Articolo scritto dalla Dr..ssa Loredana Cimmino
“Servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere.
Servono otto abbracci al giorno per mantenerci in salute.
Servono dodici abbracci al giorno per crescere.”
Virginia Satir
La mindfulness non è yoga, non è religione, non è una moda hippie, non è spiritualità, non è una terapia, non è una filosofia di vita, non è una tecnica di rilassamento. La mindfulness è consapevolezza, è una pratica per sviluppare l’attenzione volontaria, è un’attitudine innata che può essere allenata invitando la mente a rimanere attenta su un dato compito. Dal punto di vista scientifico, è importante che i bambini la pratichino ogni giorno attraverso giochi e attività creative.
Gli autori del libro, il Prof. Paolo Moderato e la Prof.ssa Francesca Pergolizzi, guidano il genitore verso il mondo della mindfulness e lo invitano a vivere esperienze concrete e ricche di emozioni con i propri bambini.
Di seguito, vengono presentate due pratiche che si riferiscono a due stati d’animo differenti.
1. Una pratica per aiutare i bambini a gestire l’agitazione
Bambini e ragazzi possono restare intrappolati in un turbinio di pensieri, sentirsi impotenti, affaticati e confusi. Gli autori descrivono un esercizio che piace molto ai bambini: consiste nell’immaginare la mente limpida e chiara, rappresentandola come un vaso di vetro trasparente pieno d’acqua. I bambini mettono nell’acqua una manciata di glitter colorati che rappresentano le emozioni piacevoli. Noteranno che pian piano i glitter cadranno verso il fondo del vaso. Per rappresentare la mente offuscata, basta versare un cucchiaio di bicarbonato, che rende rapidamente opaca l’acqua. Il bicarbonato rappresenta l’agitazione, la rabbia, la confusione che impedisce di vedere bene le cose.
Il vaso della calma, ispirato alla metodologia di Maria Montessori, può essere usato dai 4 anni in poi, in tutte le occasioni in cui il bambino si sente un po’ stressato o turbato e ha la necessità di tranquillizzarsi. Nel testo, è possibile trovare il testo da presentare al bambino così da condividere con lui un’esperienza emozionante e arricchente.
2. Una pratica per aiutare i bambini a gestire la rabbia
I bambini possono arrabbiarsi davanti a un NO, quando devono aspettare per ricevere un regalino, quando si danno attenzioni al fratellino o sorellina e tanti altri possono essere gli esempi. La pratica che segue aiuta i piccoli a rimanere ancorati al presente anche quando si è arrabbiati, comprendere che cosa c’è dietro la nostra rabbia e come rispondere in modo consapevole senza reagire di impulso.
“Riconosci le radici della rabbia … senti ciò che ti dicono il corpo e la tua mente. Puoi reagire e attaccare oppure puoi scegliere di sederti e aspettare che la rabbia lentamente si attenua. Guarda la mente come una fabbrica di parole: non farti catturare da quello che dice, non reagire subito. Osserva. … Osserva se la tua rabbia cresce gradualmente o esplode all’improvviso. Che forma ha questa rabbia? Che colore ha? Che rumore fa dentro di te? Che parole ti dice la mente?” (p.137)
Fai questa pratica con il tuo bambino e chiedi a te stesso/a e a lui come è andata, come si sente così da imparare a generalizzare questa tendenza ad osservare invece di reagire ad un’emozione fastidiosa come la rabbia.
Nell’ultima parte del testo, sono state descritte tante pratiche interessanti che si possono svolgere in classe con la guida di un insegnante (es. come iniziare la giornata, body scan in palestra, camminata consapevole, meditazione dell’albero, …).
Un libro semplice e concreto che aiuta i genitori a crescere nella consapevolezza e a coltivare i propri figli come splendidi fiori, anche se dovranno sfidare la grandine, il vento e il sole cocente.