L’Altra Grace: Trauma e Rimozione. Dimenticare per Difendersi

L’altra Grace_ trauma e rimozione. Dimenticare per difendersi

Articolo scritto dal Dr. Andrès Rivera Garcia

Questa mini serie composta di soli sei episodi è basata sul celebre ed omonimo romanzo di Margaret Atwood che, a sua volta, si ispira ad una storia vera. La trama racconta le vicende di Grace Marks, una ragazza molto giovane nata in una famiglia che nella prima metà dell’800 decide di emigrare dall’Irlanda al Canada. Qui viene mandata a lavorare come domestica presso le famiglie benestanti della zona fino a quando nel 1843 non viene arrestata per l’omicidio del suo datore di lavoro e della sua amante, un’altra domestica tra l’altro incinta dello stesso. Sebbene Grance fosse stata condannata in un primo momento a morte, successivamente la pena venne commutata nel carcere a vita. Lo stalliere, esecutore materiale del delitto, viene impiccato.

Grace per tutto il tempo ha sostenuto di non aver commesso il delitto sebbene le prove fossero inconfutabili e, durante la visione degli episodi, si percepisce molto bene come ci siano dei buchi di memoria nei discorsi della giovane, fino a vere e proprie micro amnesie dei fatti che la riguardano. 

Sarà aiutata da un dottore, con quelli che potremmo definire dei primi prototipici colloqui psicologici, a ricostruire a ritroso, pezzo dopo pezzo, questa parte rimossa della sua vita.

1. Rimuovere per “sopravvivere”

Ho usato un termine ben preciso: rimossa che ovviamente proviene da rimozione un termine molto spesso usato in psicoanalisi ed introdotto da Sigmund Freud per denominare quel meccanismo di difesa (che tutti noi possediamo) volto ad allontanare dalla sfera della coscienza tutte quelle rappresentazioni, affetti, ricordi che sono intollerabili.

Nel caso di Grace c’è una rimozione estremamente forte che deriva da un trauma: il trauma della morte, dell’omicidio. Non sapremo mai se essa sia realmente innocente o colpevole e questo poco importa. Ciò che importa ai fini del cuore di questo discorso è che Grace, ad un certo punto, abbia rimosso. 

Molto spesso questi traumi sono accompagnati anche da perdita di conoscenza e nel caso di Grace questo avviene più di una volta: il suo corpo si abbandona al suolo, l’attività cosciente si azzera e la rimozione inizia a compiere il suo lavoro per preservare il soggetto dal fare i conti con la cruda realtà. 

2. PTSD e amnesia post-traumatica

Si potrebbe in effetti parlare, nel caso di Grace di un vero e proprio PTSD (disturbo da stress post-traumatico). Tra i sintomi riconosciuti nel PTSD (criterio D, sintomi di alterazione negativa dei pensieri e delle emozioni) c’è per l’appunto un fenomeno conosciuto come amnesia post-traumatica, ossia quel disturbo che altera significativamente la memoria.

Quello che è accaduto a Grace accade comunemente ad ognuno di noi: rimuovere. Si può rimuovere una violenza subita, un abuso o più in generale quegli eventi con impatti emotivi troppo forti per l’elaborazione conscia. Non è parimenti raro che a seguito di tali operazioni difensive si tenda a sovrascrivere con un falso ricordo quello rimosso per tentare di giustificare la coerenza della nostra realtà.

Conclusione

È importante tenere bene a mente che, nonostante si possano mettere in atto questo tipo di difese che ci proteggono, i ricordi rimossi non spariscono ma continuano ad operare inconsciamente, senza il nostro controllo. Per questo la psicoterapia è fondamentale: così come con Grace riesce a fornire gli strumenti e l’aiuto necessari a ricostruire la nostra realtà e a maneggiarla con strumenti sempre più efficaci.

E tu? Hai mai avuto un’esperienza simile? Ti è mai balenata l’idea che un ricordo non sia propriamente vero? Oppure ci sono veri e propri buchi di memoria nella tua vita come in quella di Grace? 

Se pensi o “sospetti” di avere vissuto un’esperienza che ha lasciato un segno dentro di te è utile cercare aiuto per permetterti di iniziarne una elaborazione.

Stai attraversando un momento difficile? Prenota una sessione e inizia ora a risolvere i tuoi problemi, attraverso l’aiuto del Dr. Andrès Rivera Garcia.

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