Articolo scritto dalla Dr.ssa Alessandra Di Toro
La parola orgasmo deriva dal greco orgasmòs, e significa: “essere in preda al desiderio”, può essere chiamato anche acme o climax, ed è un insieme di reazioni involontarie e di breve durata di natura neuro-muscolare, che avvengono nel momento di massima eccitazione sessuale. Nell’uomo, l’orgasmo si accompagna all’ eiaculazione, mentre nella donna si riscontrano contrazioni perivaginali. Le fasi della risposta sessuale sono: desiderio, eccitazione, plateau, orgasmo, risoluzione. L’orgasmo è influenzato da tutte le fasi precedenti, e questo significa che per raggiungerlo sono fondamentali il desiderio e l’eccitazione. Vediamo le differenze tra l’orgasmo femminile e quello maschile.
1. L’orgasmo femminile
L’orgasmo femminile è un insieme di esperienze soggettive e modificazioni fisiologiche nella vagina e nella zona pelvica.
La fisiologia della sessualità femminile è stata studiata meno rispetto a quella maschile, per il fatto che l’apparato genitale femminile non impedisce quasi mai il rapporto sessuale anche in caso di problematiche.
L’esperienza soggettiva dell’orgasmo, è descritta come uno spasmo dei muscoli che circondano il terzo esterno della vagina. Queste contrazioni, sono di solito da 5 a 8, al ritmo di una ogni secondo. Il muscolo che consente queste contrazioni è il pubococcigeo, ben innervato dalle terminazioni nervose propriocettive, e per questo è stato ipotizzato che la sua tonicità sia direttamente correlata alla capacità orgasmica.
Poco prima dell’orgasmo il ritmo cardiaco aumenta, e la respirazione cambia, alcune donne respirano più velocemente, altre possono andare in apnea, anche l’emozione provata è soggettiva, alcune donne piangono, altre ridono, altre nulla. Possono presentarsi anche contrazioni dei muscoli dello sfintere anale, e contrazioni uterine.
La durata media di un orgasmo femminile è di 20 secondi, e si manifesta con la contrazione muscolare che coinvolge sia alcuni muscoli scheletrici sia la muscolatura degli organi pelvici. Il battito cardiaco arriva fino a 180 pulsazioni al minuto. La pressione arteriosa aumenta da +30 a +80 mmHg e la tachipnea fino a 40 respiri al minuto.
Durante la fase dell’eccitazione e dell’orgasmo, vengono prodotti gli ormoni ossitocina e DHEA, che hanno un effetto protettivo contro l’endometriosi, i dolori mestruali e lo stress. Durante l’orgasmo vengono liberate le endorfine, che favoriscono la produzione di immunoglobulina A, un tipo di anticorpo che attiva il sistema immunitario. L’orgasmo ha un effetto benefico anche nel mantenimento dell’equilibrio ormonale, agendo sull’ipotalamo che regola il rilascio e la circolazione degli ormoni. Le contrazioni orgasmiche rinforzano anche il pavimento pelvico, proteggendo la donna dall’ incontinenza e dal prolasso. Mentre l’aumento del ritmo respiratorio e il battito cardiaco più veloce favoriscono l’ossigenazione del cervello.
Le donne sono in grado di provare più orgasmi durante un rapporto sessuale, anche se alcune hanno bisogno di una pausa prima di riprendere il rapporto dopo un orgasmo. Si sente spesso dire che la donna può avere due tipi di orgasmo: la risposta fisiologica dell’orgasmo è una sola, ma con molte sfumature del piacere durante la stimolazione diretta e indiretta del clitoride e/o l’attività sessuale di tipo coitale.
Un’altra tematica sulla quale si discute molto, è quella dell’esistenza del punto G, così chiamato dal cognome del suo scopritore Grafenberg nel 1950. In quegli anni, si pensava che si trovasse a circa 5 centimetri dall’orifizio vaginale, poco prima della metà del canale vaginale. Nel 2008 E. Jannini ritenne che avesse le dimensioni di una moneta da un euro. Per trovarlo bisognava immaginare di avere un orologio all’interno della vagina che segna le ore 12 in direzione dell’ombelico e cercarlo tra le 11 e le 13. È importante, per individuarlo, che la donna sia già eccitata. La sua stimolazione, provocata da un dito, un pene o un vibratore, genererebbe un orgasmo più intenso. Sempre E. Jannini nel 2014, a seguito di ricerche che hanno utilizzato ecografie su donne durante l’autostimolazione e il coito, ha affermato l’esistenza di una zona più ampia che comprende il clitoride, l’uretra e la parete anteriore della vagina, il complesso CUV (complesso Clitoro-UretroVaginale). Ulteriore argomento di forte interesse inerente l’orgasmo femminile è quello dello squirting (termine inglese che significa fontana). Diverse culture del mondo e del passato hanno considerato l’emissione del fluido femminile addirittura sacro e curativo. Molti autori definiscono lo squirting come un’eiaculazione femminile ma la ricerca è ancora in corso e non c’è un parere unanime nella comunità medica e scientifica. Durante l’attività sessuale femminile vengono prodotti diversi liquidi: il trasudato vaginale, lo squirting, cioè l’espulsione durante l’orgasmo di urine diluite, e l’eiaculato femminile, il fluido biancastro prodotto dalla “prostata femminile”. Secondo le ricerche attuali sappiamo che il liquido dello squirting è inodore ed incolore, ed è una forma molto diluita di urina. Tutte le donne hanno la capacità di poter squirtare.
