Articolo scritto da Dr.ssa Anna Maria Cutrupi
C’è una storia che parla di come due persone possono essere legate da un filo, nonostante le intemperie che dovranno affrontare.
1. Trama del film
Il filo invisibile è un film autobiografico trasmesso da Netflix che racconta l’amore di due genitori: un uomo e un uomo che lottano per avere e crescere un figlio. È la storia di Paolo e Simone, che si impegnano duramente per far rispettare i propri diritti, soprattutto dopo la nascita del piccolo Leo, il figlio avuto tramite la pratica dell’ovulo assistito. I due rappresentano tutti quelli che, come loro, vogliono e desiderano avere una famiglia, lasciando lontano il pregiudizio che purtroppo li circonda. Nel 2022 si ascoltano storie difficili, all’interno del quale, vi è sempre una coppia che deve rinunciare all’essere genitore perché stabilito dalle Legge, due uomini o due donne non possono crescere anzi non possono saper crescere un figlio.
2. L’amore contro il pregiudizio
A voi che leggete, quante volte è capitato di essere giudicati, per come svolgete il vostro ruolo di genitore anche se siete una coppia “normale”, a quanti di voi è capitato di sentirsi un genitore meno rispettabile, meno esperto perché magari crescendo, il proprio figlio prende strade diverse.
Secondo voi, perché dare ad una serie Netflix, il nome “il filo invisibile”? Perché tutti siamo legati da un filo che ci permette di instaurare i rapporti senza infrangerli mai, rispettando ognuno i sentimenti dell’altro a prescindere dall’orientamento sessuale. Ed è questo che Leo, il protagonista principale della serie, vuole spiegare a noi spettatori, attraverso un progetto che deve consegnare per la scuola, la storia dei suoi due papà: Simone e Paolo.
C’è una scena che particolarmente mi ha lasciato senza fiato, è quella del matrimonio tra i due protagonisti e la felicità di Leo, che li guarda come se fossero l’unica cosa bella mai esistita. Un’unione civile che rappresenta un filo conduttore che li porta entrambi alla stessa persona: Leo. Anche se i due prenderanno binari diversi, ritorneranno al loro filo “rosso”, che li legherà per la vita. Un figlio, se amato, rispettato ma soprattutto educato alla vita, sarà comunque un figlio capace di prendere decisioni autonome e vivere serenamente la propria vita, allontanandosi dal pregiudizio che avere due papà o due mamme, possa incidere sulla sua formazione. Anche Leo dovrà combattere contro gli stereotipi della società, tutti i suoi compagni infatti credono sia omosessuale perché cresciuto da due papà, ma in realtà Leo è innamorato di una ragazza, alla quale si legherà e si sentirà libero di parlare della propria famiglia senza pregiudizi. È una storia avvincente, fresca e genuina, che racconta il vero amore, quello che un genitore prova per il proprio figlio, un amore puro, sincero al di là dell’orientamento sessuale. Paolo e Simone sono una coppia, molto legata che dovrà affrontare un particolare momento di rottura, sia come coppia che come genitori. Scoprono infatti di non essere nessuno dei due padri biologici di Leo, nonostante ciò, il loro legame è rimasto tale e quale, perché di fronte ad un incidente che Leo ha avuto, i due protagonisti si sentono nuovamente genitori del figlio e insieme decidono di raccontare la verità circa la vera identità del padre.
3. L’amore che aiuta
Cosa ci insegna questa storia? L’amore in tutte le sue sfumature, che ci aiuta ad affrontare qualsiasi difficoltà che la vita ci riserva, che il giudizio che ci portiamo dietro è solo una rottura momentanea di piccoli momenti di vita che poi ci lasciano per sempre. Il regista ha voluto raccontare questa storia per lasciarci un messaggio, quello di vivere senza pregiudizio la “nostra” storia di vita. Solo così potremmo essere originali nel nostro essere, lasciando cadere ogni barriera che ci porta ad essere unici.
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