Articolo scritto dalla Dr.ssa Claudia Mazzei
Rispetto a qualsiasi altro evento, nella nostra società sembra essere riconosciuto e dato maggior spazio di espressione al dolore esperito in seguito ad un lutto. Ma quale importanza si dà a tutto ciò che avviene prima, quando si ha la possibilità di sapere in anticipo la perdita che avverrà?
In questo articolo si parlerà del significato del lutto anticipatorio, dei sintomi che lo caratterizzano. Verranno approfondite le cause e le possibili strade da percorrere per affrontarlo.
1. Che cos’è il lutto anticipatorio
Non si parla di lutto solo in seguito alla morte della persona cara o ad una perdita di altra natura, si può parlare di lutto anche nella fase precedente la perdita. Nel momento in cui una morte o una perdita è preannunciata, si può sperimentare il cosiddetto “lutto anticipatorio”.
Quell’arco di tempo che intercorre tra la notizia di una futura perdita e la perdita stessa viene ben rappresentata da un’immagine usata dal drammaturgo Pinter in una delle sue opere (1975), la “terra di nessuno”.
Si tratta infatti di un terreno in cui la speranza di un miglioramento o cambiamento in positivo si affievolisce giorno dopo giorno, ma al contempo la perdita non si è ancora concretizzata. Si è perciò in una condizione di attesa, che spesso diventa estenuante e complessa da gestire.
2. Lutto anticipatorio: i sintomi
Il corpo attiva una serie di meccanismi emotivi, cognitivi e somatici volti a prepararsi all’evento.
A livello emotivo frequentemente compaiono vissuti di angoscia, rabbia, paura, impotenza, pianto inconsolabile, tristezza. A livello cognitivo possono emergere stati confusionali, di disorientamento, difficoltà nel concentrarsi, insonnia, pensieri ricorrenti e intrusivi. A livello comportamentale si possono riscontrare condotte di ritiro sociale, ricorso a psicofarmaci, eccessiva dipendenza dagli altri, difficoltà a svolgere la propria attività lavorativa o le attività quotidiane, etc.
Quando si viene a conoscenza di una perdita imminente, il nostro organismo entra in uno stato di iper-vigilanza. È come se fossimo in un perenne stato di allerta, per cui ogni suono del mondo esterno viene amplificato o risulta disturbante, ad esempio lo squillo del telefono può suscitare vissuti di ansia difficili da arginare.
Tutti questi sintomi sembrano essere dettati dall’immobilismo che tale condizione inevitabilmente genera: l’attesa vissuta tra il momento in cui si apprende la notizia e l’evento luttuoso inducono a vivere in uno stato di sospensione molto difficile da gestire e a volte incompreso dalle persone esterne.
Tali vissuti spesso si traducono in un allontanamento e distacco prematuro della persona che perderemo, con annessi sensi di colpa o giudizi negativi dal mondo esterno, oppure in un atteggiamento simbiotico volto a cercare di afferrare ogni istante ancora disponibile. Entrambe le reazioni possono essere definite come meccanismi psicologici di difesa, che tuttavia creano una condizione di stasi e non favoriscono il benessere psico-fisico.
3. Lutto anticipatorio: le cause
Il lutto anticipatorio può essere connesso alla notizia della futura perdita di una persona per noi significativa: ad esempio quando ci viene comunicata la prognosi infausta di una malattia diagnosticata a un nostro caro. Questa condizione però si riferisce anche al lutto in senso lato: ossia alla perdita del proprio ruolo in famiglia, in seguito alla decisione della coppia o di uno dei partner di separarsi, oppure all’annuncio dell’imminente interruzione della collaborazione lavorativa o, in seguito a un incidente o patologia, alla perdita dell’integrità del proprio corpo.
4. Come superare il lutto anticipatorio
Per affrontare il lutto anticipatorio può rivelarsi utile, oltre alla condivisione dei vissuti di malessere con persone significative, concedersi di poter dedicare del tempo per se stessi. La possibilità di prendere le distanze dalla perdita imminente anche per un breve lasso di tempo non è sinonimo di disinteresse o indifferenza, ma risulta essere necessaria per direzionare e contenere la sintomatologia esperita.
Alcune attività come lo yoga, gli esercizi di rilassamento agiscono positivamente sul benessere psico-fisico e consentono di attenuare o contenere lo stato di iper-vigilanza presente nelle persone che vivono il lutto anticipatorio.
4.1 Come curare il lutto anticipatorio con la terapia psicologica
Il lutto anticipatorio può avere innumerevoli sfaccettature, tutte legittime e degne di essere espresse e comprese. Risulta perciò essenziale dare un significato al vissuto sperimentato e dare un nome alle paure vissute, anche se in anticipo.
Può essere utile affidarsi al supporto di un professionista, al fine di dare spazio al dolore provato e concedersi di poter esprimere le emozioni connesse a questa condizione, mediante la talk therapy.
5.1 Terapia EMDR per il lutto anticipatorio
L’approccio EMDR, soprattutto se la notizia della futura perdita ha avuto un impatto traumatico e ha riattivato ferite del passato, è una tecnica terapeutica evidence based nella gestione del lutto anticipatorio. Tale tecnica consente di rielaborare sia il dolore del presente e ristabilire un equilibrio emotivo divenuto precario, ma anche di avviare un processo di rielaborazione del lutto futuro.
Conclusioni
In conclusione, è possibile dire che il lutto anticipatorio sia un fenomeno di sofferenza, talvolta legato agli eventi di vita quotidiani, che anticipa psicologicamente una situazione di perdita andando ad impattare su più livelli: cognitivo, emotivo e comportamentale. Tutto ciò può inficiare potenzialmente la nostra qualità della vita. Sebbene esistano vari gradi di profondità di questo fenomeno, a cui è possibile rispondere in modo diverso, l’approccio psicoterapeutico può permetterci di percorrere una strada in questa “terra di nessuno”, portando a una rielaborazione dei significati e degli eventi e ricercando strategie per affrontare la perdita.
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