Articolo scritto dalla Dr.ssa Erika Trombotto
In psicologia, la motivazione è quanto concorre a determinare il comportamento di un individuo o anche di una collettività. Esistono:
- motivazioni primarie, tese al soddisfacimento di bisogni naturali e istintivi (come la fame, la sete il sonno etc..);
- motivazioni secondarie, che soddisfano bisogni di carattere sociale e culturale (come per esempio il bisogno di appartenenza, di fare amicizia, di autoaffermazione).
Giovanni Liotti, psichiatra e psicologo clinico, è considerato uno dei padri del cognitivismo evoluzionista, cercò di unificare diversi studi eseguiti in ambito evolutivo, delle neuroscienze e affettività ed il suo più grande contributo è stato lo sviluppo della teoria dei Sistemi Motivazionali Interpersonali.
1. Che cosa sono i Sistemi Motivazionali Interpersonali?
I Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI), sono un insieme di regole universali, biologicamente determinate e selezionate su base evolutiva, che guidano percezione e comportamento dell’individuo verso un fine predeterminato: la loro espressione nel comportamento presenta variabilità individuali. Essi regolano la condotta in funzione di particolari mete e sono strettamente connessi con le emozioni. Queste ultime rappresentano le modalità di funzionamento dei sistemi motivazionali interpersonali. In altre parole, noi individui ci muoviamo sulla base di una serie di regole comportamentali interpersonali che sono codificate geneticamente; quando due persone si relazionano, il loro scambio intersoggettivo è sempre regolato e motivato da questi sistemi che si attivano. Gli SMI sono quindi sistemi di regolazione fisiologici che, quando si attivano, organizzano il comportamento sociale, interpersonale, l’esperienza emotiva e la rappresentazione di sé con l’altro.
2. Quali e quanti sono gli SMI?
Gli SMI sono 5, da ognuno di loro originano emozioni diverse:
- Il sistema dell’Attaccamento
- Il sistema dell’Accudimento
- Il sistema Agonistico o di Rango
- Il sistema Sessuale e di Coppia
- Il sistema Cooperativo
Il sistema motivazionale dell’attaccamento: la sua funzione è quella di ottenere vicinanza protettiva e di aiuto da parte di un’altra persona individuata come idonea. E’ un sistema che si attiva molto precocemente nel bambino, sin dalla nascita. Il primo vagito per esempio del bambino è già la prima manifestazione del sistema di attaccamento. Il pianto ha la funzione di richiesta di cibo, cure, coccole da parte del caregiver. Il sistema dunque si attiva e assume il controllo di emozioni e comportamenti nelle situazioni di pericolo, di dolore, solitudine, percezione di vulnerabilità. Quando questo sistema è attivo regola una serie di emozioni che sono sequenziali: paura e collera da separazione, tristezza da perdita e distacco emotivo. Attiva anche gioia per ri-unione e sicurezza.
Il sistema motivazionale dell’accudimento: è il sistema reciproco dell’attaccamento. La sua funzione è quella di portare cura verso un appartenente alla stessa specie. Questo sistema viene attivato dai segnali di richiesta di protezione e sicurezza manifestati da un altro individuo (attraverso il sistema di attaccamento) o dal percepire una condizione di vulnerabilità e fragilità.
Questo sistema si attiva in automatico, per esempio quando il caregiver (madre), sente il pianto del suo bambino andando verso un’offerta di aiuto, cura e conforto. Al caregiver si attiva il sistema di accudimento che è reciproco a quello di attaccamento. Questo sistema si sviluppa nell’individuo un po’ più tardi rispetto a quello dell’attaccamento.
Le emozioni che ne derivano dall’attivazione di questo sistema sono tenerezza protettiva, sollecitudine, gioia, ma anche ansia e senso di colpa per il mancato accudimento. Quando vengono percepiti segnali di protezione, sicurezza da parte dell’altro, il sistema si disattiva.
Il sistema agonistico o di Rango: questo sistema ha una funzione molto importante cioè quella di definire il potere nella relazione, regolare la competizione, definire i ranghi di potere e di dominanza/sottomissione, le gerarchie all’interno dei gruppi, per regolare chi ha il diritto prioritario di accesso alle risorse. Dopo aver stabilito la gerarchia all’interno del gruppo, questa rimane presente ed attiva nel tempo. Questo sistema viene attivato dalla percezione per esempio che una risorsa è limitata, da segnali di sfida o segnali di rango come il giudizio, presa in giro, colpevolizzare etc…Si disattiva invece, quando viene percepito un segnale di resa che evidenzia la sottomissione rispetto all’altro individuo; questo sistema può anche essere disattivato dall’entrata in gioco di un altro sistema motivazionale che si attiva. Le emozioni corrispondenti al sistema sono quelle di collera da sfida, paura del giudizio, vergogna, ma anche orgoglio per la vittoria, tristezza da sconfitta, invidia.
Il sistema sessuale di coppia: la sua funzione è quella di formare e mantenere la coppia sessuale. È un sistema che si sviluppa e si attiva nell’età prepuberale e si muove dal corteggiamento alla formazione della coppia sessuale. Si attiva da segnali fisiologici interni all’organismo e da segnali comportamentali di corteggiamento. Le emozioni corrispondenti al sistema sono il desiderio, il piacere erotico ma anche la gelosia, la paura del rifiuto il senso di pudore. Il sistema viene disattivato dall’orgasmo o da altri sistemi che si attivano.
Il sistema cooperativo: la sua funzione è quella di perseguire un obiettivo condiviso e comune attraverso un’azione congiunta. Questo sistema si attiva ogni volta che due membri dello stesso gruppo sociale percepiscono un obiettivo che è vantaggioso o possibile conseguire attraverso l’unione delle forze. Il sistema può essere disattivato dal raggiungimento dell’obiettivo o quando invece viene a mancare da una delle due parti la lealtà cooperativa o dall’attivazione di altri sistemi motivazionali non compatibili.
Le emozioni corrispondenti a questo sistema sono gioia da condivisione, lealtà, amicizia, fiducia, ma anche odio per il tradimento, senso di colpa.
3. Il ruolo delle emozioni nei sistemi motivazionali interpersonali
Gli SMI si declinano nella nostra vita, sempre, nelle relazioni, in certi momenti specifici della nostra vita e, come abbiamo visto, ogni sistema motivazionale interpersonale ha un suo bagaglio di emozioni corrispondenti. Le emozioni dunque giocano un ruolo importante tra la percezione della situazione, che attiva un determinato tipo di sistema motivazionale ed il comportamento messo in atto che persegue la meta del sistema; queste ultime infatti sono sentite dall’individuo a differenza delle operazioni di regolazione della condotta degli SMI che sono invece inconsce. Ascoltiamo allora le nostre emozioni!
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