Articolo scritto dalla Dr.ssa Valentina Vannetti
1. Il respiro è vita
Fin dal primo nostro attimo di vita respiriamo, e così accade fino all’ultimo istante. Il respiro è vita, il suo ritmo e variazione hanno effetti non solo sul corpo, ma anche sulla mente e sulle emozioni.
Pensiamo solo a come il respiro si modifica a seconda degli stati d’animo che stiamo attraversando:
- nei momenti di dolore, sentendoci quasi di apnea,
- nei momenti di pace e di rilassamento, quando si fanno respiri lunghi,
- nei momenti di ansia, respirando affannosamente
Tecniche che riguardano la consapevolezza del respiro sono alla base anche di varie pratiche e conoscenze religiose, pensiamo allo Yoga, alle tecniche di meditazione che affondano le radici nella sapienza e religiosità orientale e che vengono declinate in occidente per percorsi di benessere e terapeutici.
2. Il respiro e le emozioni
Vi è stretta connessione, quindi, tra le emozioni che proviamo e la modifica della respirazione.
Dal punto di vista dei circuiti neuronali, quindi vi è uno stimolo e l’amigdala ordina una reazione dal punto di vista corporeo, che può interessare quindi la modifica della respirazione, del ritmo cardiaco, e quindi provocare poi varie reazioni.
Quindi un’attivazione emotiva crea una risposta corporea che interessa il nostro corpo e la nostra mente. Concentriamoci sul respiro:
- con la rabbia, il respiro, spesso, si fa veloce;
- nella paura diventa superficiale o si blocca;
- con la gioia diviene lento e profondo;
- con la tristezza corto, come un sospiro;
- nel panico si va iperventilazione;
- l’angoscia porta spesso un senso di soffocamento.
Il respiro, quindi, agisce sulla vita mentale e la regola, armonizzando corpo e mente. La respirazione è involontaria, ma può anche essere volontaria.
Il centro respiratorio automatico è situato nel tronco cerebrale, il controllo volontario parte dalla corteccia cerebrale.
3. Conoscere il diaframma
Se prevale l’azione del diaframma la respirazione è addominale (o diaframmatica). Se, invece, è preponderante il movimento dei muscoli che espandono il torace (intercostali esterni) la respirazione è toracica.
Il diaframma è il principale muscolo respiratorio e, nell’inspirazione, si contrae e si abbassa permettendo all’aria di entrare, mentre nell’espirazione si solleva e facilita l’uscita dell’aria.
Normalmente la respirazione combina una modalità toracica a una diaframmatica.
Il diaframma, facendo una breve sintesi, è collegato con il cuore, il fegato, il peritoneo, con stomaco, duodeno, milza, colon, ghiandole surrenali, parzialmente reni e pancreas.
Si inserisce, inoltre, direttamente sulle vertebre lombari ed è collegato alle vertebre cervicali. Questo, per far comprendere come esso sia connesso ai nostri organi e come, quindi, una buona respirazione diaframmatica abbia effetti molto profondi a livello fisico e quindi psichico.
Inoltre, la respirazione diaframmatica, contribuisce al rilascio di endorfine che, notoriamente producono benessere. Gli effetti della respirazione diaframmatica sono, quindi, innumerevoli, pertanto la sua applicazione in chiave terapeutica è sempre più conosciuta e apprezzata.