Dove C’è Dolore C’è Vita: Se Ti Trovi in Una Situazione di Malessere Accetta l’ACT in Una Semplice Metafora

ACT

Articolo scritto dalla Dr.ssa Erika Trombotto

L’ ACT, Acceptance and Commitment Therapy, il cui padre fondatore è Steve Hayes, è una terapia di tipo comportamentale ed è una terapia di azione: non si tratta di un’azione qualunque; riguarda infatti in primo luogo l’azione guidata dai valori, inoltre, si riferisce all’azione consapevole. Questo tipo di terapia prende il nome da uno dei suoi messaggi fondamentali ovvero accettare ciò che è fuori dal controllo personale ed impegnarsi ad intraprendere azioni che arricchiscano la propria vita. Il suo scopo è quello di aiutare a creare una vita ricca e significativa, mentre accettiamo il dolore che la vita inevitabilmente ci porta. 

Un semplice acronimo racchiude in sé tutto il modello: ACT

A: accetta i tuoi pensieri e le tue emozioni

C: connettiti con i tuoi valori

T: traduci i tuoi valori in azioni efficaci. 

In questo modello è presente un’idea ottimistica; esso presuppone che, anche in preda ad un tremendo dolore e grande sofferenza, sia possibile trovare un significato, uno scopo, una vitalità. Il dolore viene visto come se fosse un trampolino di lancio per creare vite ricche e piene di significato. 

1. L’ACT come metafora di una casa

Considerata come una terapia di terza generazione, Steve Hayes attraverso questa metafora dice: “se l’ACT fosse diventata popolare vent’anni fa non avrebbe passato l’esame. Il modello non era ancora ben sviluppato e le fondamenta erano deboli…oggi invece, dopo anni di investimento sulla filosofia, sulla teoria di base e sugli strumenti di misura, ora le persone quando tolgono gli strati superiori vedono quanto è stato fatto per le fondamenta del lavoro”

2. I sei principi fondamentali dell’ACT

I sei processi terapeutici fondamentali per l’ACT sono:

  1. Contatto con il momento presente ovvero essere qui, adesso! Questo significa essere psicologicamente presenti, consapevolmente “in contatto con” e “partecipi” di tutto ciò che accade in questo momento.
  2. Defusione ovvero osservare il proprio pensare; imparare a fare un passo indietro, ad allontanarci e staccarci dai nostri pensieri, immagini e ricordi. 
  3. Accettazione ovvero fare spazio, aprirsi ai sentimenti alle emozioni, sensazioni impulsi ed emozioni dolorosi
  4. Il sé che osserva ovvero pura consapevolezza rispetto al fatto che esiste un sé che pensa ed un sé che osserva. Abbiamo tanta familiarità con il sé che pensa che genera pensieri, molto poco invece con il sé che osserva.
  5. I valori ovvero sapere ciò che è importante. I valori sono le direzioni di vita che scegliamo, ciò che vogliamo fare veramente nel breve tempo che abbiamo a disposizione. I valori sono come la bussola: ci danno la direzione e guidano il nostro cammino. 
  6. Azione Impegnata ovvero fare quello che serve: significa agire in modo efficace, guidati dai nostri valori. 

Questi sei processi dell’ACT non sono separati tra loro, ma sono sei facce di un diamante ed il diamante stesso è la flessibilità psicologica ovvero la capacità di essere nel momento presente con piena consapevolezza e apertura alla nostra esperienza: essere capaci di essere aperti a ciò che conta. 

3. Come si fa ad Accettare il dolore secondo l’ACT?

Accettare significa abbandonare la lotta ed essere disponibili a emozioni, sensazioni, pensieri e ricordi spiacevoli e dolorosi; l’accettazione non significa rassegnazione, ma essere disponibili.

4. Le metafore ACT della disponibilità

“La disponibilità è come tenere in mano un cactus, un riccio, qualcosa di spinoso e tenerlo con delicatezza, senza spingere. Disponibilità è come tenere in mano qualcosa di molto caldo o di molto freddo. Disponibilità è tenere il tuo dolore come terresti un fiore delicato; disponibilità è abbracciare il tuo dolore come abbracceresti un bambino che piange…disponibilità è sederti con il tuo dolore nel modo in cui ti siederesti accanto ad una persona malata…disponibilità è guardare il tuo dolore come guarderesti un incredibile dipinto…disponibilità è considerare e onorare il tuo dolore nello stesso modo in cui onoreresti e considereresti un tuo caro ascoltandolo; disponibilità è inalare il tuo dolore nel modo in cui prenderesti un respiro profondo e lento; disponibilità è portare il tuo dolore nel modo in cui porti le fotografie nel portafoglio, disponibilità è camminare con il tuo dolore nel modo in cui cammineresti portando un neonato singhiozzante. Disponibilità è lasciare entrare il tuo dolore nel modo in cui berresti un bicchiere di acqua fresca; disponibilità è abbandonare la guerra con il dolore come fa un soldato che depone le armi per incamminarsi verso casa”.

Se lotti con i pensieri e le emozioni indesiderati è come se volessi fermare la corrente di un fiume…prova a non opporre resistenza e a lasciar scorrere.

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