Articolo scritto dalla Dr.ssa Barbara Ostorero
Le emozioni sono quel “qualcosa” che colora la nostra vita, esse sono intrinseche a noi, a volte complicate da gestire, altre volte ci colgono all’improvviso lasciandoci senza parole, ma senza di esse la nostra vita perderebbe gran parte del suo sapore.
Molti studiosi si sono occupati di emozioni: Platone, Cartesio e Aristotele nell’antichità, James e Lange e Schachter e Singer, Ekman e Goleman ai giorni nostri. Siamo passati dal modello del dualismo cartesiano che prevedeva la separazione tra mente (cervello) e corpo ad una concezione unitaria dell’essere umano in cui razionalità ed emotività interagiscono costantemente. Vediamo di individuare il processo mentale di integrazione dell’aspetto emotivo e relazionale.
1. Le gestione delle emozioni
Sembra tutto molto semplice e lineare e, in alcuni momenti della tua vita forse lo è stato davvero, ma in altri sembra che tutto si complichi, diventa difficile gestire le emozioni, non capisci più bene che cosa sia meglio fare, ti vengono mille dubbi e timori e rischi di rimanere in una situazione di impasse che non fa altro che aumentare la tua frustrazione.
Esistono, però, due passaggi importanti che finiscono per rappresentare due momenti molto delicati di questo processo, essi sono legati all’emozione ed alla cognizione. Vediamoli in modo un poco più dettagliato.
2. L’emozione e la cognizione
In questo millennio grazie agli innumerevoli passi avanti compiuti a livello tecnologico, gli studiosi sono riusciti ad identificare alcuni meccanismi neurologici che concorrono alla formazione delle emozioni, hanno così individuato due percorsi, chiamati via bassa e via alta.
- La via bassa è più veloce, diretta ed è presieduta dall’amigdala. Quando percepisci uno stimolo, sia esso esterno o interno a noi, l’amigdala fa partire tutta una serie di risposte fisiologiche (brividi, sudorazione, dilatazione delle pupille,…) che sono comuni a tutti gli esseri umani e rappresentano una specie di “pacchetto operativo” già pronto per reagire allo stimolo. Tu hai numerosi pacchetti operativi in te a cui attingi ogni volta che se ne presenta la necessità, senza che nemmeno tu te ne renda conto.
- La via alta è più lenta, indiretta, si origina anch’essa dall’amigdala, ma prima di dare origine ad una risposta passa attraverso altre parti del nostro cervello come la neocorteccia, la corteccia cingolata anteriore, la corteccia orbito-frontale e altri, per poi ritornare all’amigdala e dare il via ad una risposta allo stimolo. Il passaggio attraverso le differenti parti della corteccia permette di arricchire i pacchetti operativi della via bassa attraverso le tue esperienze, cioè di integrare tutti gli schemi cognitivi che la tua mente ha costruito nel tempo su un piano logico analitico e simbolico culturale.
Ecco perché, per esempio, di fronte al ruggito di un leone tu e un domatore di tigri reagite in maniera sostanzialmente differente, ed ecco perché, di fronte a un medesimo stimolo o ad una medesima situazione, assistiamo a risposte differenti, rendendo così ognuno di noi un essere unico.
Ed è proprio nella “via alta” in cui possiamo ritrovare il contributo fornitoci dalla cognizione nell’elaborazione di una risposta ad uno stimolo ed in cui tu manifesti tutta la tua unicità.
Conclusioni
Tu sei costantemente bombardato da stimoli e la tua vita è sempre un’azione, sia essa un’azione propriamente detta o un processo mentale, per questo motivo ritengo sia fondamentale conoscere come le tue azioni vengano influenzate dalle tue emozioni e dalle tue conoscenze acquisite nel corso delle tue esperienze, perchè tutto quanto accade in te ed intorno a te, lascia una traccia, identificarla è importarte per poter fare delle scelte davvero consapevoli.
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