La Rete: Rischi ed Opportunità Nell’Uso di Internet

Internet

Articolo scritto dalla Dott.ssa Chiara Bergese

Introduzione

Viviamo nell’era digitale, passiamo gran parte del nostro tempo davanti ad uno schermo, eppure siamo davvero consapevoli delle minacce che l’affascinante mondo del Web nasconde al suo interno o rischiamo di rimanerne intrappolati? O, al contrario, siamo sicuri di utilizzare al meglio le risorse digitali che ci vengono messe a disposizione? 

Il Web è un luogo pericoloso o un ambiente dove poter realizzare una rivoluzione tecnologica? 

Possiamo partire dicendo che valgono entrambe le cose: infatti, da una parte la Rete è il motore di grandi cambiamenti ma, dall’altra, ci espone a diversi pericoli a cui bisogna fare attenzione.

1. I vantaggi della Rete 

L’utilizzo consapevole ed equilibrato della Rete e delle applicazioni consente la semplificazione di tutta una serie di operazioni (per es. la ricerca di informazioni e risposte rapide a dubbi concreti, l’uso dei pagamenti online, etc.), oltre allo sviluppo di una serie di competenze spendibili anche nella vita.

I social network, le chat e i gruppi online hanno molti aspetti positivi:

  • fanno sentire parte di un gruppo; 
  • permettono la condivisione della quotidianità; 
  • aiutano a sentirsi meno soli, a rimanere in contatto e a mantenere la vicinanza con amici e familiari;
  • consentono di conoscere persone nuove che condividono idee e interessi, difficoltà o limiti affini;
  • favoriscono l’apprendimento e la condivisione di passioni specifiche e meno comuni; 
  • agevolano l’espressione di se stessi attraverso la pubblicazione di foto, video, pensieri, commenti, stati d’animo e storie;
  • possono sviluppare capacità comunicative e tecniche utili ai fini professionali, per cogliere e sfruttare opportunità di lavoro: infatti, le persone possono anche utilizzare i loro account come curriculum vitae su misura per condividere i loro risultati, mostrare i loro talenti e costruire un portfolio online positivo e vantaggioso per la loro vita professionale futura.

In definitiva, i social media possono aiutare ad appassionarsi a temi che in qualche modo catturano l’attenzione o l’interesse, portando le persone ad assumere comportamenti che hanno ripercussioni anche nel mondo reale, perché vogliono sperimentare nel concreto il cambiamento che sentono e in cui credono.

Da ciò si evince che vi è tanta ricchezza, oltre a molte possibilità di scelta; pertanto, diventa necessario monitorare le proprie preferenze e scegliere di seguire soltanto ciò che procura benessere.

Inoltre, attraverso la navigazione online, gli individui possono ampliare le proprie connessioni e la comprensione della realtà, apprezzare diverse prospettive e nuove visioni del mondo per comprendere ciò che li circonda, oltre a sviluppare le proprie conoscenze su una vasta gamma di tematiche.

La creazione di contenuti online stimola l’utilizzo di tecniche digitali e l’approfondimento di argomenti di interesse che rimangono come competenze acquisite da sfruttare poi in futuro.

Infine, la gestione delle app, dei social, dei giochi online e dell’intera interfaccia virtuale può divenire apprendimento a sostegno di alcune capacità cognitive, tra cui l’orientamento spaziale, il ragionamento, la percezione, l’applicazione di strategie, il problem solving e la creatività.

2. Gli effetti collaterali della tecnologia

Tuttavia, se da un lato sono noti ormai da tempo i benefici apportati da un uso consono dei dispositivi digitali, dall’altro gli specialisti in ambito informatico hanno individuato una serie di problematiche fisiche a esso associate:

  • La sindrome del text neck: la colonna vertebrale alla base della nuca viene sottoposta a un sovraccarico eccessivo e ad uno stress ripetuto, in quanto la testa viene tenuta molto tempo chinata in avanti e verso il basso in direzione dello smartphone. Ciò può provocare alcune conseguenze quali mal di testa, dolore cervicale, rigidità, formicolio e intorpidimento degli arti superiori.
  • La sedentarietà, collegata a problematiche più gravi come l’obesità.
  • La diminuzione dell’attenzione, con difficoltà nell’approfondire gli stimoli provenienti dallo schermo, una minore concentrazione e una maggiore tendenza alla distrazione, collegati spesso anche a scarsi risultati scolastici. 
  • Problemi alla vista: l’uso continuo dei dispositivi digitali può causare il disturbo di secchezza oculare, che provoca una sensazione di corpo estraneo nell’occhio e/o bruciori. Infatti, se utilizzati frequentemente ad una distanza ravvicinata a causa del loro piccolo schermo, gli smartphone producono affaticamento degli occhi, abbagliamento e irritazione.
  • Dolori muscolari: l’utilizzo eccessivo della tecnologia digitale può procurare dolori articolari e muscolari, in particolare al collo, alle spalle, ai polsi e alle dita.
  • Problemi di sonno e di addormentamento: usufruire degli schermi prima di dormire produce un impatto negativo sul ritmo del sonno, perché causa eccitazione e difficoltà ad addormentarsi. La luce rappresenta uno stimolo a rimanere svegli, anche se si tratta di illuminazione artificiale e rimanere esposti a essa troppo a lungo nelle ore notturne causa potenziali problemi di insonnia.

2.1. La sindrome multidimensionale

La sindrome multidimensionale consiste in una modalità di approccio alla tecnologia che ci fa essere iperconnessi, poiché nella connessione stessa viviamo e riconosciamo la nostra identità. 

Possiamo definire l’iperconnessione come il bisogno di rimanere costantemente connessi a Internet e come la tendenza a vivere con fatica e fastidio qualsiasi richiesta di distacco dagli strumenti tecnologici. 

Ognuno di noi riceve dai propri dispositivi molteplici notifiche che mantengono attiva la connessione continua al digitale e al mondo: sovente esse costituiscono distrazioni che ci allontanano dall’essere presenti nel qui e ora, sono una fuga da situazioni relazionali o da disagi interiori che stiamo vivendo ma che non vogliamo o non riusciamo ad affrontare. 

I segnali che arrivano nei nostri dispositivi richiamano l’attenzione alla rete e spesso è difficile riuscire a rimandare. 

Il rischio è quello di rimanere così profondamente coinvolti nella vita virtuale da rinunciare totalmente a tutto il resto, perdendo la capacità di integrazione tra vita concreta e vita online, in quella che chiamiamo onlife

Infatti, è possibile che non riusciamo a spegnere il telefono in momenti importanti, ad es. in vacanza, durante la notte, e fatichiamo a goderci i momenti di relax senza smartphone, con pesanti ripercussioni sulla vita privata e sul benessere personale e familiare.

Conclusioni

Come approcciarsi quindi a Internet, ai social network e a qualunque altra piattaforma di condivisione? Semplicemente mantenendo comportamenti similari a quelli che useremmo nella realtà perché simili sono le regole ed i diritti applicabili.

Alla base di quanto esposto finora, risulta dunque importante comprendere come esista un parallelismo tra le due sfere, offline e online: come adottiamo tutele ed accorgimenti per proteggere il nostro mondo reale, allo stesso modo dobbiamo adoperarci per proteggere la realtà virtuale.

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