Articolo scritto dalla Dr.ssa Benedetta Ghimenti
Il divorzio è un momento nella vita di una famiglia inatteso e stressante, un evento che cambia le abitudini esistenti fino ad allora e i progetti per il futuro. Questo vale per gli adulti, che tuttavia sono agenti attivi in questo cambiamento, e vale per i figli, che si trovano depositari di una scelta non loro. Di conseguenza tutti i bambini, ovviamente con le loro differenze individuali, avranno bisogno di tempo per adattarsi alla nuova realtà familiare (sia dal punto di vista abitativo/organizzativo che emotivo) e sentire dentro di loro che l’assenza fisica non equivale a un’assenza di affetto. A seconda delle varie età potrebbero emergere emozioni come tristezza e rabbia, che sono del tutto in linea con il momento vissuto. Potrebbero mostrare anche una finta indifferenza o un bisogno di isolamento o di allontanamento dalla vita familiare.
Benché gli aspetti di cui ho appena parlato accomunino quasi tutti i divorzi, non bisogna pensare erroneamente che tutte le separazioni si svolgano nello stesso modo e sono proprio questi elementi differenti che hanno un ruolo importante sugli effetti di tale evento sulla vita e la felicità dei bambini che ne sono coinvolti.
Vediamo insieme le caratteristiche che influiscono maggiormente sull’adattamento e l’accettazione del divorzio dei genitori da parte di un figlio.
1. La comunicazione del divorzio
Il come e che cosa diciamo ai figli per comunicare un evento così importante non è una scelta facile.
- Prima di tutto la comunicazione deve essere fatta dai genitori e non da elementi esterni al nucleo familiare ristretto come nonni o zii
- In secondo luogo i figli devono essere rassicurati che il divorzio non è una loro responsabilità per evitare che si assumano delle colpe, modalità molto frequente in queste situazioni.
- La scelta deve essere presentata come irrevocabile in modo tale che il bambino non senta di dover far qualcosa per far tornare insieme i genitori.
- Infine la comunicazione deve essere il più possibile chiara; i bambini devono sapere che cosa accadrà e quali saranno i cambiamenti che dovranno affrontare anche dal punto di vista pratico.
2. Separarsi come coniugi e non come genitori
Un elemento cruciale è il riuscire a lasciarsi come coppia sposata, ma non come genitori. Il partner rimarrà per sempre la mamma o il papà dei vostri figli e dovrà rimanere aperto uno spazio di comunicazione e condivisione sui bisogni pratici ed emotivi di quest’ultimi. Bisogna stare attenti sopratutto nel primo momento a non contaminare questo spazio con la rabbia e il rancore scaturito dalla fine della relazione di coppia. Il bambino ha il diritto di frequentare entrambi i genitori e sentire che si stanno impegnando insieme per farlo crescere nel miglior modo possibile.
3. Separarsi veramente
Spesso il divorzio può essere sulla carta, ma non sentito davvero nella sfera emotiva da parte dei partner o di uno dei due. Spesso le persone utilizzano il conflitto per mantenersi unite, in un certo senso è come se si dicessero “adesso che non siamo più uniti nell’amore, lo saremo nel dolore e nel conflitto”. Questi aspetti, spesso inconsapevoli, sono uno dei principali fattori di rischio per la vita emotiva di un figlio. Egli sentirà il clima di tensione e ne sarà a sua volta contagiato.
4. I figli devono rimanere figli
Spesso nelle situazioni di divorzio più problematico i figli si trovano a svolgere delle funzioni che non sono le loro e questo ha una profonda influenza sul loro benessere. Possono diventare alleati del genitore che sentono più fragile e scagliarsi contro l’altro. Possono diventare ambasciatori che portano messaggi da un genitore all’altro. Possono diventare gli amici e i confidenti dei loro genitori. Possono addirittura sostituirsi al ruolo di marito/moglie (per esempio passando tutto il loro tempo con un genitore o volendo dormire insieme a lui). Quasi sempre queste dinamiche non avvengono per una scelta consapevole né da parte dei genitori né da parte dei figli e proprio per questo motivo è difficile riconoscerle. In ogni caso se il bambino svolge una funzione che non è la sua avrà più difficoltà a concentrarsi sulla propria crescita e sui propri interessi.
Se leggendo questo articolo senti che uno o più di questi punti non sono stati affrontati al meglio, se senti che con il tuo ex partner è difficile avere una condivisione di intenti o se sei preoccupato che tuo figlio non stia vivendo bene questo momento e vorresti rifletterci e lavorarci sopra potrebbe essere utile contattare un professionista.
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