Articolo scritto dalla Dr.ssa Alice Fuser
Sempre più sovente, mi capita di dover accogliere richieste di aiuto da parte di genitori con figli adolescenti: in tali richieste emergono di sentimenti di paura e di smarrimento rispetto alla gestione di figli che, ad un tratto, a detta dei genitori stessi, diventano “perfetti sconosciuti”. Cari genitori avete tutte le ragioni di essere preoccupati e spaventati, l’obiettivo di questo articolo è di fornirvi dei semplici consigli per fronteggiare l’uragano chiamato adolescenza.
1. Qualche informazione utile sull’adolescenza
La parola adolescenza deriva dal latino e significa crescere ed è una fase della vita dell’essere umano contraddistinta da innumerevoli cambiamenti, sia fisici che psichici e di transizioni verso l’età adulta. Questo periodo è segnato da forti turbamenti emotivi poiché colui che lo affronta, deve abbandonare le vesti da bambino per cercarne di nuove.
Tutti questi cambiamenti non investono solamente l’individuo adolescente, ma coinvolgono l’intero sistema familiare. I genitori che iniziano a percepire i cambiamenti fisici nei propri figli, cominciano a vivere le prime angosce relative alla sessualità e si trovano spaesati dinnanzi ad una situazione sconosciuta.
L’adolescenza, pertanto, richiede all’individuo che ne viene investito una ristrutturazione della propria identità mediante la rinegoziazione dei rapporti socioaffettivi, soprattutto all’interno del rapporto genitori/figli, rapporto che diventa luogo di forti scambi emotivi e nuove modalità di conflitto. Andiamo a vedere in che cosa consiste questa rinegoziazione.
L’adolescente inizia a manifestare il bisogno di autonomia e con essa anche il desiderio di vivere le proprie esperienze in modo privato; questi muri che egli innalza verso i genitori vengono vissuti come un affronto, come una ferita che spesso gli stessi genitori non riesco a comprendere: dov’è il bambino? Chi è la persona che ho dinnanzi a me?
L’immagine che si viene a creare, racchiude da una parte l’individuo che combatte per accettare e comprendere tutti i cambiamenti che porta con sé lo sviluppo puberale: l’accrescimento delle capacità cognitive con la consapevolezza delle sfera fisica e sessuale, quindi la ricerca di nuove dì figure sul panorama della relazione interpersonali. Dall’altra parte della barricata, troviamo i genitori che vivono con la paura di perdere il figlio.
I protagonisti di questa fase della vita, genitori e figli, vivono sentimenti ambivalenti, entrambi vivono la trasformazione di questo rapporto, in esso si alternano momenti di vicinanza a spinte verso l’autonomia.
2. Cambiamenti specifici nell’area della sessualità adolescenziale
Andiamo a vedere cosa accade nello specifico quando i cambiamenti bussano alla porta dell’adolescente: i primissimi cambiamenti a cui vanno incontro gli adolescenti sono di natura fisica, tuttavia è bene ricordare che lo sviluppo puberale non è lo stesso tra maschi e femmine. La compagine maschile se va incontro ad un pubertà anticipata, vivrà la stessa come un vantaggio psichico sia sul piano personale che sul piano relazionale, la compagine femminile, invece, vivrà la medesima cosa con più difficoltà.
Lo sviluppo femminile viene sancito dall’arrivo del menarca, ovvero la prima mestrurazione, c’è da sottolineare che ancora oggi a tale cambiamento vengono attribuiti valori emotivi-psicologici negativi. Un altro cambiamento a cui vanno incontro le adolescenti è lo sviluppo del seno, parte del corpo maggiormente sessualizzata che può essere vissuta come una parte estranea di sé. Procedendo con lo sviluppo puberale, le ragazze si sentono meno attraenti, a ciò si somma la pressione mediatica attraverso la diffusione di modelli distorti e disfunzionali in cui l’immagine corporea deve avere determinate caratteristiche; tali movimenti contribuiscono in maniera negativa ad incrementare l’insorgenza dei disturbi alimentari.
Lo sviluppo sessuale maschile viene decretato dall’evento fisiologico chiamato è spermarca, il quale è meno individuabile dal ragazzo che può viverlo con sensi di colpa soprattutto se associata alla masturbazione. Successivamente, l’eiaculazione verrà considerata come una conferma della propria capacità procreativa, associata al piacere provato. In questo periodo di vita quindi l’adolescente è chiamato a ridefinire il rapporto con il proprio corpo e a consolidare la propria identità di genere.
L’identità sessuale verrà quindi a costituirsi mediante l’elaborazione delle caratteristiche somatiche e dell’ambiente in cui è inserito l’adolescente. La sessualità, grazie ai cambiamenti culturali, è stata svincolata dall’unico significato che aveva in passato, ovvero di funzione procreativa, grazie all’uso dei diversi contraccettivi; in adolescenza la sessualità ha assunto svariati significati
Il comportamento sessuale può svolgere il ruolo di rassicurazione della propria identità, a livello relazionale per affermarsi con gli altri, a livello individuale per diminuire il senso di solitudine. Il comportamento sessuale si divide in comportamento autoerotico e in comportamento sessuale di coppia.
Del primo, ne fanno parte le fantasie erotiche e la masturbazione, quest’ultima svolge una duplice funzione, sia sostitutiva che preparativa nei riguardi delle esperienze sessuali successive e i ragazzi e le ragazze affrontano in maniera diversa quest’esperienza. Del secondo, fa parte il rapporto sessuale.
3. Consigli per affrontare l’adolescenza dei figli
Il rapporto con il figlio adolescente prevede l’acquisizione di nuove strategie emotive – relazionali. Immaginate che tale rapporto sia un elastico: cosa succederebbe se tirassimo troppo forte l’elastico? L’elastico potrebbe ritornare a noi in maniera molto violenta, alla peggio potrebbe anche spezzarsi. Come utilizzarlo quindi, come vivere il più serenamente possibile questa fase di cambiamento?
In virtù dei nuovi bisogni che l’adolescente vive, è opportuno lasciare che egli sperimenti tali bisogni attraverso un atto di fiducia: “ti lascio solo, ma sappi che ci sarò qualora ne ravvisassi la necessità”. Sulla scorta di quanto espresso, cercate di incoraggiare l’indipendenza, restando sempre accessibili emotivamente.
Evitate di tenere un atteggiamento giudicante: ricordate che vostro figlio vive una crisi e sta cercando, con tutte le sue risorse e le sue forze, di scoprire che tipo di adulto vuole essere e diventare.
Provate ad immedesimarvi in loro: fate un salto nel vostro passato, un tempo siete stati adolescenti anche voi. Siate empatici il più possibile e mettevi nei loro panni, inoltre condividete le loro passioni: esse permettono di entrare in maniera delicata nel loro mondo senza essere troppo intrusivi.
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