Articolo scritto dalla Dr.ssa Camilla Serena
Il cibo per alcune persone può essere un mezzo per soffocare delle emozioni che vengono percepite come spiacevoli e, nello specifico, mangiano alimenti che ritengono confortevoli come ad esempio gli zuccheri che danno subito una sensazione di benessere. Spesso questi individui non hanno un controllo sulla quantità, oltre che sulla qualità, non sentendo nemmeno il senso di sazietà, con il rischio che si vada a creare un circolo vizioso dannoso per la salute fisica e psichica di chi si abbuffa. Successivamente questo porta nell’individuo ad avere sensi di colpa e di vergogna nel momento in cui si rende conto di essersi abbuffato mangiando in modo eccessivo. Queste abbuffate per essere oggetto di preoccupazione devono essere messe in atto con una certa frequenza giornaliera o settimanale. Le eccessive mangiate avvengono quando non si ha una scarsa consapevolezza delle proprie emozioni.
La fame nervosa (o fame emotiva) si caratterizza da quella fisica per essere:
- Improvvisa e incontrollata
- Specifici alimenti che vengono consumati
- Si attivano emozioni spiacevoli
- Non viene percepito il senso di sazietà
- È un comportamento automatico e non controllato.
1. Il binge eating
Il binge eating è considerato un episodio di eccesso alimentare e solitamente avviene in segreto che può essere mantenuto per anni, questo perché queste persone che ne soffrono riescono a mantenere un’alimentazione normale davanti agli altri non facendo sospettare del problema. Il cibo viene consumato velocemente e masticato a mala pena senza comportamenti compensatori come vomito, lassativi etc…
Le abbuffate si scatenano per tre agenti scatenanti:
- rompere le regole dietetiche,
- rimuginare sul proprio peso e sulle proprie forme, sentendosi grassi,
- umore negativo: gli abiti stanno più stretti, sentirsi depressi o infelici, emozioni come ansia, paura, rabbia.
2. Le cause
Tra i fattori di rischio e le cause che portano all’alimentazione incontrollata possono essere :
- Fattori sociali: pressione sociale riguardo alla magrezza, l’immagine che la società accetta maggiormente a differenza del chilo in più. Anche nel contesto familiare capita che ci sia una eccessiva attenzione al controllo sul peso e sulla forma.
- Fattori psicologici : la depressione e il binge eating hanno una forte correlazione. Inoltre la bassa autostima, la solitudine e l’insoddisfazione verso il proprio corpo possono essere una causa.
3. Intervento
Importante è parlare del problema e a non tenerlo segreto. Chiedere aiuto è fondamentale. Nel caso sia utile parlare con un professionista la psicoterapia cognitivo-comportamentale, supportata da ricerche scientifiche (APA, American Psychological Association) è un approccio ritenuto efficace per questi tipi di problemi. Questo tipo di terapia ha l’obiettivo di modificare quei pensieri disfunzionali, i comportamenti disfunzionali e le emozioni che contribuiscono alle abbuffate. Vengono utilizzate tecniche educative e comportamentali per aiutare la persona a riprendere il controllo sul mangiare, un elemento importante per stabilire una modalità di alimentazione regolare. In una seconda fase si lavora sulla vulnerabilità di ricadere in altre abbuffate, in caso di eventi negativi o emozioni spiacevoli. Nella terza fase ci si concentra sul mantenimento dei progressi e sul minimizzare il rischio di ricadute.