In passato, si ipotizzava che l’orgasmo femminile, con le contrazioni uterine, contribuisse ad aspirare nella cavità uterina il liquido seminale, ma più recentemente Masters e Johnson hanno evidenziato come le contrazioni uterine della fase orgasmica siano di tipo espulsivo e non favoriscono, quindi, la risalita degli spermatozoi. È, quindi, probabile che rappresenti un’esperienza vissuta come piacere emozionale, affettivo e fisico, che invoglia le donne ad avere rapporti sessuali quindi contribuisce al proseguimento della specie.
2. L’orgasmo maschile
L’orgasmo nell’uomo, così come nelle donne, è una vera e propria esplosione di piacere, uno sconvolgimento fisiologico, che coinvolgerebbe addirittura trenta aree diverse del cervello. Avere un orgasmo fa benissimo al corpo, migliora la circolazione, il funzionamento cardiaco, l’attività muscolare, e abbassa il livello di stress.
Anche per l’uomo la quantità di stimoli necessari per arrivare all’orgasmo è variabile da uomo a uomo. Per alcuni sono sufficienti pochi minuti, per altri molti di più. Ma, per arrivare all’orgasmo sono quasi sempre necessarie tutte le fasi: eccitamento, plateau, orgasmo e periodo refrattario.
L’eccitamento, è caratterizzato dall’erezione, in seguito a uno stimolo sessuale di tipo fisico, psicologico (fantasie o pensieri), o dato dalla vista della persona per cui si prova una forte attrazione. L’erezione è determinata da un rapido afflusso di sangue nel pene, un evento determinato da fattori psicologici e ormonali, che richiede complesse interazioni tra sistema nervoso centrale ed elementi locali. Il cervello invia un segnale ai genitali, che mettono in moto meccanismi per l’indurimento del pene: la pressione aumenta, le arterie si dilatano per lasciar scorrere più velocemente il sangue e irrorare i tessuti spugnosi.
La fase di plateau corrisponde al momento di massima eccitazione, la sua durata è variabile, e il glande aumenta leggermente di volume, assumendo un colore più acceso, per il grande afflusso sanguigno. In questa fase aumenta la frequenza cardiaca, e la tensione dei muscoli, che si contraggono, preparando il corpo al culmine del piacere.
Attraverso l’uretra, defluisce il cosiddetto liquido pre-eiaculatorio, un fluido prodotto dagli organi genitali maschili allo scopo di facilitare l’eiaculazione e proteggere gli spermatozoi.
Il liquido pre-eiaculatorio non è vero e proprio sperma ma, può contenere spermatozoi.
L’orgasmo viene raggiunto dall’uomo se la stimolazione continua durante tutta la fase di plateau. L’orgasmo maschile è il momento di massimo piacere, coincide con l’eiaculazione, momento in cui viene espulso il liquido seminale, ma si tratta di due processi fisiologici a sé, e talvolta difficili da distinguere. L’eiaculazione regolare detta anterograda, avviene in due fasi: emissione ed espulsione. La prima si verifica quando il seme raggiunge l’uretra, e si deposita in attesa di essere espulso. Subito dopo avviene l’eiaculazione vera e propria, quando lo sperma fuoriesce.
Ma non sempre l’orgasmo è accompagnato da un’eiaculazione. C’è il cosiddetto orgasmo secco, un fenomeno che può presentarsi occasionalmente in qualunque uomo senza particolari preoccupazioni.
Può succedere ad esempio, quando si sono verificate molte eiaculazioni in un breve tempo.
Dopo l’orgasmo, c’è il periodo refrattario in cui la maggior parte degli uomini non reagisce a nuove stimolazioni, e prova anche un senso di fastidio alla stimolazione. Fattori fisici, genetici e legati all’età, possono allungare o accorciare di molto la durata del periodo refrattario. I muscoli del corpo si distendono, generando un’intensa sensazione di rilassamento, e spesso gli uomini, proprio in questa fase, si addormentano con molta facilità.
L’uomo è in grado di provare anche un tipo di orgasmo chiamato prostatico. Si raggiunge per via anale, con la stimolazione della ghiandola prostatica, con il partner tramite penetrazione, con la masturbazione o con l’aiuto di appositi vibratori.
Questo tipo di orgasmo sarebbe più duraturo e piacevole di quello tradizionale.
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