Articolo scritto dal Dr. Giuseppe Callari
1. Cosa s’intende per parafilia?
In ambito sessuale, attualmente, le fantasie erotiche rivestono un ruolo fondamentale in quanto, non essendoci nel sesso quasi più nulla di proibito, viene a mancare un piacere fondamentale, quello della trasgressione, che ormai non si trova più nemmeno nell’adulterio. Ecco che per sopperire a tale mancanza, si cerca di erotizzare il sesso con procedure particolari, che stimolino o sostituiscano in modo un po’ artificioso il naturale desiderio sessuale.
Il raggiungimento dell’orgasmo è accompagnato da vari indicatori fisiologici tra cui un aumento della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio e un innalzamento della pressione arteriosa.
Con il termine parafilia si fa riferimento a qualsiasi interesse sessuale intenso e persistente diverso da quello legato al piacere genitale od ai preliminari sessuali con partner umani, fisicamente maturi e consenzienti. l’eccitazione sessuale, quindi, viene scatenata in modo ricorrente da oggetti inusuali o da attività sessuali inusuali.
La distinzione tra semplici giochi sessuali e parafilie vere e proprie non è poi così immediata. Si considerano parafiliche quelle attività sessuali eseguite su soggetti non senzienti e/o non consenzienti, mentre si definiscono giochi quelle attività sessuali intraprese tra partner senzienti e consenzienti e nei quali viene concordata una safe word, cioè una parola di sicurezza, che se pronunciata da uno dei due partner comporta l’immediata cessazione dell’azione.
Un secondo elemento distintivo è da ritrovare all’interno dei criteri diagnostici del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), nel senso che, la parafilia per potersi definire tale deve causare disagio clinicamente significativo o compromissione nell’area sociale e/o lavorativa o in altre importanti aree del funzionamento individuale.
Inoltre, ci troviamo di fronte ad una parafilia, nel momento in cui il soggetto in questione non è in grado di eccitarsi o a raggiungere l’orgasmo in assenza dell’attività o della fantasia eccitatoria.
In realtà, il gioco dovrebbe costituire un preliminare finalizzato ad un aumento dell’eccitazione, cui fa seguito il coito o una masturbazione auto praticata od eseguita dal partner. In alcuni casi il gioco prosegue anche dopo la fase preliminare, cioè durante la penetrazione o la masturbazione, in parte del rapporto sessuale o fino all’orgasmo. L’attività parafilica invece è l’unica che conduce il soggetto all’orgasmo tramite masturbazione; a volte si può accompagnare anche alla penetrazione, ma difficilmente sparisce durante il suo svolgimento.
È improbabile che un soggetto con parafilia richieda spontaneamente una terapia; più facilmente può essere spinto a farlo su richiesta del partner qualora si senta a disagio sessualmente.
2. I disturbi parafilici nel DSM-5
Le parafilie sono numerosissime e molte di esse si caratterizzano per essere alquanto bizzarre, come ad esempio la plushofilia, cioè l’attrazione sessuale verso i peluche o la meccanofilia, che riguarda l’attrazione sessuale verso dispositivi meccanici dotati di motore come automobili, motociclette, treni, autobus e simili (solo per citarne alcune e rendere l’idea!).
Il DSM-5, proprio a causa dell’impossibilità di occuparsi di tutte le parafilie esistenti, ha deciso di elencarne soltanto 8, per due semplici motivi: da un lato perché esse risultano essere più frequenti rispetto alle altre e dall’altro lato perché i comportamenti con cui vengono attuate potrebbero essere nocivi per la salute o peggio, potrebbero costituire diverse fattispecie di reati.
I disturbi parafilici contemplati nel DSM-5 possono essere di due tipi:
- Disturbi basati sulla predilezione per attività sessuali inconsuete che a loro volta comprendono:
- Disturbi del corteggiamento, i quali simulano in modo distorto il corteggiamento (disturbo voyeuristico, disturbo esibizionistico e disturbo frotteuristico);
- Disturbi algolagnici, che implicano dolore e sofferenza (disturbo da masochismo e disturbo da sadismo sessuale).
- Disturbi basati sulla predilezione per l’atipicità dell’oggetto sessuale che a loro volta comprendono:
- Disturbi in cui l’attenzione è rivolta verso altri esseri umani (pedofilia);
- Disturbi in cui l’attenzione non è rivolta verso gli esseri umani, ma è posto altrove (disturbo feticistico e disturbo da travestitismo).
Vediamo adesso nel dettaglio, in cosa consistono queste parafilie:
- Disturbo voyeuristico: in questo disturbo il soggetto sperimenta eccitazione sessuale, ricorrente ed intensa, fino a raggiungere l’orgasmo, guardando un’altra persona, ignara e non consenziente, in procinto di spogliarsi o impegnata in un rapporto sessuale.
- Disturbo esibizionistico: in questo caso, l’eccitazione sessuale sorge come conseguenza dell’esibizione dei propri genitali ad una persona ignara e non consenziente.
- Disturbo frotteuristico: si tratta di un disturbo parafilico in cui il soggetto prova eccitazione sessuale, ricorrente ed intensa, toccando, palpeggiando o strusciandosi contro una persona non consenziente.
- Disturbo da masochismo sessuale: in questo caso l’eccitazione sessuale deriva dall’atto di essere umiliato, picchiato, legato o sottoposto a qualsiasi tipo di sofferenza. Il soggetto è in grado di raggiungere l’orgasmo soltanto se viene posto in una situazione di sottomissione e sofferenza.
- Disturbo da sadismo sessuale: in questo disturbo, al contrario del precedente, l’eccitazione sessuale proviene dall’infliggere sofferenza fisica o psicologica ad un’altra persona.
- Disturbo pedofilico: La pedofilia è un disturbo nel quale l’eccitazione sessuale del soggetto deriva da fantasie, desideri o comportamenti che implicano attività sessuali con un bambino in età prepuberale o con bambini solitamente sotto i 13 anni di età
- Disturbo feticistico: in questo caso la persona sperimenta eccitazione sessuale attraverso l’utilizzo di oggetti inanimati o attraverso un interesse molto specifico per parti del corpo non genitali (ad. esempio i piedi)
- Disturbo da travestitismo: in quest’ultimo disturbo, l’eccitazione sessuale è derivante dal fenomeno del cosiddetto “cross-dressing”, cioè della tendenza ad indossare gli indumenti tipici del sesso opposto. Tale disturbo è prevalente negli uomini, che riescono ad eccitarsi soltanto se indossano abiti femminili.
Concludendo, è possibile affermare che il mondo della sessualità è molto sfaccettato e variegato e, di conseguenza saranno anche differenti i modi con cui gli individui vivranno la sessualità e trarranno piacere dalla stessa. Ognuno ha i propri gusti, le proprie preferenze, le proprie fantasie erotiche. Trasgredire è possibile, ma nel farlo non bisogna dimenticare il valore fondamentale del rispetto, sia di se stessi che degli altri.
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