Articolo scritto dalla Dr. ssa Chiara Carangelo
Parlare oggi di lentezza significa considerare il tempo in una dimensione che si avvicina ai ritmi della natura ed in particolare, a quelli delle piante e delle stagioni. Oggi l’uomo tende a condurre vite molto veloci e talora frenetiche; siamo sempre di corsa, alle prese con mille impegni e attività da inserire nelle nostre giornate. Lo stesso utilizzo della tecnologia, ci mostra come attraverso la velocità sia possibile ottimizzare e raggiungere risultati in tempi rapidi, con la convinzione di poter fare più cose nello stesso momento. Talvolta, tuttavia, vivere una vita all’insegna della velocità, ci fa dimenticare come avere uno stile di vita più lento e rallentare, possano essere condizioni utili e preziose per vivere appieno in una dimensione di armonia ed equilibrio che ricordano quelle della vita della natura; la ciclicità delle stagioni con la sua lenta e continua trasformazione, ci ricorda l’importanza e il valore del tempo più lento per affrontare la vita e i cambiamenti che essa ci presenta.
1. Lentezza e neuroscienze
Se consideriamo il tema del tempo e della velocità dal punto di vista delle neuroscienze, riprendendo gli studi del prof. Lamberto Maffei, si può considerare come il cervello sia una macchina molto lenta se paragonata alla velocità di un computer o di uno smartphone e come la sua costruzione sia il prodotto di un continuo e lento colloquio tra i geni e l’ambiente. Il nostro cervello, in altre parole, non sarebbe stato pensato per la velocità, poiché ha bisogno di tempo per ricordare, pensare e ragionare; le acquisizioni recenti delle neuroscienze contribuiscono a spiegare l’importanza del tempo nei processi neurali. In tal senso, si può sostenere come la velocità non sia in armonia con il funzionamento del cervello a che essa può talora diventare una fonte di stress e di malessere.
2. Essere “Slow”
Pensare alla velocità e alla lentezza nella nostra esistenza, rimanda non soltanto a ritmi differenti del tempo, ma può anche riferirsi a due modi d’essere distinti; andando oltre la semplice traduzione, “Fast” può significare attivo, indaffarato, autoritario, aggressivo, superficiale, impaziente, “Slow” invece, può essere il suo contrario, ossia calmo, ricettivo, intuitivo, paziente, riflessivo. Tale termine rimanda inoltre, alla creazione di legami solidi e reali con le persone, la cultura, il lavoro, il cibo, ogni cosa. Essere “Slow” non significa solo essere più lento e rallentare il ritmo frenetico, ma riuscire a trovare l’equilibrio per vivere al meglio ogni cosa (Honorè C. , 2004). Si potrebbe sostenere altresì, che essere “Slow” riguarda un modo peculiare di relazionarsi con le cose e con le persone; tale modalità si ritrova in alcune dimensioni quali quelle dell’ascolto, della riflessione, della meditazione. In tal senso, essa riguarda anche la modalità di relazione che abbiamo con noi stessi e la nostra soggettività. Rallentare significa quindi, poter lasciare maggior spazio ai pensieri, alle immagini e alla mente, al fine di ritrovare nuove domande e significati e assaporare appieno la nostra esistenza. A volte, tuttavia, può capitare che sembri troppo difficile ritrovare quella lentezza utile e benefica, perché gli eventi della vita sono accaduti troppo rapidamente o perché i ritmi quotidiani hanno reso la vita stressante.
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