Articolo scritto dalla Dr.ssa Chiara Peduto
“ La paura è come una coperta troppo corta, comunque ti giri, la tiri, ti lascia sempre qualche parte scoperta” (L’attimo fuggente)
La parola paura viene associata a qualcosa che sta per succedere, di brutto o di imprevedibile. E’proprio l’imprevedibilità che, molte volte, ci spinge a provare questo tipo di emozione e a farci agire in diversi modi: c’è chi scappa via, chi resta pietrificato e chi inizia a mettere in atto una serie di gesti compulsivi per distogliere l’attenzione e diminuire l’ansia.
1. Differenze tra Paura e Ansia
La paura è una delle emozioni principali e fondamentali senza la quale il nostro corpo non attiverebbe una serie di segnali per permetterci di agire al meglio dinanzi alla situazione che ci si presenta. Non è possibile categorizzare a priori la paura come un’emozione “negativa” ma piuttosto come un campanello d’allarme, una spia che si accende e permette di concentrarsi su quello che sta accadendo.
Altro termine che si correla alla paura è l’ansia. Anche se ben diversa dalla prima, l’ansia è una reazione fisiologica che si attiva in risposta ad un evento stressante. E come si risponde, molte volte involontariamente, all’ansia? Di solito, le persone cercano di distogliere l’attenzione da ciò che in quel momento sentono “fastidioso” , “doloroso”, mettendo in atto una serie di gesti ripetuti.
Quante volte vi sarà capitato di mettere in atto gesti totalmente inconsapevoli come pulire ogni angolo di casa o rifare il letto alla perfezione pur di distogliere la vostra attenzione da altro? Questi normalissimi gesti molte volte nascondono altro.
2. Ansia: comune denominatore delle fobie
Perché parlare di ansia se l’argomento di questo articolo sono le fobie? E’ semplice: è dalla “madre” ansia che queste possono scaturire o da situazioni in cui il nostro corpo o la nostra mente sono state messe duramente alla prova.
Per semplificare: molto spesso quando una persona ha la fobia degli insetti o più comunemente dei serpenti potrebbe essere per due motivazioni: o purtroppo ha avuto un’esperienza negativa, come ad esempio una puntura d’insetto alla quale ha avuto una reazione allergica, o semplicemente sentendo e guardando quanto un morso di una vipera possa essere pericoloso per la nostra vita. Ecco che il nostro corpo attiva una reazione fobica di risposta.
Quindi le fobie possono essere svariate ma hanno tutte un comune denominatore: l’ansia.
Alcuni pazienti arrivano alla prima seduta dicendo: “Dottoressa ma come è possibile che provi queste sensazioni? Non ce la faccio più, mi sento sopraffatto. Mi aiuti perché le persone non capiscono quanto io possa stare male, credono solo che sia una cosa di poco conto”.
3. Fobie: comprenderle e affrontarle
Questo in realtà è un vero e proprio grido d’aiuto perché, credetemi, alcune fobie riescono ad essere totalmente invalidanti per la persona che ne soffre.
Prendiamo ad esempio una persona che soffre di Misofobia (paura da contaminazione di germi) o una persona che soffre più comunemente di Agorafobia (paura degli spazi aperti): queste persone riportano una difficoltà a vivere serenamente la propria vita perché non riescono a fare a meno di disinfettare tutto ciò che li circonda o di non uscire di casa per la paura delle persone.
Cosa può fare una persona che si trova in queste situazioni: per prima cosa è giusto capire che se la fobia inizia ad essere invalidante è il momento giusto per rivolgersi ad un professionista. Una volta individuato lo Psicologo si inizia un percorso che il paziente affronterà in maniera anche tortuosa ma la voglia di uscirne sarà alla base della risoluzione del problema.
Esiste un protocollo di azione ed intervento per la risoluzione delle fobie. Cosa importante e necessaria è l’alleanza terapeutica che si instaura tra paziente e psicologo che fa sì che il paziente stesso si fidi e si “affidi” a ciò che il suo terapeuta dirà e farà per lui.
4. Ricevere aiuto: risolvere il sintomo e poi andare alle cause
Nelle fasi iniziali della terapia ci si focalizza sul sintomo e sull’effetto che questo ha sulla vita quotidiana della persona per poi arrivare ad un vero e proprio piano d’intervento che porta al diradarsi del sintomo e al totale annullamento. Solo in seguito alla risoluzione della sintomatologia, cosa più importante ed urgente per la persona, si può arrivare alle cause scatenanti di tale fobia.
L’importante è accorgersi quando una fobia sta iniziando a diventare davvero un problema per la persona che ne soffre e chiedere immediatamente aiuto.