mindfullness (che si focalizza sul qui e ora) e un rapporto nuovo nella gestione di pensieri ed emozioni.
Conclusione
In conclusione possiamo affermare che il Dolore Cronico si può conoscere e superare, ma soprattutto richiede un trattamento multimodale. Un lavoro in parallelo tra “mente e corpo” garantisce uno stile di vita sano, promuove uno stato di benessere e di salute psico-fisica.
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