Articolo scritto dalla Dr.ssa Claudia Mazzei
1. Quando si parla di trauma infantile?
Possono essere molteplici le esperienze che costituiscono un trauma. Un incidente stradale, una malattia che comporta ospedalizzazione, un evento ambientale catastrofico, un lutto significativo, un abuso fisico o psicologico: sono tutti eventi, esperienze difficoltose e complesse, che potrebbero impattare negativamente sulla vita adulta.
Il trauma, pertanto, può essere definito come un evento che tende a limitare o addirittura bloccare le capacità psichiche, della persona che lo subisce, nel quotidiano processo di rielaborazione e ri-significazione della realtà che ci circonda. Ciò può comportare una condizione di incapacità nel dare un senso e un significato all’accaduto, e che questi possano essere accettati, insinuando un vissuto di precarietà e un potenziale status disequilibrio psico-emotivo.
Al contempo, il trauma, anche quando di natura mentale, impatta fisicamente anche sul nostro sistema nervoso, sul nostro corpo: diverse ricerche hanno riscontrato una alterazione di alcuni processi neurofisiologici, quali le capacità attentive o la memoria o la risposta a fattori stressogeni (Heim e Nemeroff, 2009).
Traumi con la “T” maiuscola e traumi con la “t” minuscola
Esistono “Traumi” e “traumi”: il Trauma con la T maiuscola è un evento extra-ordinario che ci si augura si verifichi – se non mai – poche volte nella vita. Può essere, ad esempio, un grave incidente stradale, una violenza, una catastrofe naturale, un fenomeno di portata storica (come una guerra o una pandemia, etc.), un lutto significativo, etc.
Il trauma con la t minuscola è invece caratterizzato da una serie di “piccoli” traumi cumulativi, ma non di minor portata emotiva rispetto ai Traumi con la T maiuscola, e di intensità medio-alta. Ad esempio, uno stato di trascuratezza emotiva reiterata nel tempo, subire costanti vessazioni, ricevere frequenti minacce, insulti o critiche, essere esposti a situazioni di violenza indiretta, etc.
2. Quali possono essere le conseguenze dei traumi infantili?
Da ciò deriva che svariati fattori o eventi dell’infanzia possono concorrere allo sviluppo di differenti possibili stati di sofferenza nell’età adulta.
I principali sintomi che possono insorgere e che si possono manifestare più frequentemente sono la rabbia, l’aggressività, l’ansia, stati depressivi, ma anche una percezione di bassa autostima, fenomeni di isolamento sociale e disturbi somatici possono essere conseguenza di traumi o Traumi.
Il senso di colpa è un altro complesso fattore correlato al trauma e trasversale rispetto ai sintomi precedentemente elencati. Può verificarsi che, persone traumatizzate nell’infanzia, possano mettere in atto un meccanismo psicologico volto a idealizzare gli altri e a svalutare o colpevolizzare sempre se stessi, esperendo costantemente il vissuto di essere “sbagliati, difettosi, incapaci”. Una conseguenza sottile e logorante che può avere profonde ripercussioni sul nostro vivere quotidiano.
3. Come intervenire se hai un trauma infantile?
A volte, non è semplice riconoscere gli effetti di traumi vissuti nell’infanzia che si ripercuotono nella vita adulta. Talvolta ciò che si sente è una sensazione di malessere generalizzato e diffuso, si sperimenta un non ben definito mal funzionamento in alcune aree della vita (lavoro, relazioni sentimentali o amicali, tempo libero). In questi casi può essere d’aiuto rivolgersi ad un professionista che può accompagnare la persona nel cercare di dare un significato e un senso a dei vissuti che fanno parte del nostro essere e al contempo rischiano di ledere il nostro pieno sviluppo o la nostra felicità.
La tecnica dell’EMDR è, in particolare, uno strumento evidence based e di elezione per il trattamento dei traumi, poiché in grado di supportare il processo di rielaborazione.
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