Articolo scritto dalla Dr.ssa Barbara Ostorero
Quante volte, mentre stavi cercando di spiegare qualcosa a tuo/a figlio/a adolescente ti è sembrato di parlare da solo? Ti sei mai chiesto perché? Proprio perché la principale difficoltà nei rapporti tra genitori e figli adolescenti si manifesta nella difficoltà di comunicazione reciproca che successivamente sfocia in conflitto ed i conflitti finiscono sempre per generare un malessere che a sua volta, a cascata, rischia di turbare in maniera profonda l’essenziale armonia della famiglia.
Sicuramente gli adolescenti spesso appaiono agli adulti come degli alieni difficili da decifrare, ma tu che sei adulto, puoi insegnare qualcosa a tuo/a figlio/a proprio provando tu a cambiare qualcosa nel tuo modo di approcciarti a lui/ei.
Cerchiamo di capire insieme come potresti fare.
1. Impara ad ascoltare
Sicuramente nella tua vita hai incontrato qualcuno che ti ha insegnato a parlare, a scrivere, a leggere, ma molto probabilmente nessuno ti ha insegnato ad ascoltare. Se però ci pensi bene, anche l’ascoltare è un’attività della mente, proprio come quelle appena elencate.
Per ascoltare davvero l’altro, prima di tutto, devi cercare di dismettere i tuoi panni e di indossare quelli dell’altro, concentrandoti per vedere, anche solo per un istante, la realtà dal suo punto di vista. Per fare questo è necessario che tu ti ponga in una condizione di grande apertura nei confronti del mondo dell’altro, ma così riuscirai a cogliere anche le sue motivazioni, i suoi interessi e le sue preoccupazioni.
Quante volte lo fai veramente con tuo figlio? Oppure il più delle volte lo ascolti dicendoti che tanto sai già dove vorrà andare a parare?
2. Ascolto autentico
Il vero ascolto può assumere due forme: un ascolto attivo ed uno passivo.
L’ascolto passivo è caratterizzato principalmente dal silenzio, perchè se non fai silenzio tu, come puoi pensare di ascoltare un altro? Inoltre, questo silenzio deve essere benevolo, interessato e accettante, in modo da permettere all’altro di essere veramente libero nell’espressione di sè. Per migliorare questa capacità, potrai:
- Guardare tua/o figlia/o mentre parla
- Fare dei cenni con il capo
- Pronunciare talvolta delle piccole interiezioni, parole o suoni
- Interrompere eventuali silenzi con brevi frasi che la/o invitino a continuare nel racconto o ad approfondire quanto sta pensando
Insomma, fai capire a tuo/a figlio/a che non stai dormendo o che non stai pensando a cosa preparare per cena o alla scadenza delle bollette, ma che stai pensando davvero a lui/ei.
L’ascolto attivo invece è quello attraverso il quale dimostri a tua/o figlia/o che lo vuoi veramente ascoltare e comprendere, per fare questo puoi utilizzare principalmente due competenze.
2.1 La riformulazione dei messaggi
Prevede che quanto hai ascoltato venga ripetuto utilizzando parole tue, in questo modo fornisci al tuo interlocutore la garanzia di avere ricevuto in maniera corretta il messaggio, ma soprattutto permetterai a tua/o figlia/o di sentirsi non solo ascoltata/o, ma compresa/o in profondità e accettata/o.
Per introdurre un ascolto attivo potrai utilizzare uno di questi incipit:
- Ti senti…
- Sembra che tu…
- Dal tuo punto di vista…
- Mi pare di capire che…
- Vediamo se ho capito bene, tu…
- Mi stai dicendo…
2.2 Utilizzare dei messaggi-io
Sono messaggi che implicano un’auto-rivelazione, sono messaggi chiari, comprensibili, non mascherati da un linguaggio indiretto e vago, sono una dichiarazione a tua/o figlia/o delle tue opinioni, idee, preferenze e anche avversioni, dei tuoi sentimenti e delle tue reazioni. Facciamo alcuni esempi:
- Messaggio da non usare: “Che bravo ragazzo che sei quando aiuti nelle faccende di casa”
- Messaggio consigliato: “Sono contenta che tu mi abbia aiutata nelle faccende di casa, mi hai fatto proprio un piacere”
- 2. Messaggio da non usare: “Luca, taci, sei egoista e maleducato!” Messaggio suggerito: “Luca, non mi va che gridi in quel modo durante il film, non riesco a sentire cosa dicono”.
- Messaggio da non usare: “Mi fai sempre arrabbiare!” Messaggio consigliato: “Mi sento arrabbiato quando vedo che sono le 20,00 e tu non hai ancora finito i compiti e sei lì dalle 15,00; mi piacerebbe che tu avessi anche un po’ di tempo per poter giocare o fare altre cose”.
Conclusioni
Un ascolto autentico può essere una modalità utile a te genitore per entrare maggiormente in contatto con tuo/a figlio/a adolescente perchè ti permette di imparare ad entrare in empatia con lei/lui, così potrai comprendere meglio le motivazioni che la/lo spingono ad un determinato comportamento e le emozioni sottostanti, ed eventualmente fornire un aiuto davvero efficace quando proponi delle possibili soluzioni. In questo modo anche i conflitti saranno minori e ne beneficerà tutto il clima familiare.