Articolo scritto dalla Dr.ssa Chiara Crespi
Essere bambini adeguati alle richieste dei genitori è un sintomo di grande intelligenza ma, nonostante la pressione sociale a comportarsi nel modo corretto, non sempre questo è un indice di benessere psicologico, in particolare per quanto riguarda i figli.
E tu, che tipo di bambino sei stato per i tuoi genitori?
Forse sei stato anche tu un bambino “super dotato”, come direbbe Alice Miller.
Se stai cercando un libro per guardarti dentro e trovare un modo per sentirti più autentico e connesso con te stesso, questo è il libro che fa per te.
1. Di cosa parla il libro
Un libro che esplora la relazione tra genitori e figli, partendo dal malessere che si prova da adulti.
Secondo l’autrice molte delle sintomatologie psicologiche adulte sono riconducibili ad una relazione con i genitori in cui i bisogni del bambino non potevano essere soddisfatti a pieno, anche se l’adulto di oggi se ne è dimenticato.
Hai mai avuto la sensazione che essere figli “modello” non sempre si sposi con l’essere in sintonia con se stessi?
Oppure pensi che sia più importante comportarsi in un certo modo?
La famosa psicoterapeuta Alice Miller pensa che il “bravo bambino” paghi un prezzo psicologico per essere tale e in questo libro, dal taglio psicologico ma aperto a tutti, ci spiega perchè.
“Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé” è un libro capace di trasmettere in modo semplice e immediato i concetti di cui parla e allo stesso tempo capace di toccare l’emotività del lettore, al fine di stimolare un processo di riconnessione con il proprio vero sè.
Già il titolo invita il lettore a mettere in discussione l’idea che essere bambini dotati sia del tutto positivo: questo infatti viene definito un dramma.
2. Bambini alle prese con la soddisfazione dei bisogni altrui
Per bambini dotati ci si riferisce a quei bambini che “sono l’orgoglio dei propri genitori”. Questo, secondo l’autrice, avviene perchè sviluppano una sensibilità particolare per i segnali inconsci dei bisogni altrui, con il rischio di sviluppare una personalità totalmente rivolta ai bisogni altrui ma poco in contatto con la propria autenticità.
Per spiegare ciò che avviene dentro il bambino, Miller utilizza la metafora del “cervello d’oro”, ispirandosi al racconto di A. Daudet.
Attraverso questa metafora spiega come il rischio, da adulti, sia quello di essere scollegati dal proprio sé autentico, dall’autentica espressione di sè, proprio perchè da piccoli questa parte è stata sacrificata per i bisogni altrui, al fine di assicurarsi le cure di cui si aveva bisogno.
Conclusione
Il merito di questo libro, a mio avviso, sta nell’aprire una strada nella mente del lettore per esplorare la propria interiorità, allargando il campo alle relazioni significative con i propri genitori e focalizzandosi su cosa non ha funzionato. Tutto questo senza voler trovare un colpevole, ma al fine di permettere che la persona possa liberarsi della propria sofferenza. Un autentico assaggio di quello che può voler dire intraprendere un percorso di psicoterapia per prendersi cura di sè e delle proprie ferite.
E tu ritieni di essere “prigioniero” delle aspettative altrui? Hai fatto delle scelte per paura di deludere gli altri? Senti di sacrificare te stesso? Ebbene, quel “bambino dotato interiore” che è ancora dentro di te, merita di tornare a giocare libero e può farlo attraverso l’aiuto di un supporto professionale.