Articolo scritto dalla Dr.ssa Angela Virgallita
Nella routine quotidiana la coppia condivide abitudini ed interessi. L’incontro con l’altro avviene nell’espressione delle proprie esigenze e di quelle altrui, anche se spesso può essere faticoso e piuttosto che in un incontro ci si ritrova a sperimentare uno scontro dal quale a volte sembra impossibile uscirne.
1. Mondi diversi a confronto
Tra due persone che condividono un sentimento comune come l’amore ci possono essere tante similitudini e punti d’accordo, ma non saranno mai identiche. Continuamente si confrontano nell’espressione di bisogni differenti e nella proposta di ideali e modi di agire altrettanto diversi. Proprio per queste ragioni, nel quotidiano non mancano occasioni in cui le divergenze possano sfociare in conflitti.
Storie di vita ed esperienze differenti fanno si che in ogni persona si costituiscano nel tempo dei “pregiudizi”, idee che si strutturano condizionate dal sistema familiare e socioculturale da cui si proviene, che spesso trovano conferma nelle relazioni future e si rafforzano arrivando ad apparire ai nostri occhi come idee perfette, le più giuste e le uniche possibili.
2. Quando una discussione degenera in un litigio?
I litigi spesso sono caratterizzati da un’escalation che dalla differenza di posizione degenera in una disputa che appare senza fine. Questo spesso accade perché nell’esporre il proprio pensiero, vi è una rigidità tale che non ammette altre possibilità. Arroccarsi sulla propria posizione determinerà una consequenziale rigidità anche nell’altro, che per quanto tenti di esporre in modo cauto la propria opinione si troverà probabilmente incastrato in una dinamica simmetrica, una sorta di reazione a specchio dalla quale è molto difficile estraniarsi.
3. Ma qual è il motivo del disguido?
Quando ci confrontiamo con il nostro partner, le idee in cui crediamo spesso si impongono con prepotenza e la carica che le accompagna fa sì che in men che non si dica ci si ritrovi in un conflitto.
Poco importa da dove si è partiti, la maggior parte delle volte si è talmente sopraffatti dalla dinamica emotiva personale e relazionale che quasi ci si dimentica il motivo da cui è partito il disguido. La causa del litigio scaturisce soprattutto dalla falsa credenza che la propria idea sia la più giusta e di conseguenza l’unica opzione ammessa.
Un’idea che non rappresenta solo se stessi, ma anche vissuti e credenze che provengono dalla famiglia e dal contesto di appartenenza; idee per le quali quindi, vale la pena lottare fino in fondo. Si Instaura un meccanismo di difesa e un istinto di sopravvivenza che spesso degenerano in espressione di supremazia: “Ho ragione Io e spetta a me l’ultima parola!”
4. Quando primeggiare diventa causa e ragione ultima del conflitto
Nel momento in cui la discussione è degenerata ampiamente in un conflitto, le emozioni prendono il sopravvento. Si perde il controllo delle proprie reazioni e talvolta si esagera con le parole affermando cose che non si vorrebbero dire e non restando lucidi nell’espressione di ciò che si desidera realmente comunicare.
La dinamica di simmetria prende la scena sfociando in un’escalation che se non trova dall’una o l’altra parte un limite rischia di sfociare anche in una rimostranza fisica, un gesto violento, una spinta, uno schiaffo e così via.
Questo proprio perché in quel frangente diventa secondario trovare un punto d’incontro con l’altro quanto piuttosto vincere l’ormai inasprita battaglia.
5. Bisogna evitare il litigio?
A tutti coloro che credono che una coppia sana non litighi comunico che è una convinzione errata. Anzi, al di là di quello che si possa immaginare, litigare può essere un’occasione di crescita per chi sceglie di condividere gran parte del vissuto quotidiano con un’altra persona e che ha il progetto di continuare a farlo nel tempo.
Certo, chi sperimenta il conflitto, ne vive anche le emozioni negative che ne derivano, durante, e successivamente ad esso.
La distanza che si percepisce dal partner non è una sensazione piacevole e spesso comporta il ritiro e fenomeni di “ghosting” in cui le persone tendono a scappare dai problemi pur di evitare il conflitto e il costituirsi della falsa credenza secondo cui litigare sia sbagliato e potrebbe nuocere alla coppia.
6. Litigare in modo costruttivo
È importante essere consapevoli che oltre all’idea che vogliamo esprimere, spesso il modo che scegliamo per farlo non è il più efficace, potrebbe portare ad un fraintendimento del messaggio e magari urtare la sensibilità del prossimo.
È, quindi, fondamentale tener conto di questo aspetto e del rischio di non venir compresi quando siamo emotivamente molto coinvolti e disponiamo di una grezza capacità comunicativa.
7. Alcuni principi affinché una litigata diventi costruttiva:
1. Esporre la propria idea nel tentativo che l’altro possa interpretarla nel modo corretto.
Per riuscirci diventa indispensabile l’empatia: provare a mettersi nei panni dell’altro cercando di capire cosa potrebbe provare quest’ultimo.
2. Non credere che la propria idea sia una verità assoluta.
Questa credenza potrebbe solo limitarci nell’accogliere la posizione altrui come altrettanto plausibile.
3. Cercare di essere chiari nell’esposizione
Spesso ciò coincide nel non avere paura di essere “autentici” con chi si ha di fronte.
4. Tentare di non farsi travolgere dalle proprie emozioni.
Il coinvolgimento emotivo non va negato. Ciò non ci permetterebbe di essere noi stessi, ma evitare di esserne sopraffatti potrebbe rivelarsi utile a farci comprendere dall’altro senza il timore che questo possa attaccarci e che ci si debba a tutti i costi difendere.
5. Ascoltare l’altro nel rispetto del suo punto di vista.
Ciò permetterà, viceversa, di non far sentire il partner deriso, giudicato o attaccato e di far sì che si senta libero di essere se stesso.
Attraverso la lettura dell’articolo, il mio obiettivo è di fornirti qualche spunto e accorgimento che potranno porre le fondamenta per un confronto costruttivo aiutando entrambe le parti della coppia a uscire da un meccanismo di escalation, e ad abbandonare l’obiettivo di primeggiare sull’altro.
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