Articolo scritto dalla Dr.ssa Mirella Sgarbossa
Eiaculazione precoce e ritardata sono tra i disturbi legati all’eiaculazione piú comuni che possono portare a moltissimi risvolti negativi: emotivi (ansia, rabbia, vergogna) ma anche relazionali (tensioni, calo del desiderio, rottura del rapporto).
1. Che cosa sono eiaculazione precoce o ritardata
L’eiaculazione precoce è una delle più comuni disfunzioni sessuali negli uomini ed è definita come l’incapacità di controllare o ritardare l’eiaculazione con un risultato di forte stress e insoddisfazione per il soggetto che ne soffre. Chi soffre di questo disturbo, dunque, eiacula prima rispetto a quando vorrebbe e questo porta ad un insufficiente appagamento sessuale per il soggetto ma anche per il/la partner.
L’uomo che ne soffre arriva spesso a sperimentare un fortissimo senso di umiliazione, vergogna, timore e inadeguatezza, spesso si instaurano delle dolorose dinamiche con il/la partner che portano ad aggravare queste convinzioni negative e queste emozioni. Il rapporto sessuale, in questo quadro, diventa una sofferenza e non un momento piacevole da condividere con il/la partner.
Ci sono diversi tipi di eiaculazione precoce:
- Generalizzata: sempre presente anche nella masturbazione e al variare dei/delle partner
- Situazionale: presente solo con alcuni/alcune partner o solamente in determinate circostanze (solo se non è a casa propria, solo se la luce è accesa)
- Permanente: quando il soggetto ha da sempre questo problema (dal primo rapporto sessuale)
- Acquisita: Quando il disturbo compare dopo un primo periodo in cui l’eiaculazione e i coiti avvenivano regolarmente in tempi piú prolungati.
Si parla invece di eiaculazione ritardata quando a seguito di un’adeguata stimolazione sessuale, l’eiaculazione non sopraggiunge o si manifesta dopo un tempo decisamente prolungato. L’eiaculazione ritardata è intesa quindi come una difficoltà a raggiungere l’eiaculazione e quasi sempre anche l’orgasmo.
Questo disturbo è slegato dal desiderio sessuale: l’uomo quindi non riesce a portare a termine il rapporto sessuale nonostante ci sia stata un’adeguata stimolazione e nonostante la presenza di un buon livello di desiderio.
Così come per l’eiaculazione precoce anche quella ritardata può essere di tipo permanente, acquisita, generalizzata o situazionale.
Per poter fare diagnosi di eiaculazione ritardata il disturbo deve essere presente per almeno 6 mesi e si può manifestare con un notevole ritardo nell’eiaculazione oppure con l’assenza o quasi totale assenza dell’eiaculazione.
2. Eiaculazione precoce e ritardata: i sintomi
Chi soffre di eiaculazione precoce o ritardata può avere vari effetti che minano la qualità della vita dell’uomo ma anche del/della partner.
Potenzialmente può condurre a un fortissimo stress psicologico, una diminuzione dell’autostima, ansia, disfunzioni erettili, riduzione della libido e povertá nelle relazioni interpersonali.
Molti uomini sono riluttanti a parlare di questo loro problema anche con il medico di base, nonostante le sfere coinvolte siano diverse: psicologica, emozionale e relazionale.
3. Eiaculazione precoce o ritardata: le cause
Sia l’eiaculazione precoce che l’eiaculazione ritardata possono avere un’origine organica, sono infatti solitamente collegate a malattie neurologiche o alla presenza di diabete, bisogna peró aggiungere che anche l’uso di sostanze (alcuni tipi di antidepressivi serotoninergici o anche l’alcool) possono portare a queste disfunzioni, quando peró viene escluso dai medici qualsiasi causa di tipo organico, il problema trova allora le sue radici in qualche difficoltá psicologica e molto spesso le cause vengono ricondotte a: problemi di coppia, difficoltá nella gestione delle emozioni, bassi livelli di autostima, ansia, problematiche nella sfera del controllo, perfezionismo, performance e rigiditá.
4. Come superare l’eiaculazione precoce o ritardata
Una volta escluse le cause mediche, il focus dovrá quindi essere spostato sugli aspetti psicologici. Sia per l’eiaculazione precoce che quella tardiva la terapia d’elezione è quella Cognitivo-Comportamentale.
Sono state messe a punto diverse strategie di trattamento che mirano ad allungare la latenza eiaculatoria, l’autocontrollo sull’eiaculazione. Alcuni sessuologi statunitensi, hanno pubblicato diversi studi su delle tecniche comportamentali che consentono di avere un efficace controllo dell’eiaculazione, ideando con il tempo delle vere e proprie metodologie specifiche per il trattamento dei disturbi sessuali.
La terapia comportamentale necessita, quando possibile, la collaborazione di entrambi i partner e prevede di seguire una serie di precise prescrizioni ed esercizi, che saranno stati spiegati dettagliatamente nel corso delle sedute e che la coppia eseguirà nella propria intimità. Lo scopo degli “esercizi” e quello di aumentare sempre di piú il tempo precedente all’eiaculazione ritardandola il piú possibile o al contrario cercare di ridurre sempre di piú il numero di eiaculazioni ritardate, aumentando cosí sempre di piú il senso di autocontrollo.
Questo tipo di terapia è diretta al sintomo ma non deve assolutamente trascurare gli aspetti emotivi piú profondi collegati alla storia personale, al proprio contesto di appartenenza e alla personalitá.
In particolare la terapia prevede alcuni punti principali:
- La psicoeducazione che aiuta il paziente a conoscere meglio la propria anatomia sessuale, avere piú consapevolezza del proprio corpo e per avere una maggiore conoscenza dei fattori psicologici e fisiologici che sono coinvolti nella sessualitá.
- La parte comportamentale che prevede appunto la messa in pratica di diverse tecniche che hanno come effetto principale quello di ridurre l’ansia “da prestazione”.
- Infine una terapia psicofarmacologica per ritardare l’eiaculazione volta al raggiungimento di un migliore senso di auto-controllo.
Risulta chiaro come sia assolutamente di primaria importanza escludere le cause mediche prima di poter lavorare sulle cause psicologiche, una volta fatto ció diventa indispensabile cercare di capire quali siano tutti i comportamenti e meccanismi alla base del problema, che lo mantengono o che lo fanno addirittura peggiorare.
Risulta quindi importantissimo conoscere e capire quello che si sta vivendo per poter capire qual è il tipo di difficoltá che si ha di fronte e poter quindi poi agire di conseguenza. Questo peró non sempre è sufficiente e quindi l’indicazione è quella di chiedere una consulenza, meglio se ad un sessuologo, che potrá fornire tutti gli strumenti e le tecniche utili a risolvere il problema.
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